Enzo Bianco |Il candidato "non candidato" - Live Sicilia

Enzo Bianco |Il candidato “non candidato”

Il senatore del Pd non ha ancora sciolto le riserve su una sua possibile scesa in campo per le elezioni di primavera. Nonostante la mancanza di ufficialità, però, nascono comitati a sostegno della sua candidatura a Sindaco. L'appoggio non arriva solo dalla società civile, ma anche da esponenti politici ma non del suo stesso partito.

COMUNALI 2013
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CATANIA – Si candida o non si candida? Un interrogativo quasi scespiriano che si frantuma nel muro di silenzio alzato dal senatore Enzo Bianco e dai suoi fidati collaboratori. Dalla sede di via Etnea non trapela nulla, l’ex sindaco di Catania si lascia andare alla sola frase di circostanza: “Se ci saranno le condizioni valuteremo una  possibile scesa in campo”. Lui riflette, ed intanto, nascono comitati, si formano gruppi di sostegno, personalità politiche, e non, che puntano al suo nome per rilanciare il governo della città verso una nuova era.

Nel parterre di sostenitori non mancano le sorprese. Dalle pagine di LiveSiciliaCatania Puccio La Rosa e il rettore Antonino Recca, lontani per cultura ed ideologia dal Partito Democratico, hanno indicato Enzo Bianco come l’uomo giusto “per la carica di sindaco”. “Enzo Bianco  aveva affermato il vicepresidente del Consiglio La Rosa è sicuramente una delle più belle espressioni della città e una delle sue risorse. Può diventare la soluzione se riuscirà a sganciarsi dal suo partito, il Pd, che a Catania appare arroccato su se stesso e incapace di rinnovarsi e di darsi una linea condivisa dalle diverse anime di riferimento. Un patto per Catania targato 2013 può avere un senso a condizione, però, che esprima tutte le espressioni culturali, sociali, economiche e politiche della città e che riesca anche a rappresentare una alleanza fra generazioni”.  Della stessa linea è il rettore dell’Ateneo catanese. Bianco deve, secondo Recca, superare i paletti della mera alleanza politica e fondare un movimento civico in grado di raccogliere idee e programmi provenienti e da schieramenti diversi. “Il senatore deve avviare sin da subito l’organizzazione di un gruppo civico che sia trasversale, così da diventare Monti a Catania – ha suggerito Recca – ed in caso di ballottaggio avere buone chance  di vincere le elezioni a sindaco. Una vittoria che riporterebbe Catania agli allori che aveva sotto la guida di Enzo Bianco, tanto da conquistare l’appellativo di Milano del Sud”.

Appelli che non sono stati commentati dal senatore, almeno attraverso le vie ufficiali e mediatiche. “Bianco è impegnato nel grande lavoro della nuova legge elettorale al Parlamento”. Non si sbilancia, insomma. Eppure il fermento cresce, anche se non dal suo stesso schieramento. Giuseppe Berretta è ufficialmente sceso in campo, e se non si faranno le primarie, il PD potrebbe presentarsi spaccato. Bianco non potrà contare sul sostegno di Angelo Villari, che tra le righe, ha invitato il senatore a fare un passo indietro per dare il suo supporto ad un “volto nuovo”. “Non bisogna guardare al futuro pensando al già fatto – ha detto il segretario della Cgil a LiveSiciliaCatania – perché non siamo più nella fase di dieci o quindici anni fa, siamo in una fase nuova che deve essere affrontata da gente nuova. Io conosco le grandi qualità del senatore Enzo Bianco, il quale ha rappresentato una stagione importante per Catania. Io credo però che oggi con l’aiuto, anche di Bianco, c’è bisogno di qualcosa di nuovo”. Parole che oggi, dopo l’inaugurazione della segreteria politica di Berretta, assumono un significato più chiaro.

La spinta a venir fuori dal limbo delle valutazioni proviene anche da più angoli della società civile. Medici del Garibaldi, studenti di Ingegneria ed insegnanti pensano con nostalgia alla “primavera” di Bianco e vogliono tornare a quegli anni “luminosi”. “Da troppi anni hanno scritto alcuni operatori del nosocomio di Piazza Santa Maria di Gesù – la nostra città è allo sbando. E’ sfiduciata, senza regole e al buio. Catania merita un futuro diverso.” Posizione condivisa dagli altri comitati.

L’ultima parola, ora, spetta ad Enzo Bianco. Anche se quanto sta accadendo porta a pensare che i giochi siano già fatti. Ma la storia della politica, soprattutto quella recente, ci ha insegnato che non bisogna mai dare nulla per scontato.

 

 


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