Indaga la Procura| "Maltrattamento" - Live Sicilia

Indaga la Procura| “Maltrattamento”

La magistratura etnea indaga sull'avvelenamento dei cani nel piazzale Ikea. L'ipotesi di reato è "maltrattamento di animali", lo conferma a LivesiciliaCatania il procuratore Capo Giovanni Salvi. Ikea: "Abbiamo consegnato noi i filmati, siamo stati i primi a denunciare". Virgilio, assessore al Progetto animali: "Ci costituiremo parte civile e domenica protesteremo". VIDEO SHOCK.

 

CANI AVVELENATI
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CATANIA – “Abbiamo allertato sin dall’apertura del negozio le autorità competenti e, lo scorso 22 novembre, siamo stati noi a chiamare i Carabinieri e a sporgere denuncia contro ignoti”. Vuole scendere dal banco degli imputati per l’avvelenamento dei cani randagi, Ikea Italia, che interviene sull’episodio che ha visto coinvolti alcuni cani randagi, uccisi dal veleno nel parcheggio del centro commerciale della zona industriale di Catania.

“Sono state date molte notizie scorrette“, spiega a LivesiciliaCatania Carlotta Guerra, Media Relations Manager di Ikea Italia. “Contrariamente a quanto dichiarato da alcuni alla vostra redazione – aggiunge – nella serata di giovedì 22 novembre le telecamere di sorveglianza presenti nel parcheggio erano attive e regolarmente funzionanti e abbiamo già provveduto a consegnare le videoregistrazioni alle autorità ispettive di Polizia e Carabinieri che indagano su quanto accaduto. Il nostro interesse – prosegue – è fare luce su ogni aspetto della vicenda”.

Una precisazione importante, dal momento che l’episodio sta continuando a suscitare le reazioni da parte non solo delle associazioni ambientaliste, ma anche dei cittadini e del popolo del web che in rete continua a condannare il presunto atteggiamento da parte dei dirigenti del negozio catanese, tanto che, come conferma la stessa Guerra: “Il direttore del negozio di Catania sta subendo continue minacce perché ritenuto responsabile di quanto successo, quando invece la denuncia è partita proprio da noi”.

Ma non si limita a difendere le proprie posizioni Ikea Italia, e lancia anche precise accuse alle istituzioni locali, colpevoli di non aver affrontato il problema del randagismo all’interno del parcheggio, presente e segnalato sin dal 2011, quando il negozio di Catania ha aperto i battenti. “Sin dai primi mesi dell’apertura – incalza la Guerra – abbiamo tentato di cercare una soluzione, rivolgendoci alla Provincia, al Comune e ai Vigili urbani, ma l’unica risposta che abbiamo ricevuto è stata quella della Provincia. C’è stato anche un sopralluogo e, in quell’occasione, era stata avanzata la proposta di creare un canile, anche con il contributo di Ikea, ma poi non si è fatto nulla”.

Un punto sul quale, però, arriva la precisazione dell’assessore comunale con delega al Progetto animali, Vittorio Virgilio, secondo cui l’azienda avrebbe rifiutato di collaborare. “Questo non corrisponde al vero – afferma a LivesiciliaCatania l’assessore Virgilio. Uno dei nostri addetti alle politiche animali, Maurizio Catania, aveva proposto alla direzione dell’Ikea siciliana di creare un’area di raccolta per questi animali, come si fa nei paesi civili, che sarebbe stata curata da un’associazione che avrebbe provveduto anche a fare adottare questi cani. Il progetto, però, condiviso anche dall’Asp, ha ricevuto un secco no dal direttore del negozio che ci ha risposto di non essere interessata a questo tipo di iniziative”.

Virgilio spiega anche come i cani in questione, quelli cioè presenti nella zona del parcheggio dell’Ikea, fossero seguiti quotidianamente da un’associazione. “Questi animali erano stati identificati come cani di quartiere – evidenzia- sono stati catturati dall’Asp, controllati dai veterinari, dotati di microchip e rimessi in libertà. L’unica cosa che si può fare in questi casi, è creare questo “canile” per consentire l’adozione. In ogni caso – conclude l’assessore – il Comune di Catania non solo sarà presente alla manifestazione organizzata per domenica mattina, contro il barbaro episodio, ma si costituirà parte civile contro gli eventuali denunciati dall’autorità giudiziaria”.

 


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