Confesercenti: "Liberalizzare | le aperture domenicali dei negozi" - Live Sicilia

Confesercenti: “Liberalizzare | le aperture domenicali dei negozi”

La Confesercenti siciliana scende in campo contro la liberalizzazione delle aperture domenicali dei negozi. Da oggi nell'ambito della campagna “Libera la Domenica” parte la raccolta delle firme necessarie ad una legge di iniziativa popolare che riconduca alla Regioni la potestà di disciplinare le aperture.

DA OGGI PARTE LA RACCOLTA FIRME
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La Confesercenti siciliana scende in campo contro la liberalizzazione delle aperture domenicali dei negozi. Da oggi nell’ambito della campagna “Libera la Domenica” parte la raccolta delle firme necessarie ad una legge di iniziativa popolare che riconduca alla Regioni la potestà di disciplinare le aperture, limitando gli eccessi introdotti dalla liberalizzazione e garantendo la giusta concorrenza. Sarà possibile aderire in tutte le sedi provinciali della Confesercenti. L’invito è rivolto a tutti. Anche ai non iscritti. “Il nostro obiettivo non è il divieto totale delle aperture – spiega il direttore di Confesercenti Sicilia, Salvatore Curatolo (nella foto) -. Bisogna, però, considerare le effettive esigenze di imprenditori e consumatori. Esigenze ribadite dalla Conferenza episcopale siciliana. Ecco perché rivolgiamo un invito alla partecipazione anche ai vertici della Chiesa siciliana”.

La campagna è l’occasione per fare il punto sull’attuale sistema economico siciliano che assiste inerme al crollo della piccola e media impresa, vero motore dell’economia dell’Isola. “L’apertura indiscriminata in tutte le domeniche – aggiunge il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina – ha provocato un aumento dei costi di gestione e ha trasferito i consumi dagli esercizi tradizionali alla grande distribuzione.

Ed è proprio il sistema della Grande distribuzione che sta collassando. “Chi ha creduto che potesse portare benessere, lavoro e prezzi concorrenziali è stato smentito dai fatti. Ogni posto di lavoro creato dalla Grande distribuzione – prosegue Curatolo – ha provocato il licenziamento di quattro persone nelle piccole attività commerciali. A questo, si aggiungono i posti andati un fumo nella stessa distribuzione organizzata. Risultato, meno lavoro e calo dei consumi. Non si può pensare che basti aprire la domenica per ottenere una ripresa dei consumi. Continuando così, si arriverà a ritenere possibili anche le aperture di notte. Serve altro”.

La Confesercenti siciliana prova a mettere sul piatto alcune proposte: dalle facilitazioni per l’accesso al credito al rilancio dei centro storici. “In Sicilia la nostra Organizzazione – spiega il Curatolo – ha registrato negli ultimi anni un incremento degli iscritti. Chi è stato licenziato ha investito tutti i propri risparmi, Tfr inclusi, per mettersi in proprio. Dobbiamo fare di tutto per evitare che fra qualche anno siano costretti a chiudere. Bisogna cambiare rotta, innanzitutto per bloccare la desertificazione dei centro storici. I turisti in gita a Palermo non vengono per infilarsi dentro un centro commerciale, ma per visitare il mercato della Vucciria. Noi, di contro, cosa abbiamo fatto in questi anni? Abbiamo deciso di fare morire i mercati storici”.

Uno sforzo deve arrivare dalla classe politica. “Ci rivolgiamo al neo presidente della Regione, Rosario Crocetta – conclude Curatolo -. Raccolga le nostre proposte, avviamo un confronto sulle emergenze vere della nostra economia. Non bruci, pure lui, l’occasione di essere davvero l’uomo della speranza per questa terra martoriata”.


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