Politiche, ecco le liste| tra sorprese e conferme - Live Sicilia

Politiche, ecco le liste| tra sorprese e conferme

Il brivido di fine serata lo regala Raffaele Lombardo, con le voci, poi rientrate di un suo possibile ritiro. Per il resto, le liste regalano poche sorprese. Come la deroga strappata nel Pdl da Tonino D'Alì, la discesa in campo di Toto Cordaro capolista del Cantiere popolare e l'exploit di Scammacca della Bruca. Leggi qui la lunga diretta di Livesicilia che ha seguito passo dopo passo la presentazione degli elenchi.

Il riepilogo
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PALERMO- Alla fine, le sorprese dell’ultimo momento non sono state troppe nel giorno della presentazione delle liste per le Politiche. Tutto o quasi è andato secondo copione, seguendo le previsioni della vigilia. Tra gli elementi degni di nota, la candidatura al senato nel Pdl di Tonino D’Alì, l’unico che è riuscito a strappare la deroga malgrado avesse superato il limite di mandati parlamentari. E nonostante il processo per concorso esterno che lo vede suo malgrado protagonista. Per il resto, il Pdl si è mosso secondo le previsioni, svecchiando le fila e ospitando nelle sue liste alcuni rappresentanti di partiti minori alleati, come Saverio Romano e Giuseppe Ruvolo di Cantiere Popolare, o Antonio Scavone dell’Mpa. È transitato all’ultimo momento nelle lliste di Grande Sud, invece, Salvatore Iacolino, europarlamentare agrigentino molto vicino ad Angelino Alfano. Nel movimento di Miccichè restano fuori gli uscenti Salvo Fleres, Ugo Grimaldi e Francesco Stagno d’Alcontres, ringraziati dal segretario Pippo Fallica per la loro “scelta nobile e generosa”. Mentre invece trova posto, e da capolista, Guglielmo Scammacca della Bruca, già deputato regionale e re della sanità privata catanese, capolista alla Camera in Sicilia orientale del sodalizio tra Grande Sud e Mpa.

Sorpresa dell’ultimo momento è la mossa del Cantiere popolare di schierare come capolista al Senato il capogruppo all’Ars Toto Cordaro. Mentre in Fratelli d’Italia, nella circoscrizione della Sicilia orientale, invece di Marco Falcone, spunta al secondo posto, dietro Ignazio La Russa, l’avvocato Emanuele Passanisi, amico di Raffaele Stancanelli.

L’unico “brivido” da titolo a nove colonne lo ha dato sul finire Raffaele Lombardo, quando si è diffusa la voce di un suo possibile passo indietro dell’ultima ora. Il giallo è durato più di mezz’ora, poi è rientrato. Ed è stato lo stesso ex governatore a spiegare l’accaduto a Live Sicilia: un candidato si lagnava di essere stato piazzato troppo indietro nelle liste e Raffaele gli ha risposto a modo suo: “Se vuoi mi tolgo io, così recuperi un posto”. Da qui il piccolo caos che si è poi risolto.

Nel centrosinistra, ha visto la luce la lista “last minute” dei Moderati, a cui ha lavorato alacremente negli ultimi giorni Riccardo Savona, che ha schierato la moglie, anche se le sue chance di elezione sono molto basse. La novità più significativa, però, al di là dei nomi in lista, sta nel movimento che si è creato in Sicilia verso il centrosinistra di pezzi del defunto polo sicilianista che si era presentato alle elezioni, e non solo. Oltre ai dissidenti di Grande Sud, si è avvicinato alla coalizione di Rosario Crocetta anche un deputato regionale di lungo corso come Pippo Gianni, che ha lasciato il Cantiere popolare.

Tutto da copione per il Movimento 5 Stelle, mentre sul fronte del polo montiano, Scelta Civica e Udc avevano già presentato le liste ieri, oggi è toccato ai finiani. Che in Sicilia occidentale mantengono in squadra Alessandro Aricò, terzo in lista dopo Fini e Fabio Granata, per il quale nei giorni scorsi si era addirittura parlato di un possibile abbandono del partito. Restano fuori invece gli uscenti Livio Marrocco (che però mette in lista esponenti del partito trapanese) e Luigi Gentile, sempre più lontano da Fli.

Scorrendo le liste si rivedono anche vecchie conoscenze come l’avvocato Carlo Taormina, terzo nella lista di Fiamma tricolore, e Lucia Pinsone, già candidata alla presidenza della Regione, che è in lista con i Moderati di Portas.

Ora la campagna elettorale entra nel vivo.  E ai partiti non resta che far sopire gli inevitabili mal di pancia che le liste bloccate puntualmente scatenano, per giocarsi la partita aperta della vittoria finale, che in Sicilia può essere decisiva per gli equilibri nazionali.


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