Bimbo disabile chiuso nel furgone| I genitori vanno a fare la spesa - Live Sicilia

Bimbo disabile chiuso nel furgone| I genitori vanno a fare la spesa

Un bambino di sei anni, affetto da gravi problemi fisici, è stato “abbandonato” in un furgone dalla famiglia, intenta a fare la spesa alla fiera. Parla Francesco Caccamo, il dirigente del reparto di polizia commerciale che ha soccorso il minorenne.

CATANIA – Solo e legato al lato guida di un vecchio furgone maleodorante, adoperato dal padre per il trasporto degli animali. Accanto ad un pannello di polistirolo, attendeva in solitudine il ritorno dei genitori alle prese con la consueta spesa alla fiera. A denunciare la vicenda che ha per protagonista un bambino di sei anni affetto da gravi problemi fisici, sono stati alcuni passanti che, insospettiti dai mugolii provenienti dall’abitacolo, si sono rivolti alle forze dell’ordine prensenti in zona. Francesco Caccamo, dirigente del reparto di polizia commerciale che ha soccorso il minorenne, ridimensiona però le notizie riportate da un noto quotidiano locale, smentendo le precarie condizioni in cui è stato ritrovato il piccolo e quelle, igienico sanitarie, del furgone in cui sostava.

“Non è vero – spiega a Live Sicilia Catania – che il minorenne soccorso dai miei uomini versava in pessime condizioni. Tre ispettori in servizio nell’area compresa fra corso Sicilia e piazza Carlo Alberto, appresa la segnalazione, sono subito intervenuti, soccorrendo il bambino e conducendolo al “Vittorio Emanuele” per effettuare i dovuti accertamenti. Una volta certi delle effettive condizioni di salute, i genitori sono stati accompagnati al comando di polizia municipale e segnalati alla procura dei minori”.

Il padre è un uomo di 62 anni originario di Grammichele, la madre una donna di 36 anni di origine rumena. “Le condizioni igienico-sanitarie dell’abitacolo in cui i miei uomini hanno trovato il bambino – conclude il comandante – non erano precarie. E il tribunale, non avendo riscontrato danni al minore, ha disposto l’affidamento dello stesso alla famiglia per non causare traumi al piccolo, che verrà però costantemente controllato dagli assistenti sociali”

 


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