L'inchiesta sui soldi dei gruppi | Quattro denunciati - Live Sicilia

L’inchiesta sui soldi dei gruppi | Quattro denunciati

Accelerazione nell'inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari dell'Assemblea regionale siciliana. Nel mirino le spese degli ex capigruppo Adamo, Cracolici, Maira e Musotto. I quattro rischiano ora l'iscrizione nel registro degli indagati per peculato. E non sono i soli. Ecco i movimenti su cui la Finanza vuole vedere chiaro.

L'indagine della guardia di finanza
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PALERMO – Per ora sono solo denunciati, ma presto potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di peculato. L’inchiesta sugli sprechi dei gruppi parlamentari dell’Ars registra un’accelerazione.

La Guardia di finanza ha iniziato a mettere nero su bianco l’esito investigativo dei giorni passati a setacciare carte, ricevute, biglietti manoscritti e fatture prelevate nelle stanze dell’Assemblea regionale siciliana. Una comunicazione di notizia di reato sta per essere trasmessa alla Procura e riguarda Giulia Adamo, Antonello Cracolici, Rudy Maira e Francesco Musotto. L’inchiesta era stata avviata nel settembre scorso, come anticipato da Livesicilia, prendendo spunto dagli articoli sullo sperpero di denaro pubblico nei palazzi del potere a Roma. Finora è rimasta iscritta con il cosiddetto modello 45, che non prevede né ipotesi di reato precise né indagati. Una sorta di indagine conoscitiva che viene delegata alle forze dell’ordine cui spetta il compito di accertare eventuali illeciti e di comunicarli alla magistratura. Adesso lo scenario cambia e l’inchiesta potrebbe presto passare a carico di noti. Nella precedente legislatura la Adamo, Cracolici, Maira e Musotto erano alla guida, rispettivamente, dei gruppi di Udc, Pd, Pid e Mpa. Ai quattro parlamentari (sono tutti ex, tranne Cracolici che è stato rieletto a fine ottobre) sarebbero contestati alcuni episodi specifici.

Tra le carte sequestrate in Parlamento gli uomini del nucleo di Polizia tributaria avrebbero trovato traccia di un pagamento eseguito da Giulia Adamo, attuale sindaco di Marsala, che esulerebbe dall’attività parlamentare. Si parla di un bonifico in favore di una gioielleria di Palermo. Una spesa di 1690 euro che, secondo gli inquirenti, sarebbe del tutto ingiustificata. Dalla Adamo a Cracolici che, da leader dei Democratici all’Ars, il 13 luglio dell’anno scorso, avrebbe fatto un regalo di nozze da 2500 euro ad una dipendente del gruppo. Alla voce “uscite ingiustificate” i finanzieri inseriscono, e in questo caso la cifra sale, i 51 mila euro prelevati da Francesco Musotto che li avrebbe poi girati all’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo (45 mila euro) e Vincenzo Oliva, senatore del Movimento per l’autonomia. Su questi ultimi non si concentrano le attenzioni degli investigatori, visto che sarebbero stati i beneficiari di somme che altri, e cioè  Musotto, avrebbero messo loro a disposizione. Si parla di generici rimborsi spese. Infine ci sono i circa 40 mila euro con cui Rudy Maira, oggi coordinatore regionale del Cantiere Popolare, avrebbe pagato le rate del leasing per una Audi A6 che, secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, avrebbe utilizzato in maniera esclusiva e personale. Le fatture emesse dalla società noleggiatrice sarebbero a lui intestate in quanto professionista e titolare di partita Iva. A Maira verrebbe pure contestato un bonifico da duemila euro in favore di una gioielleria di Palermo.

Spetta ora al pool di magistrati che si occupa di pubblica amministrazione (il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Maurizio Agnello e Sergio De Montis) tirare le fila dell’inchiesta non appena avranno chiaro il quadro tracciato dai finanzieri. È probabile che vogliano attendere l’arrivo di tutte le informative per fare un’iscrizione complessiva dei politici nel registro degli indagati. Il lavoro degli investigatori è, infatti, solo all’inizio, visto che hanno fatto le pulci ai conti di tutti i gruppi, inclusi Pdl, Mps, Fli, Grande Sud, e Gruppo Misto. Dalle prime indiscrezioni era già venuto fuori che scarseggiavano le pezze d’appoggio che giustificassero le spese. Così come era emersa l’abitudine di usare denaro contante. Due, tre, quattro mila euro alla volta prelevati dalla cassa dei gruppi. Fino a raggiungere, in un caso, la cifra record di 50 mila euro in una sola circostanza.

È un lavoro complicato quello dei finanzieri visto che l’Assemblea di Palazzo dei Normanni è il consiglio regionale con il budget più alto d’Italia: 170 milioni di euro, di cui quasi tredici all’anno erano destinati ai gruppi. Tre i capitoli di spesa: personale, funzionamento e portaborse. Ogni deputato costa alla collettività circa 15 mila euro al mese, senza contare spese di viaggio e cariche aggiuntive. Il bilancio di previsione 2013 dell’Ars, presentato dal consiglio di presidenza guidato da Giovanni Ardizzone, ha previsto tagli per undici milioni di euro, di cui la metà riguardano proprio i fondi dei gruppi. In più sono state stabilite regole più ferree in tema di rendicontazione.


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