Svincolo Irosa, l'impresa:| "Provincia non paga, licenziati" - Live Sicilia

Svincolo Irosa, l’impresa:| “Provincia non paga, licenziati”

L'impresa che sta costruendo lo svincolo Irosa, fra Tremonzelli e Resuttano, denuncia: "La Provincia non ci paga, costretti a licenziare 15 operai". Ma il presidente Avanti nega tutto: "Pagamento effettuato, sono loro ad avere problemi economici".

LA REPLICA DI AVANTI: "TUTTO FALSO"
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Giovanni Avanti

PALERMO – “La Provincia ha tardato a pagarci e siamo stati costretti a licenziare 15 dipendenti. Una cosa incredibile”. C’è rabbia e rassegnazione nelle parole di Rosa Maria Castagna, titolare, insieme al marito Mario Orlando, della Ital System di Petralia Sottana. Un’azienda che, insieme ad altre, ha vinto nel 2008 l’appalto per la costruzione dello svincolo Irosa sulla A19 Palermo-Catania, che collegherà più agevolmente alcuni comuni delle Madonie all’autostrada.

Un’opera strategia per il territorio, tanto da spingere Palazzo Comitini ad intervenire con propri fondi quando il comune di Petralia ha dovuto fermarsi per mancanza di soldi. Col passare del tempo, però, la situazione non è migliorata, come Livesicilia ha già raccontato lo scorso 19 marzo in un servizio di Riccarlo Lo Verso: il ritardo di alcuni pagamenti ha messo in ginocchio l’azienda, tanto da costringere Orlando già a marzo a mettere alcuni operai in cassa integrazione.

“Adesso però siamo stati costretti a licenziarli – dice oggi Rosa Maria Castagna – e speriamo di riuscire a salvare gli altri 18. Aspettiamo il pagamento dello stato di avanzamento, i soldi sono arrivati dall’Anas e dalla Regione, ma l’ordine di accreditamento no. Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato risposto che il motivo era l’assenza del presidente Giovanni Avanti, in missione istituzionale negli Stati Uniti, e della mancanza un vicepresidente designato a Palermo. Parliamo di poco più di 800mila euro, anche se i soldi che ci devono arrivano a oltre il milione e mezzo”.

Lo svincolo Irosa, diciassette milioni di euro per realizzare quattro chilometri e mezzo di strada, un viadotto e una galleria, ha subito numerosi intoppi sia per la burocrazia che per il maltempo che hanno causato un ritardo di quasi un anno e mezzo. “Ho chiesto a tutti un incontro – continua la Castagna – e solo il prefetto ci ha ascoltati. Qui ci sono in gioco padri di famiglia e soprattutto è in dubbio la solvibilità della Provincia: ha i soldi per completare l’opera? Se non si troverà una soluzione, saremo costretti ai licenziamenti di massa”.

E dire che, proprio a Livesicilia, l’assessore provinciale Gigi Tomasino, a marzo, aveva annunciato l’inaugurazione dell’opera per la scorsa estate: “Entro l’estate inviteremo Livesicilia all’inaugurazione”, aveva detto. Di fatto, però, i lavori sono fermi, nonostante l’Anas annunci a mezzo stampa l’apertura a dicembre: “Un’assurdità – dice la Ital System – siamo lontani anni luce”. “Questa vicenda – commenta il capogruppo del Pd, Gaetano Lapunzina – conferma la preoccupazione che l’assenza del presidente abbia comportato danni enormi, come abbiamo fatto presente nell’esposto inviato agli organi competenti qualche giorno fa”.

Secca e immediata la replica di Avanti, che nega responsabilità dell’Ente e punta il dito contro l’azienda, annunciando l’inaugurazione dell’opera per la prossima primavera. “Il mandato è stato firmato ieri mattina – ha detto il presidente della Provincia – ma era pronto da appena un giorno, e in più stiamo parlando di un ritardo di pagamento di appena un mese, ovvero da quando ci hanno comunicato lo stato di avanzamento dei lavori. Come è noto, dipende dai vincoli del patto di stabilità: non abbiamo potuto anticipare la somma, facendocela poi restituire dalla Regione, come abbiamo sempre fatto, e per questo abbiamo dovuto attendere i tempi dell’amministrazione centrale. Tentare di giustificare il licenziamento con un nostro ritardo è assurdo e strumentale: anzi, fa sorgere il dubbio che l’impresa non abbia quei requisiti tecnici e finanziari per completare l’opera, come invece ha dichiarato quando si è aggiudicata l’appalto. A questo punto viene il sospetto che non siano più solvibili”.

Ma Avanti nega anche di non aver incontrato i titolari della ditta: “Li ho incontrati tre volte. Fra l’altro, rispetto a questa vicenda abbiamo dato priorità assoluta a questo pagamento perché avremmo dovuto tenere conto dell’ordine cronologico dei mandati. In questo caso, visto che si tratta di una opera particolarmenre importante per il territorio, ho chiesto priorità assoluta agli uffici e sollecitato la Regione. Sono stati pure privilegiati, rispetto ad altri. Ho spiegato la situazione anche al prefetto, che ha compreso la nostra posizione. Mi sembra di avere a che fare con un novello Marchionne, non nascondiamoci dietro a un dito”.

 


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