Rapine in due banche iblee | Chiesto rinvio a giudizio per acese - Live Sicilia

Rapine in due banche iblee | Chiesto rinvio a giudizio per acese

Giuseppe Bombaci, 57 anni, di Acireale detenuto a Perugia ha tentato nel 2011 una rapina in un istituto di credito di Modica, mentre in un’agenzia dell’Intesa San Paolo di Pozzallo è riuscito a rubare 80 euro. Le indagini sono in corso per identificare due complici che hanno partecipato ai due colpi.

PROCURA DI MODICA
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MODICA – Due colpi in banca, uno fallito al Monte dei Paschi di Modica ed uno riuscito, in parte, alla filiale dell’Intesa San Paolo di Pozzallo. Il primo tentativo di rapina è sfumato grazie al sangue freddo dei dipendenti che non hanno ceduto alle minacce e sono riusciti a mettere in fuga i ladri. Per Giuseppe Bombaci di Acireale, 57 anni, detenuto nel carcere di Perugia, la Procura di Modica, dopo l’esito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, ha chiesto al Giudice per le Udienze Preliminari il rinvio a giudizio. Tre i capi d’imputazione aggravata in concorso e porto di strumenti atti ad offendere.

A Modica, Bombaci, il 18 maggio 2011, fece irruzione nell’agenzia Monte dei Paschi di Siena in via Resistenza Partigiana armato di taglierino: chiese, minacciandolo, al dipendente di sbloccare la porta per fare entrare uno dei complici, purtroppo non ancora identificato perché con il volto coperto. Il diniego e l’opposizione del personale della banca fece fuggire l’acese ed anche gli altri due rapinatori. La banda, infatti, era composta da tre persone: una delle quali con la funzione di “palo”.

Riuscito, invece, il colpo a Pozzallo il giorno dopo anche se con un misero “bottino”. Con lo stesso “modus operandi” Bombaci intimò ai dipendenti dell’istituto di credito di aprire la cassaforte: il congegno a tempo, però, impedì di mettere a segno il colpo, tanto che l’acese si fece consegnare tutto il contante presente nel cassetto: la brutta sorpresa è che si trattava solo di 80 euro. Fuggiti i rapinatori i dipendenti hanno lanciato l’allarme alle forze dell’ordine e sono partite le indagini, che non sono ancora concluse, in quanto si cerca di identificare i due complici.

 

 


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