Contrada presenta il suo libro: |"Non cerco giustizia, ma verità" - Live Sicilia

Contrada presenta il suo libro: |”Non cerco giustizia, ma verità”

Si è tenuto a Catania l'incontro per la presentazione del libro dell’ex poliziotto e funzionario del SISDE Bruno Contrada: “La mia prigione. Storia vera di un poliziotto a Palermo”, sono intervenuti anche la giornalista Letizia Leviti che ha collaborato alla stesura del libro e il legale di Contrada Giuseppe Lipera.

L'ex poliziotto del Sisde
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Bruno Contrada nel corso della presentazione del libro a Catania

CATANIA – “Grazie a tutti di vero cuore per essere qui” Con queste parole Bruno Contrada ha iniziato il suo intervento ieri pomeriggio per la presentazione del suo libro: “La mia prigione. Storia vera di un poliziotto a Palermo”. “Ho voluto raccontare la mia storia in questo libro non per cercare una giustizia – quella si può ottenere solo attraverso una sentenza – ma per raccontare la verità dei fatti. La mia esperienza in carcere è stata drammatica, sono stato privato della liberta fisica ma non di quella intellettuale”.

Ormai vecchio, affaticato e con i capelli bianchi, ma con ancora tutto l’ardore e lo spirito combattivo di chi non ha mai smesso di lottare: questa l’immagine di fronte alla quale si sono trovati questo pomeriggio i numerosi giornalisti per la presentazione del libro di Bruno Contrada. Un uomo il cui aspetto risulta decisamente segnato dal tempo e dalle sofferenze causate da una battaglia lunga 20 anni e non ancora conclusa.

Tanti sono, infatti, gli anni trascorsi da quel dicembre del 1992 in cui Bruno Contrada passò dall’essere un validissimo ed esperto funzionario dello stato, poliziotto nonché una delle punte di diamante dei servizi segreti italiani all’essere accusato di concorso in esterno in associazione di tipo mafioso. Furono proprio alcuni pentiti di mafia (Tommaso Buscetta, Gaspare Mutolo) che senza mezzi termini fecero il nome di Contrada, indicandolo come una delle “talpe” della magistratura e delle forze dell’ordine e collaboratore dei boss di Cosa Nostra, ai quali permetteva di conoscere in anticipo le mosse della magistratura. Da allora, infatti, per lui tutto si sgretolò irrimediabilmente, trascorrendo gli ultimi 20 anni della sua vita tra il carcere e il regime di detenzione domiciliare, anni durante i quali, però, Bruno Contrada non si è mai arreso rivendicando sempre la sua innocenza ma senza mai scagliarsi contro lo Stato e le istituzioni.

Una battaglia lunghissima, dunque, che ha deciso di raccontare in un libro scritto a quattro mani insieme alla giornalista Letizia Leviti: “In pieno accordo con Bruno Contrada ho voluto collaborare alla stesura di questo libro da soggetto libero e neutro, mantenendo sempre un profilo giornalistico. Una scelta, la mia, che aveva come obiettivo quello di garantire una totale oggettività nel raccontare la storia difficile di un uomo”.

Infine, anche l’avvocato Giuseppe Lipera, ha dichiarato: “Al di là dell’affetto che mi lega a Bruno, sono sempre stato fermamente convinto dell’innocenza di Contrada e che si sia trattato di un colossale errore giudiziario. Basti ricordare che nel 2001 la Corte d’Appello di Palermo lo assolse perché il fatto non sussiste. Fatto, quest’ultimo, che a mio avviso la dice lunga sull’infondatezza delle accuse da sempre imputate a Bruno Contrada. Quindi, continueremo a lottare per cercare di trovare un escamotage che possa finalmente rendere giustizia a Contrada. Già l’anno scorso ci eravamo andati molto vicini, quindi non ci arrenderemo”.

Il caso Contrada, quindi, non può ancora considerarsi chiuso.

 

 


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