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LiveSicilia.it / Archivio / Usa, storia di un messinese che rischia la pena capitale

Usa, storia di un messinese
che rischia la pena capitale

Anthony Farina, originario di Santo Stefano di Camastra, rischia la pena di morte per una rapina a Daytona Beach del 1992 finita con l'omicidio di un uomo da parte del fratello. La sua vicenda ha fatto mobilitare diverse associazioni umanitarie, tra cui la Comunità di Sant’Egidio.

Florida
di Francesco Barca
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Il lancio della campagna internazionale per salvare Anthony Farina

MESSINA – Ha passato venti anni della sua vita in carcere, nello Stato americano della Florida, e ora rischia la pena di morte. Anthony Farina, messinese originario di Santo Stefano di Camastra, oggi è un cittadino americano e rischia di essere condannato alla pena capitale.

La vicenda di Farina ha fatto mobilitare diverse associazioni umanitarie, tra cui l’inglese ‘Reprieve’ in collaborazione con Amnesty International, le italiane ‘Nessuno tocchi Caino’, la Comunità di Sant’Egidio ed il Partito Radicale, con l’unico scopo di poter salvare la vita ad Anthony. Al momento l’unica soluzione possibile resta l’estradizione in Italia.

La triste storia ebbe inizio nel lontano maggio del ’92, con una rapina finita male ad un fast-food di Daytona Beach: alla rapina presero parte il giovane farina, in quel periodo appena 18enne, insieme al fratello Jeffrey. Un colpo d’arma da fuoco sparato da quest’ultimo causò la morte di un dipendente del locale. La sentenza del Tribunale Federale della Florida fu severa per entrambi, decretando la pena capitale per entrambi i fratelli Farina. Andò però meglio a Jeffrey, che nel 2000 ottenne una riduzione di pena con l’ergastolo e la possibilità di libertà condizionata dopo 25 anni di reclusione, poiché era minorenne all’epoca della sparatoria.

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Mentre Anthony, nonostante non fosse stato lui a muovere il grilletto e ad uccidere, dopo i molteplici appelli presentati dai suoi legali, ad oggi sembra avere un destino quasi scritto. Le strade per la salvezza restano due: un’insperata e quasi impossibile sentenza più mite o la più concreta e praticabile estradizione all’estero. Inoltre, dal 2 novembre scorso, Farina potrebbe fare affidamento al diritto di cittadinanza italiana, concessagli dal governo Monti con l’obiettivo di aggirare le leggi della Florida attraverso scorciatoie di natura diplomatica che gli consentirebbero di evitare la pena di morte.

Al momento un primo risultato positivo, dopo le tante battaglie indette dalle associazioni a suo favore, si è avuto con il rilascio del passaporto italiano da parte del consolato di Miami. Infine, per salvare la vita di Anthony Farina, si sta dando da fare anche l’amministrazione della sua città nativa, Santo Stefano di Camastra, che con il sindaco Francesco Re ha redatto ed inviato una missiva al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e a Papa Benedetto XVI con l’intenzione di sollecitare una loro azione, sottolineando inoltre la disponibilità del paese messinese ad accogliere il giovane nel caso venisse accolta l’estradizione. In quest’ultimo caso il destino di Anthony Farina cambierebbe completamente: ha già scontato 20 anni di carcere in un penitenziario della Florida e, stando alla legislazione italiana, sarebbe giudicato solo per il reato di rapina a mano armata.

Tags: anthony farina · florida · pena capitale · santo stefano di camastra

Pubblicato il 15 Novembre 2012, 17:53
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