Vent'anni senza Totò Riina |Corleone festeggia in piazza - Live Sicilia

Vent’anni senza Totò Riina |Corleone festeggia in piazza

Da oggi a martedì Corleone celebra il ventennale dell'arresto del "Capo dei capi": centinaia i ragazzi che hanno prenotato la partecipazione ai dibattiti. Magistrati, familiari delle vittime della mafia e giornalisti ragioneranno su come riconquistare la città. IL FESTIVAL DELLA LEGALITA' A CORLEONE - IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL

CORLEONE – Vent’anni dopo, è il momento della riconquista. Dell’orgoglio, della festa in piazza, della liberazione celebrata. Perché il fantasma di Totò Riina è lontano, rinchiuso dove non può far male, perché l’orrore del sangue può essere cancellato solo con la festa, ma soprattutto perché è arrivato il momento di cancellare una macchia, uno stereotipo, un insulto. A vent’anni dall’arresto di Totò Riina Corleone si prepara a festeggiare la liberazione, la riconquista di una parola, “mafia”, che un tempo era proibito pronunciare. Lo farà a partire da stamattina per la tre giorni del “Festival della Legalità in tour”, che fino a martedì celebrerà a Corleone l’anniversario dell’arresto del superboss: un’iniziativa – organizzata dalla Zerotre con il patrocinio del Comune di Corleone, con la collaborazione del Cidma, dell’Unione dei Comuni del Corleonese e del Consorzio Terre di Corleone, con la sponsorizzazione della casa vinicola Cusumano e con la partnership di LiveSicilia.it e “S” – che porterà nel centro in provincia di Palermo magistrati, familiari delle vittime della mafia, operatori della lotta alla criminalità organizzata e giornalisti a ragionare di come sia possibile ripartire proprio da Corleone per riallacciare i fili della legalità.
I protagonisti, però, saranno gli studenti. Sono già centinaia i ragazzi delle scuole di Corleone che hanno prenotato la partecipazione agli eventi: ascolteranno le parole dei testimonial della legalità, si confronteranno con loro, potranno affidare a un “pizzino della legalità” i loro pensieri come già hanno fatto, questa estate, i loro coetanei di Castelvetrano. Saranno, in definitiva, i corleonesi: la parte sana del comune, quella che sa che solo con la consapevolezza e col ricordo i fantasmi del passato, l’orrore del sangue delle stragi e delle tante vittime potrà essere spazzato via. Con una frase, con un ricordo, con un “pizzino” declinato al positivo.
Il primo appuntamento è proprio dedicato all’“Ulivo della Legalità” che accoglierà i pizzini: alle 10,30, al complesso di Sant’Agostino, in piazza Garibaldi, il Festival si aprirà con l’inaugurazione dell’Ulivo e con l’apertura delle mostre “Non tutti i pizzini sono uguali” e “Una vita in cronaca. Per rompere il silenzio” con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena e Giulio Francese, figlio del cronista del Giornale di Sicilia assassinato dai Corleonesi nel 1979. Subito dopo, al Museo civico, alla presenza del sindaco Leoluchina Savona, del presidente del Cidma Marcello Barbaro e dei rappresentanti di giunta e consiglio comunale e delle cooperative antimafia sarà presentato il “Miliarium”, in ricordo dell’archeologo Giovanni Valenti. A seguire il primo dibattito: Gaetano Paci, pm della Procura di Palermo e presidente della “Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia”, sarà intervistato da Riccardo Arena, presidente dell’Ordine dei Giornalisti e cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia, sulla “trattativa” fra mafia e Stato. Alle 17,30, invece, il Festival si sposta al Cidma, dove sarà proiettato il documentario “1367 – La tela strappata” di Giancarlo Licata, prodotto dalla Novantacento in collaborazione con Rai Teche.
Il giorno dopo alle 10, invece, si parla proprio di come “Ripartire da Corleone”. Ospiti del giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro, al complesso di Sant’Agostino, saranno i familiari di tre vittime della ferocia dei Corleonesi: Giovanni Chinnici, figlio di Rocco, Roberto Saetta, figlio di Antonino, e Giulio Francese, figlio di Mario, celebreranno la riconquista simbolica di Corleone. A seguire, alla presenza dei familiari di Boris Giuliano, sarà intitolata una strada al capo della Mobile ucciso da Leoluca Bagarella. Un’altra strada sarà intitolata il giorno successivo alle 12 alla memoria di Ninni Cassarà.
Il 15 gennaio, infine, il ricordo dell’arresto di Riina sarà affidato alle parole di chi quel giorno l’ha vissuto in trincea. Franco Viviano, che raccontò il blitz dalle colonne de La Repubblica, intervisterà il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi, pm di turno al momento dell’arresto: “15 gennaio 1993, un giorno in Procura” sarà il titolo di un dibattito che punta a ricostruire attraverso il racconto dei protagonisti quelle ore frenetiche. Il momento in cui la liberazione è cominciata.


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