"Stancanelli pensa alle dimissioni. Ecco perché..." - Live Sicilia

“Stancanelli pensa alle dimissioni. Ecco perché…”

Secondo Ruggero Razza, braccio destro di Nello Musumeci, il sindaco potrebbe dimettersi la prossima settimana per candidarsi al Parlamento e poi ricandidarsi sindaco in primavera. Ecco perché. SU TWITTER SCATTA #LIVESTANCANELLI

RUGGERO RAZZA
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2 min di lettura

CATANIA – “La legge non consente al sindaco di candidarsi deputato, ecco perché servono le dimissioni. Ma consente, al contrario, al deputato di candidarsi sindaco, salvo doversi poi dimettere perché incompatibile”. Secondo Ruggero Razza, braccio destro di Nello Musumeci, transitato al fianco di Stancanelli a cavallo delle regionali, il primo cittadino starebbe pensando seriamente alle dimissioni.

Una domanda secca: a suo avviso Raffaele Stancanelli si dimetterà da sindaco di Catania?

Penso che ci stia realmente pensando. Ha fatto la scelta di rimanere a Catania quando sarebbe potuto restare a Roma. Questo gli va riconosciuto. Adesso il contesto è diverso e penso propenda per un impegno nazionale. Magari annunciando la sua ricandidatura.

Come?

Potrebbe dire: mi candido a Roma, ma se i cittadini e i partiti lo vorranno posso candidarmi sindaco e lasciare, se eletto, il Parlamento.

E lei ci crede?

Tecnicamente è possibile. Politicamente, meno.

Molto meno a mio avviso.

La legge non consente al sindaco di candidarsi deputato, ecco perché servono le dimissioni. Ma consente, al contrario, al deputato di candidarsi sindaco, salvo doversi poi dimettere perché incompatibile. Ma la politica non è solo tecnicismi, sia chiaro.

Quindi lei non crede a questa ipotesi.

Con rispetto, mi limito solo a osservare che Stancanelli in questi anni ha avuto una sua linea amministrativa coerente. Ha tentato di essere il sindaco del risanamento e, con tutta evidenza, è stato bloccato anche dagli interventi del governo nazionale sugli enti locali. Ha provato a tenere Catania fuori dalla crisi politica del centrodestra e c’è anche riuscito fino alle regionali. Ha spinto sul Prg, ma adesso i numeri in aula sono quelli che sono.

Quindi, l’opzione romana sarebbe quella più logica?

Non sono l’esegeta delle scelte altrui. Dico solo che il centrodestra è a un bivio: rinnovamento, anche a costo di perdere, o fingere che tutto vada bene.

Che ne pensa del richiamo di La Russa agli ex An?

Quando Nello Musumeci lasciò An e poi quando fummo spinti fuori dalla coalizione di centrodestra venivamo derisi. Oggi c’è una generale resipiscenza. Francesco Storace ha sempre guardato con interesse a una costituente di destra e non a caso è andato dalla Meloni. Ma occorre la politica, non le alchimie che sono invise agli elettori.

 


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