Nonni, per Natale |regalate un "cuntu" - Live Sicilia

Nonni, per Natale |regalate un “cuntu”

Tanto per non sbagliare, cari nonni, a Natale lasciate stare i-pad e i-phone. Ai vostri nipoti cuntatici una storia. Cuntatici di quanto eravate soldati in Albania, di quando quella signorina austriaca vi fece capire che se la sarebbe intesa con voi.

PALERMO – Nonni niente elettronica, meglio un cuntu al profumo di gelsomino. Questa mattina in radio mi è capitato di ascoltare uno spot pubblicitario recitato da Renato Pozzetto. Tanto per non sbagliare, suggerisce lo spot, cambia il tuo oro che tieni nel cassetto e con il ricavato compra prodotti elettronici. I-pad, i-phone. Televisori, rigorosamente HD. Accussì, tanto per non sbagliare.
I Siciliani, così come gli abitanti delle altre regioni del Sud, vantano il triste primato di avere il reddito medio più basso d’Italia. E proprio al Sud, spot come quello di Orocash hanno una forte presa.
Con l’avvicinarsi del Natale, gli anziani, le cui pensioni non valgono manco un i-pad, sono le vittime sociali di spot come questo. Presi dal desiderio di accontentare i nipoti, nativi digitali, finiscono con barattare qualche oggetto, cui sono legati ricordi di famiglia, con una sottiletta elettronica che di memoria non ha neanche la scheda a bordo.
Tanto per non sbagliare, cari nonni, a Natale lasciate stare i-pad e i-phone. Ai vostri nipoti cuntatici una storia. Cuntatici di quanto eravate soldati in Albania, cuntatici di quando quella signorina austriaca vi fece capire che se la sarebbe intesa con voi. Cuntatici di quando il nonno vi venne a prendere la prima volta a casa della bisnonna mentre ve ne stavate chiusa in un bustino dove oggi non entrerebbe manco la vostra gamba per via delle vene varicose. Cuntatici delle serate d’estate passate sulla ciappetta davanti alla porta di casa dove ci si faceva bastare il profumo di gelsomino. Col nonno che fumava proprio come il treno merci delle undici che lì, alla fine della salita della stazione, potete andare a vedere. Lì dove il gelsomino lascia il posto al porfido. U ciauru ru trenu.

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