Inchiesta su 'Banca Nuova'| Messineo davanti ai pm - Live Sicilia

Inchiesta su ‘Banca Nuova’| Messineo davanti ai pm

Francesco Messineo

Il capo della Procura di Palermo, iscritto nel registro degli indagati a Caltanissetta per violazione di notizie riservate nell'ambito dell'inchiesta Banca Nuova, dovrà dare spiegazioni ai pm del suo ufficio.

il caso del magistrato
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PALERMO – La riunione è fissata per il pomeriggio e all’ordine del giorno, seppure solo dopo la richiesta formale di 21 sostituti, c’é anche la sua vicenda giudiziaria. Davanti a 43 pm e a quattro aggiunti, Francesco Messineo, capo della Procura di Palermo, dovrà dare spiegazioni su un caso di cui finora, in ufficio, si è saputo solo dai media.

Il caso riguarda proprio lui e una presunta fuga di notizie su un’inchiesta su Banca Nuova che lo vedrebbe protagonista e che gli è costata un’iscrizione nel registro degli indagati a Caltanissetta per violazione di segreto istruttorio. Una giornata difficile, per il magistrato, che potrebbe avere ‘guai’ anche al Csm: domani la prima commissione, quella competente per i trasferimenti per incompatibilità ambientale, dovrebbe decidere se aprire una pratica sul capo della Procura, finito nell’occhio del ciclone per una telefonata con l’ex direttore generale dell’istituto di credito, Francesco Maiolini.

Il 12 giugno scorso il manager chiama Messineo per chiedergli spiegazioni su un avviso di identificazione che gli è stato appena notificato e sugli avvisi di garanzia ricevuti da funzionari della banca per un’indagine di usura bancaria. Il telefono di Maiolini è sotto controllo, ma nell’ambito di un’altra inchiesta, questa volta per riciclaggio aggravato. E la conversazione tra i due viene intercettata. Dopo la telefonata Messineo e Maiolini si incontrano. Successivamente l’ex manager, sempre ignorando di essere intercettato, telefona al legale della sede centrale dell’istituto di credito mostrando di essere a conoscenza di particolari sull’inchiesta di usura. Chi gli ha svelato notizie riservate tanto precise? Per sei ore Messineo ha cercato di giustificarsi davanti ai pm di Caltanissetta venerdì scorso.

Oggi dovrà dare spiegazioni ai pm del suo ufficio che, mettendo per iscritto “lo stato di inquietudine e preoccupazione che si respira in Procura”, hanno preteso di discutere del caso. Ancora nessuna convocazione, invece, al Csm che si appresterebbe a dibattere del caso anche se, fanno notare in Procura, la legge prevede il trasferimento per incompatibilità solo per “fatti incolpevoli”: ipotesi che non rientrerebbe in una fuga di notizie. L’alternativa sarebbe il procedimento disciplinare: ma in quel caso servirebbe l’input del Guardasigilli o del pg della Cassazione.


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