Maria Grazia Cutuli |nel ricordo del fratello - Live Sicilia

Maria Grazia Cutuli |nel ricordo del fratello

Il ricordo della giornalista catanese assassinata in Afghanistan nel 2001 nelle parole del fratello Mario (nella foto), presidente della Fondazione Maria Grazia Cutuli.

La giornalista uccisa in afghanistan
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CATANIA-Presidente della Fondazione a lei intitolata, ma soprattutto fratello della giornalista uccisa in assassinata in Afghanistan nel 2001, Mario Cutuli ricorda la figura di Maria Grazia Cutuli e l’importanza del premio che porta il suo nome, giunto oggi alla giornata conclusiva. “l premio è davvero molto importante, non solo per la professione giornalistica, ma anche per mantenere viva la figura di Maria Grazia – spiega a LivesiciliaCatania – e gli sforzi che facciamo per organizzarlo ogni anno, vengono sempre ripagati.

Cosa manca di Maria Grazzia e quanto manca al giornalismo italiano una figura come la sua? Ci sono persone che gliela ricordano, oggi?

“Ci sono tante persone che me la ricordano: chiunque faccia bene il proprio lavoro, e non mi riferisco solamente ai giovani giornalisti. Maria Grazia manca tanto a noi, ai colleghi. Mi stupisco sempre quando vado a Milano, ad esempio, di quante siano le persone che l’hanno consciuta e di come  tutte ne parlino in modo affettuoso. Quello che manca di lei è la sua particolare personalità e la sua professionalità, l’aver dimostrato come le donne possono, senza sacrificare la propria femminilità, affrontare qualsiasi situazione. Manca il suo lavoro che non era riportare semplicemente la notizia: come ha detto Ferruccio de Bortoli, riferendosi agli inviati di guerra, quella di Maria Grazia era una diplomazia dal basso, fatta a per le strade, porta a porta. Si andava a infilare tra e pieghe della realtà perchè a lei interessava il rapporto diretto con le persone.

Pensa sia ancora possibile fare giornalismo in questo modo?

Sicuramente, il giornalismo sul campo è sempre più difficile. Ma noi cerchiamo di perpetuare il lavoro di Maria Grazia grazie a questo Premio e grazie al corso di giornalismo che la Fondazione organizza che prevede moduli di giornalismo sul campo. Nel frattempo procedono anche i progetti. L’anno scorso, per il decennale della morte di Maria Grazia, abbiamo costruito e inaugurato la scuola in Afghanistan. A distanza di un anno e mezzo, la scuola funzionare regolarente ed è frequentata da circa 600 bambini. Questa scuola continua a ricevere riconoscimenti anche internazionali ed è motivo di orgoglio per tutti noi.


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