E i ragazzi | ridipingono le aule - Live Sicilia

E i ragazzi | ridipingono le aule

Gli enti locali competenti non hanno soldi, la scuola neanche e gli studenti dell'Itis Vittorio Emanuele III decidono, malgrado il parere contrario di "Lotta studentesca", di ridipingere le proprie aule.

L'altra faccia della protesta
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PALERMO – La protesta degli studenti medi superiori, che hanno già occupato molti istituti della città, comincia ad utilizzare strumenti alternativi all’occupazione e allo sciopero. L’associazione Lotta Studentesca Palermo ha caricato in questi giorni sul proprio blog e su youtube un video che ritrae alcuni ragazzi dell’Itis Vittorio Emanuele III, rulli alla mano, ridipingere i muri delle proprie aule. Nel video che si vorrebbe di denuncia si vedono i ragazzi, ripresi di spalle, armeggiare con rulli, vernici e stucco, durante il normale orario scolastico.

A corredo del video, i responsabili di Lotta Studentesca condividono col popolo del web la loro indignazione di fronte al fatto che dei studenti vengano impiegati per attività di ristrutturazione che non competerebbero loro, per di più durante il normale orario scolastico. I ragazzi dell’ITIS però non sembrano pensarla allo stesso modo: intervistati davanti la loro scuola, due di loro hanno affermato di essere soddisfatti del lavoro svolto, frutto di una iniziativa degli stessi studenti. Anche i genitori, a conoscenza dell’iniziativa, erano contenti che i ragazzi si dessero da fare per recuperare dal degrado i locali scolastici.

“L’hanno visto come un modo per responsabilizarci”, dice un ragazzo di quarta. Simili i toni usati dal vice-preside, Giuseppe Castrogiovanni, che a LiveSicilia spiega come tutta la vicenda sia nata da un provvediemnto disciplinare che avrebbe dovuto colpire alcuni ragazzi che avevano vandalizzatto un’aula. I genitori dei ragazzi che avrebbero dovuto risarcire i danni hanno così proposto alla dirigenza della scuola di far riparare i locali dagli stessi ragazzi. E così è stato deciso che i ragazzi coinvolti avrebbero lavorato di sabato, giorno in cui gli studenti del Vittorio Emanuele non hanno lezione, sotto la supervisione di un genitore esperto in lavori di questo genere. In un secondo tempo, si è deciso di far svolgere i lavori durante le ore di lezione per impossibilità di tenere aperta la scuola di sabato, in mancanza di personale disponibile.

L’esempio dei loro compagni ha invogliato altri studenti a fare altrettanto con le proprie aule: da quest’anno, infatti, ci spiegano alcuni di loro, ogni classe ha la propria aula, e la ristrutturazione è stata anche un pretesto per personalizzare lo spazio vissuto ogni giorno come proprio. Si sono appesi attacapanni, pulito lavagne, organizzato la raccolta differenziata dei rifiuti, approntando differenti contenitori. E i soldi per i lavori, dove sono stati trovati? La dirigenza della scuola non ha pensato di chiedere alla Provincia, titolare dei locali, di intervenire con finanziamenti, perché, ci dice il vice-preside: “Sappiamo che non hanno soldi. Noi non ne abbiamo neanche”. Sono stati ancora una volta i ragazzi e le loro famiglie a intervenire: ad ognuno degli studenti che hanno deciso di collaborare per ristrutturare le aule è stato chiesto un piccolo contributo, definito irrisorio dal vice-preside Castrogiovanni. “Si sarà trattato di 50-60 centesimi a ragazzo”.

I ragazzi di Lotta Studentesca però non ci stanno. Non è sugli studenti minorenni che bisogna contare per avere delle aule decenti: “se la scuola non ha soldi per l’ordinaria amministrazione, scrivono sul loro blog, si rivolga a chi di dovere. E se non otterrà risposta alcuna, noi saremo pronti a proporci come interlocutore politico per la tutela degli studenti. Ma nell’attesa che l’incresciosa situazione si risolva, ci sembra del tutto furoi luogo-oltre che illegale!-sfruttare una manodopera che dovrebbe dedicarsi a tutt’altra attività”. Ma ancora una volta la scuola, per bocca per il vice-preside, chiarisce il suo pensiero che suona un po’ come una replica alle critiche di Lotta studentesca: “Del resto, non sono gli insegnanti o i bidelli a distruggere le aule”. Sottinteso: se sono gli studenti a distruggere, è giusto che siano poi loro a ripulire.

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