PALERMO – “Bene la riduzione dei parlamentari regionali da 90 a 70, ma adesso servono correttivi alla legge elettorale: presenterò un ddl per abolire il cosiddetto ‘listino’ regionale. Alla luce della riduzione dei deputati, infatti, è necessario cancellare la quota riservata ai ‘nominati’: tutti i membri dell’Ars devono essere scelti dal popolo, devono avere un consenso reale fra la gente”. Lo dice Antonello Cracolici, deputato regionale del Pd. “Attualmente il ‘listino’ è una sorta di ‘premio di maggioranza’ del 10% che dunque, con la riduzione a 70 deputati, corrisponde a 7 seggi: con il mio ddl – prosegue Cracolici – propongo di superare l’attuale sistema e assegnare questo ‘premio di maggioranza’ di 7 deputati su base provinciale alle liste che hanno sostenuto il presidente eletto, e dunque a candidati che si sono spesi sul territorio e hanno ottenuto un consenso reale alle elezioni”. “Il ddl – conclude Cracolici – prevede di mantenere l’elezione all’Ars del presidente della Regione e del candidato presidente non eletto e risultato più votato”.
La crociata contro il listino trova sponda anche nella Lista Nello Musumeci, che all’Ars ha presentato questa mattina un Disegno di legge con il quale, alla luce della riduzione del numero dei deputati regionali, si propone la modifica di alcune parti rilevanti della legge vigente per l’elezione del presidente della Regione Siciliana e del parlamento, provvedendo, in particolare, l’abolizione del cosiddetto “listino” del Presidente. Questo istituto, secondo i deputati del Gruppo Musumeci, non è in linea con il principio della rappresentanza, poiché il meccanismo attualmente vigente prevede che questi candidati risultino eletti, a prescindere dal numero dei voti ottenuto da ciascuno. Il Ddl prevede, inoltre di assegnare alla coalizione che dovesse vincere le elezioni un numero di seggi almeno pari al 55%, distribuito sulle nove circoscrizioni provinciali. “Ciò consentirebbe – si legge nel testo – nel rispetto del dato elettorale, di governare, attuando quanto proposto agli elettori, senza la rincorsa affannosa di maggioranze disomogenee e variabili e di compromessi”.
Scopo del Ddl, si legge in una nota, è di dotare la Regione di una legislazione più efficace e più moderna nel perseguire i principi della governabilità, della rappresentanza e, non ultimo per importanza, della trasparenza delle procedure elettorali. “La riduzione dei deputati regionali da novanta a settanta, finalmente divenuta legge – sottolinea il primo firmatario del Ddl Gino Ioppolo – impone una seria e profonda riforma della legge elettorale siciliana. Se ai venti deputati in meno si aggiungono i nove attualmente eletti nel cosiddetto listino regionale, la vera rappresentanza per i territori si riduce a poco più di sessanta parlamentari. Il nuovo sistema elettorale che proponiamo prevede l’abolizione del listino regionale, che vede spesso elette persone prive di alcun consenso elettorale, e la distribuzione del premio di maggioranza sulle circoscrizioni provinciali, ma sempre in favore di candidati suffragati da un vero consenso popolare”.
ma bisognerà anche rimodulare il criterio di assegnazione dei seggi per provincia. se non si considera questo, province come caltanissetta, rischiano di eleggere solo due deputati e non mi pare che questo sia un bene per i territori. forse bisognerebbe stabilire un numero fisso per provincia e i rimanenti ditribuirli in base alla popolazione di ogni singola provincia. tranne che non si individuano 68 collegi uninominali a doppio turno in tutto il territorio regionale, lasciando i due seggi per il presidente e lo sconfitto. certamente il listino è abominevole, come pure sarebbe cosa buona e giusta limitare il ricorso ad assessori tecnici a non più di un terzo della compagine di governo.
CHE IDEA… CHE ACUME POLITICO. NESSUNO CI HA PENSATO MAI.
Geniale Cracolici come sempre…non dategli mai le spalle per favore.
Pensate invece di commissariare la Provincia di Palermo, forse rendeerebbe di piu’ nelle casse dei cittadini .