Dipendenti Aps in liquidazione| Inviata missiva alla Regione - Live Sicilia

Dipendenti Aps in liquidazione| Inviata missiva alla Regione

Rischia di concludersi con la procedura di mobilità, ed il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti la vertenza dei 200 dipendenti delle Acque potabili siciliane che denunciano la propria situazione inviata al Governo regionale e alla presidenza della Provincia di Palermo.

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PALERMO – La vertenza Aps (Acque Potabili Siciliane) rischia di concludersi con la procedura di mobilità ed il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti della società che dal giugno 2007 gestisce il Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) in 52 Comuni della Provincia di Palermo per un totale di circa 500.000 abitanti.

Per questo oggi i 200 lavoratori della Aps, hanno preso carta e penna ed inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ed al Presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, nella sua qualità di Commissario dell’Autorità d’Ambito, per chiedere «un tempestivo intervento che riporti chiarezza in un settore così profondamente connesso ai bisogni fondamentali della collettività».

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti concesso una proroga all’esercizio dell’attività fino al 31 marzo ad Aps che attualmente si trova in stato di liquidazione ed in amministrazione straordinaria. Se entro quella data l’Autorità d’Ambito non individuerà un nuovo gestore cui trasferire il servizio e con esso il personale, la società rischia di chiudere i battenti con pesanti ricadute sul territorio.

«Esprimiamo grande angoscia – scrivono i dipendenti di Aps nella lettera – per il prefigurarsi dell’imminente avvio delle procedure di mobilità e del successivo licenziamento che avrebbe conseguenze gravi su oltre 200 famiglie e ci aspettiamo che la proposta, di trasferimento del servizio idrico integrato e del personale ad un nuovo gestore, da formalizzare il 30 gennaio al Ministero, possa essere risolutiva della problematica».

Di seguito la lettera inviata al Presidente della Regione Rosario Crocetta e a quello della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti:

“Gli oltre 200 dipendenti di Acque Potabili Siciliane SpA (APS), società che gestisce il Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) in 52 Comuni della provincia di Palermo per c.a. 500.000 abitanti, alla luce degli ultimi incontri svoltisi presso la sede della Provincia sulla problematica della prosecuzione del servizio, avvertono la necessità di esternare la loro preoccupazione per lo stato di incertezza che si protrae da ormai oltre due anni sul proprio futuro lavorativo.

Nonostante infatti lo stato di liquidazione e l’avvio della procedura di Amministrazione Straordinaria, i lavoratori di APS, con professionalità e con senso di responsabilità, hanno sempre garantito il servizio in attesa che i soggetti istituzionalmente competenti trovassero la soluzione atta a garantire la prosecuzione del servizio pubblico essenziale e la salvaguardia dei posti di lavoro.

Come è noto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha attualmente concesso ad APS una proroga all’esercizio dell’attività fino al 31.03.2013, sul presupposto che l’Autorità d’Ambito, soggetto istituzionalmente a ciò deputato, individui entro quella data un nuovo gestore cui trasferire il servizio e con esso il personale, come stabilito dall’art. 173 del D. Lgs. 152/2006 (“Codice dell’ambiente”). Come da ultimo riferitoci durante l’incontro tenutosi presso la sede della Provincia l’08 gennaio u.s., sembra siano in fase di studio i dettagli tecnico-giuridici dell’affidamento del servizio ad un nuovo gestore. Certi dell’impegno sin qui profuso, esprimiamo comunque grande angoscia per il prefigurarsi dell’imminente avvio delle procedure di mobilità e del successivo licenziamento che avrebbe conseguenze gravi su oltre 200 famiglie e ci aspettiamo che la proposta da formalizzare il 30 gennaio p.v. al Ministero possa essere risolutiva della problematica. La presente al fine di ottenere un tempestivo intervento che riporti chiarezza in un settore così profondamente connesso ai bisogni fondamentali della collettività”.


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