Terremoto sui Nebrodi| è ancora massima allerta - Live Sicilia

Terremoto sui Nebrodi| è ancora massima allerta

Lo sciame sismico è per il momento rientrato, ma l'attenzione rimane ancora alta per la possibilità che si verifichino nuove scosse. Inizia la lunga notte di attesa per la popolazione. (Foto di Luigi Saitta)

CATANIA – La terra ha tremato, e questa volta forte. Questa mattina, alle 8.50: una scossa di magnitudo 4.3, con profondità 10.1 km, avvertita in un’ampia zona della Sicilia ma soprattutto nel catanese e del messinese. Sono state registrate altre cinque scosse, tra 2.0 e 2.2.

19:00 Non si sono verificate altre scosse dopo l’ultima, registrata alle 12:30.”Lo sciame sismico per il momento è al momento rientrato – spiegano a LivesiciliaCatania gli esperti dell’Ingv di Catania – ma è ancora presto per dire che non si verificheranno altri terremoti”.

14:20 La sala operativa dell’Ingv di Catania conferma che le scosse sono state finora 15, senza considerare quelle di lieve entità. L’ultimo terremoto si è verificato alle 12:30, con una magnitudo di 2.5. La precedente, più forte e quindi avvertita dalla popolazione, è stata registrata alle 11:50 con una magnitudo di 2.8. Alle 11:12, infine, un’altra scossa è stata di magnitudo 2.5.

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13.02. Nei tre centri vicini all’epicentro del sisma da 4,3 di questa mattina, san Teodoro, Cesarò e Maniace, c’é la paura di nuove scosse ma le amministrazioni comunali dicono di essere pronte ad intervenire. “Abbiamo contattato il nostro gruppo di Protezione Civile – ha detto il sindaco di san Teodoro, Salvatore Agliozzo – ma non l’abbiamo ancora attivato. Siamo in fase di pre-allerta e siamo tutti pronti nell’eventualità che si verifichino altre scosse. Ci dicono che è in corso uno sciame sismico ma noi siamo pronti e in paese sono tutti sul ‘chi va la’”. A Cesarò il sindaco Salvatore Calì ha detto di aver “allertato la Protezione Civile comunale, chiuso la scuola e la ludoteca”. “Siamo tutti pronti – ha affermato – in caso di nuove scosse, ma speriamo non succeda nulla”. A Maniace il sindaco Salvatore Pinzone ha allertato la Protezione Civile comunale dalle 11 di stamane. “Siamo tutti in allarme – ha detto – ma speriamo non ci siano altre scosse”

12.45. Un grande spavento e leggeri danni ad alcune abitazioni, in cui si è verificata la caduta di intonaco. E’ il primo bilancio delle scosse di terremoto stamane, la più forte di magnitudo 4.3, registrata stamane tra le province di Messina e Catania. I centri abitati più vicini all’epicentro del sisma sono San Teodoro e Cesarò, in provincia di Messina, e Maniace, in provincia di Catania. Il sindaco di Maniace, Salvatore Pinzone, ha detto che la scossa non ha provocato grossi danni a parte la caduta di intonaco in una decina di abitazioni del paese. Pinzone stamane ha partecipato ai sopralluoghi per verificare eventuali danni. “E’ stato – ha detto – un bello spavento. Per fortuna è accaduto di giorno, quando la gente era sveglia”. Non si segnalano danni a persone o a cose a San Teodoro e Cesarò. Il sindaco di Cesarò Salvatore Calì ha raccontato che la scossa ha provocato “tanta paura” e che la gente “é scesa in strada per mettersi in salvo”. “Grazie a Dio – ha detto – non é successo nulla neanche alle abitazioni più vecchie, dove temevamo crolli”. Nessun danno nemmeno a San Teodoro, dove il sindaco Salvatore Agliozzo ha partecipato ai sopralluoghi con i tecnici comunali. “Qui – ha detto – è tutto tranquillo e non ci sono stati danni” (fonte Ansa)

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Il sismogramma del sismografo di Mascalucia, rete IESN

 

12.21. In seguito alla scossa di terremoto che stamattina ha interessato in Sicilia le provincie di Messina e Catania, con epicentro nell’area dei Monti Nebrodi tra i Comuni di Cesarò, San Teodoro e Maniace, la sala operativa regionale della Croce Rossa siciliana ha disposto l‘attivazione delle Sale Operative Provinciali di Catania e Messina per coordinare le attività sul territorio. Nel Comune montano di Maniace, dove si è registrato un unico crollo di un edificio diroccato – rende noto la Croce Rossa Italiana – attualmente una squadra composta da 5 volontari e un’ambulanza della Croce Rossa proveniente dalla sede di Randazzo sta svolgendo su richiesta del sindaco un’attività di ricognizione sul territorio per monitorare in via preventiva eventuali necessità della popolazione anziana. Nella provincia di Messina in caso di necessità sono pronti a intervenire i volontari della Cri delle sedi di San Salvatore di Fitalia, Capizzi, Castel di Lucio, Mistretta, Librizzi; nella provincia di Catania, i volontari della sede di Bronte. (fonte Ansa)

12.16. La prima scossa alle isole Lipari all’una di notte di magnitudo 2.4. L’ultima alle 10.12 sui Nebrodi. Da stamane la terra in Sicilia Nord orientale, anche nelle profondità marine, in zone dove le scosse lievi sono all’ ordine del giorno, trema senza provocare danni o feriti ma scatenando un po’ di paura in comuni tra Messina e Catania come Cesarò, San Teodoro, Maniace dove la gente è anche scesa per strada. Il sisma di più alto grado 4.3 è stato registrato alle 8.50 sui Nebrodi ad una profondità di 10, 1 km seguito da sei scosse di magnitudo 2-2.5. I terremoti in queste zone, compresi anche i golfi di Patti e Milazzo dove una scossa di magnitudo 2.4 è stata registrata alle 4,36 di stamane, sono segnati sulla mappa dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ogni giorno: nella zona vi sono anche i vulcani attivi delle Eolie e l’Etna. Ieri 4 scosse sono state registrate alle Eolie, a largo di Ustica, una a sud della costa agrigentina. Dal 6 dicembre ad oggi l’Ingv ha registrato 34 scosse nel territorio o nel mare siciliano

12.05. Non ci sono elementi per prevedere l’evoluzione della situazione dopo il terremoto in Sicilia, nell’area dei Monti Nebrodi: “non si comprende se si è giunti alla rottura finale della faglia o se il fenomeno è ancora in evoluzione”, ha osservato il geologo Carlo Tansi, dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Negli ultimi anni – ha aggiunto – si sta assistendo ad una recrudescenza della sismicità in tutta Italia, con un chiaro incremento lungo la fascia di contatto fra la placca africana e quella europea”. E’ una zona molto estesa e dall’andamento curvilineo, ha spiegato, che si estende dalla provincia di Messina all’intera Calabria e al Pollino, percorre parte dell’Appennino fino alla zona dell’Aquila e alla Pianura Padana. In tutta quest’area la placca africana e quella euro-asiatica si avvicinano alla velocità media di 7 millimetri l’anno: “elevatissima dal punto di vista geologico”. Lungo quest’area le rocce si deformano e si rompono lungo le faglie, dando origine a terremoti anche violenti. A questi terremoti superficiali, prosegue il geologo, si sommano i terremoti molto profondi (fino a 700 chilometri), dovuti allo scivolamento della placca africana sotto quella europea (fonte Ansa)

11.22. Altre cinque scosse di magnitudo compresa fra 2.0 e 2.2 sono state registrate nella zona dei Monti Nebrodi, al confine fra le province di Messina e Catania, dopo quella di magnitudo 4.3 delle ore 8.50 che è stata avvertita dalla popolazione. L’ultima replica è stata registrata dai sismografi dell’Ingv alle 10.23. Dalla centrale operativa della Protezione Civile regionale, che ha fatto scattare le procedure di controllo previste in questi casi, confermano che non si registrano fino ad ora danni a persone o cose. (fonte Ansa)

11.13. L’area colpita dal terremoto di magnitudo avvenuto alle 8,50 in Sicilia è quella dei Monti Nebrodi: “una zona sismica, nella quale terremoti di magnitudo compresa fra 4 e 4,5 non sono certamente una sorpresa”, ha osservato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Stefano Gresta. “A partire dal 31 dicembre – ha aggiunto – il terremoto è stata preceduto da scosse percepite a livello strumentale, di magnitudo intorno a 1, ed è stato seguito da alcune repliche di magnitudo inferiore a 3”. Sulla base della carta di pericolosità, ha proseguito Gresta, il terremoto è avvenuto in una zona nella quale “lo scuotimento del suolo previsto è compreso fra 0,15 e 0, 175: non altissimo, quindi, ma nemmeno tra i più bassi”. A spiegare la sismicità dell’area colpita dal sisma è, secondo i geologi, il fatto che l’area dei Monti Nebrodi potrebbe essere la zona di contatto tra la placca africana, che spinge verso Nord-Est, e la placca Euro-asiatica (fonte Ansa).

10.28. Gli uffici della protezione civile di ogni Comune coinvolto, in sinergia con l’amministrazione e gli assessorati competenti, hanno avviato i controlli per verificare eventuali dannii strutturali agli uffici e agli edifici pubblici. Dai resoconti inviati alla sala operativa provinciale non risultano situazioni di allarme ed emergenza.

10.25. “Stiamo monitorando la situazione – spiegano a LiveSiciliaCatania dalla Sala Operativa della Protezione Civile – al momento non si registrano danni agli edifici. C’è stata, però, molta paura e panico tra la popolazione”.

ORE 10.22. La protezione civile provinciale sta monitorando la situazione ed è in continuo contatto con i Sindaci dei Comuni interessati dal Sisma.

Ore. 10.10. Altra scossa di terremoto alle 10.01. Magnitudo 2.0 con epicentro la stessa zona dei Nebrodi.

ORE 10.00. Dopo la prima scossa di magnitudo 4.3 si sono susseguiti altri eventi ma di più lieve entità: 3.0, 2.5 e 2.4 della Scala Richter

ORE 9.57 (dal corrispondente Luigi Saitta) Sveglia con tremore per gli abitanti di Cesarò, San Teodoro, Maletto, Bronte e Randazzo, ma la scossa di magnitudo 4.3, ad una profondità di 10,1 km. della scala Richter, è stata avvertita anche  Troina, e in diversi Comuni del Messinese. Epicentro i Monti Nebrodi, tra Cesarò e Maniace. La scossa è stata avvertita alle 08:50, e in tanti si sono riversati sulle strade. Abbiamo sentito il sindaco di Cesarò, Salvatore Calì, “Nonostante il tremore è stato forte, girando per il paese, finora, non abbiamo avuto segnalazioni di danni, paura si, ma al momento la situazione sembra abbastanza tranquilla”.  Anche il Sindaco di Maniace, Salvatore Pinzone, è abbastanza tranquillo, “La scossa è durata pochi secondi, ma ci ha permesso di capire in maniera evidente che era un terremoto, comunque per ora sembra tutto a posto”. Dello stesso avviso anche il sindaco di Maletto, Pippo De Luca, “La scossa si è sentita in maniera evidente, per fortuna è anche un periodo di vacanza e le scuole erano chiuse. Stiamo monitorando la situazione, e finora non abbiamo avuto segnalazioni di danni”. C’è da dire che da qualche giorno i Nebrodi e la costa orientale della Sicilia, sono stati interessati da scosse sismiche, anche se di entità minore, restiamo in attesa di aggiornamenti.

9.05. Paura e panico a Sant’Agata di Militello, Randazzo, Bronte e Maniace. Molti erano già uscite dalle proprie case per andare in ufficio, ma chi era nella propria abitazione è stato preso dall’angoscia. “Tremava tutto e siamo scappati dalle case” sono i primi commenti.

9.00 “Scossa forte, avvertita ampiamente dalla popolazione –  afferma il direttore dell’Ingv di Catania Domenico Patanè –  l’epicentro è stato nella zona di Cesarò, ma il sisma è stato avvertito nei paesi limitrofidi Maletto e Randazzo. Siamo in contatto con la Protezione Civile e stiamo monitorando ogni evoluzione”. Una seconda scossa si è ripetuta pochi minuti dopo di magnitudo 2.4.




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