Condannato per mafia apre azienda | Sequestri per sette milioni di euro - Live Sicilia

Condannato per mafia apre azienda | Sequestri per sette milioni di euro

Antonino Giordano, 53 anni, con l'aiuto del figlio aveva aperto un'azienda edile a Lucca, aggirando tutti i controlli. Dieci anni fa era stato condannato per associazione mafiosa, perché ritenuto vicino alla famiglia Misilmeri e al clan Spera.

LUCCA – Dopo essere stato condannato per mafia, con l’aiuto del figlio aveva aperto un’azienda edile a Lucca, aggirando tutti i controlli. Ma i due sono stati scoperti ed arrestati dalla Guardia di Finanza che ha anche sequestrato immobili e denaro per quasi sette milioni di euro. I dettagli dell’operazione, denominata “Lucca-Palermo”, sono stati illustrati dalle Fiamme Gialle di Lucca, alla presenza del Procuratore Capo, Aldo Cicala. L’uomo arrestato è Antonino Giordano, 53 anni, siciliano.

Dieci anni fa era stato condannato per associazione mafiosa, perché ritenuto vicino alla famiglia Misilmeri e al clan Spera. Per lui erano scattate quindi le norme antimafia, che vietano l’acquisizione di licenze e concessioni e prevedono l’obbligo di comunicare variazioni patrimoniali superiori a 10mila euro. Ma Giordano mirava ad aprire un’attività nel campo dell’edilizia a Lucca e per aggirare i controlli pensava di intestare tutto al figlio, Giovanni. Il giovane apre quindi una ditta individuale e la società “Le due G srl”. Le indagini tuttavia hanno fatto scoprire che la gestione di fatto (clienti, fornitori e banche) é tenuta dal padre, che fa la spola tra Lucca e Palermo. Così per i due è scattato l’arresto, per trasferimento fraudolento di aziende ed omessa comunicazione di variazione patrimoniale. E scatta anche il sequestro dei cantieri, otto ville e due aree urbane, in zona Nave e S. Alessio, per un valore di oltre 3 milioni. Inoltre escavatori e camion, una Mercedes e conti correnti per altri tre milioni e mezzo.

L’operazione ha riscosso i complimenti anche del nuovo Prefetto di Lucca, Giovanna Cagliostro, che ha rimarcato la necessità di mantenere alta l’attenzione contro il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nell’economia.


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