Chi era Graziella Campagna, |la stiratrice uccisa a 17 anni - Live Sicilia

Chi era Graziella Campagna, |la stiratrice uccisa a 17 anni

A 27 anni dall'omicidio di Graziella Campagna, uccisa il 12 dicembre 1985 a Villafranca Tirrena, pubblichiamo la sua biografia, tratta da "La mafia dalla A alla Z" di Angelo Vecchio.

SAPONARA – Nata a Saponara, in provincia di Messina, il 3 luglio 1968 e uccisa nel 1985. Aveva diciassette anni e lavorava in una lavanderia di Villafranca Tirrena. Nella tasca di una camicia aveva trovato un bigliettino con un nome. Era quello del padrone della camicia, che in paese si faceva chiamare “ingegnere Cannata”. In realtà, si trattava di Gerlando Alberti Junior, un mafioso palermitano latitante, nipote del più famoso Gerlando Alberti, detto “U’ paccarè”.
È la sera del 12 dicembre 1985. Dopo il lavoro la ragazza s’incammina verso la fermata dell’autobus, che la deve riportare a Saponara. Non ci arriverà. La madre è in preda al delirio, perché sa che Graziella non è una ragazza che fa colpi di testa. In paese si pensa a una “fuitina”, una fuga d’amore. Dello stesso parere è pure il maresciallo dei carabinieri. Ma due giorni dopo il corpo di Graziella viene trovato nelle campagne di Villafranca Tirrena. Il medico legale dice che è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco. Soltanto qualche anno dopo le indagini vengono indirizzate su quel Gerlando Alberti Junior che aveva portato la camicia a lavare. Nel 1988 viene rinviato a giudizio assieme al suo amico Giovanni Lombardo. Secondo gli investigatori, Alberti uccide la ragazza perché è venuta a conoscenza del suo vero nome e quindi l’avrebbe potuto denunciare. Ma il movente non viene ritenuto abbastanza forte per tenere Alberti in carcere. Sei anni dopo vengono indagate per favoreggiamento quattro persone: Franca Federico, titolare della lavanderia di Villafranca Tirrena, suo fratello Giuseppe, suo marito Francesco Romano, e sua cognata Agata Cannistrà. Nel dicembre 2004, Franca Federico e Agata Cannistrà vengono condannate a due anni di carcere, mentre per Alberti e Sutera c’è la galera a vita.

La biografia è tratta dal libro “La mafia dalla A alla Z” di Angelo Vecchio (Novantacento, 2012, 336 pagine, 12,90 euro)


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