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LiveSicilia.it / hp-colonna-sinistra / Crocetta: “Monti abbassi l’Imu Ingroia? Troppo estremista”

Crocetta: “Monti abbassi l’Imu
Ingroia? Troppo estremista”

Il presidente della Regione, in visita in Belgio, coglie l'occasione per rilasciare dichiarazioni a tutto campo riguardo le prossime politiche. Accusa il premier uscente di berlusconismo e critica negativamente la scelta di Ingroia: "Mi aspettavo più equilibrio".

Il governatore da Bruxelles
di Redazione
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BRUXELLES – “Monti non può venire a dirci, alla vigilia delle elezioni, che abbasserà l’Imu se le vincerà. Lo abbassi adesso. Il suo mi sembra un discorso berlusconiano”: così all’ANSA il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, a Bruxelles per presentare il rapporto “Esperti nazionali distaccati 2012” al Parlamento Ue. “Penso che Monti stia tradendo la sua immagine – ha proseguito Crocetta – eravamo abituati ad un Monti rigoroso, irreprensibile, che la domenica va alla messa e non dice le bugie. Invece ci siamo trovati davanti ad un tecnico puro che in campagna elettorale scopre il volto di un politico navigato”.

Il governatore si è poi soffermato sulla figura dell’ex pm di palermo. “Ingroia? Ho stima di lui. Mi spiace abbia fatto questa scelta così estremista. Mi aspettavo più equilibrio. Anch’io potevo fare un partitino – ha aggiunto – cosa si ottiene a farlo? Aiutare invece il progetto del centrosinistra, questo è il vero cambiamento”.

E sul caso Monte dei Paschi: “Mi sembra ingenuo poter pensare che siccome una banca risiede in una regione rossa sia una banca rossa. Che ci sia potuta essere qualche forma di relazione locale è inevitabile. Le banche dialogano con il territorio. Trovo che questa sia un’affermazione disonesta nei confronti del Pd, che il partito non merita. Le pubbliche amministrazioni non dovrebbero stare nelle banche, questo è il problema – ha proseguito Crocetta – le partecipate sono state un fallimento dappertutto. Le pubbliche amministrazioni devono stare lontane da queste commistioni. Io in Sicilia ho già messo in liquidazione una ventina di società”.

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Tags: bruxelles · crocetta · ingroia · monti · politiche

Pubblicato il 28 Gennaio 2013, 19:36
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Commenti
  1. Totino 8 anni fa

    Ti ricordo caro Presidente che anche Lei era un estremista poi ha capito che non poteva andare da nessuna parte e si è democratizzato ma ha preso la parte più squallida della Democrazia Cristiana

    Rispondi
  2. Mario 8 anni fa

    PARLIAMO DI COSE SERIE. …

    Dove stà l’equità DI MARIO MONTI?

    Da nessuna parte.

    ALLORA CONTRORIFORMA DELLE PENSIONI.

    Se da un lato infatti ci sono pensioni miserabili, dall’altro ci sono pensioni d’oro che vengono toccate pochissimo.
    Se consideriamo pensioni superiori ai 5000 euro mensili, troveremo che esse coinvolgono in Italia più di 3 milioni di individui, per una spesa complessiva che si può tranquillamente ipotizzare superiore ai 200 miliardi annui. In questa categoria ritrovate sia il dirigente statale che sta poco sopra il tetto dei 5000 mensili, ma anche le decine di migliaia di situazioni di pensionamenti d’oro, alla Amato, o alla Ciampi, che ricevono decine di migliaia di euro al mese di pensione.
    In Italia esiste una moltitudine piuttosto consistente di pensioni che superano le decine di migliaia di euro al mese, che incidono sulla spesa complessiva in maniera molto più decisiva delle pensioni dei lavoratori dipendenti, che unitariamente possono aggirarsi su una media che può andare da 800 a 1.500 euro lordi (per non parlare delle pensioni sociali al minimo).
    Facendo riferimento al rapporto tra quanto versato come contribuzione e quanto viene erogato come pensione, lo squilibrio che è veramente intollerabile è da rintracciare proprio in queste categorie, non nella generalità dei lavoratori.
    Se si volesse essere veramente equi occorrerebbe mettere un tetto massimo alle pensioni, in modo da livellarle ed evitare queste enormi discriminazioni.

    Non si capisce infatti perché un operaio che è stato al tornio per 40 anni debba prendere sei-sette volte meno di pensione di un magistrato, o di un ufficiale della polizia, o di un politico che per tutta la vita ha preso 10-20.000 euro al mese, e che quindi ha avuto maggiori opportunità di costruirsi una vecchiaia priva di problemi.

    Perché attaccare le pensioni?

    Per due motivi:

    La debolezza dei lavoratori Non bisogna essere marxisti per capire che se i lavoratori sono forti e organizzati, il salario cresce, se al contrario sono deboli diminuisce.

    E’ storia: il ciclo di lotte trentennale degli anni cinquanta, sessanta e settanta aveva portato i lavoratori italiani a vedere accresciuto il loro salario reale che, e qui sta il punto, non è solo quello diretto; quello che per intenderci arriva in busta paga (per chi ce l’ha), ma che invece si compone anche di una parte indiretta (stato sociale) e di una parte differita (pensioni e TFR). Ed è proprio su queste due voci del salario che con la scusa del rigore negli ultimi venti anni si è concentrata maggiormente l’attenzione dei padroni.

    Il ragionamente è semplice: se ti tolgo 50 euro te ne accorgi subito, se invece ti taglio il servizio sanitario c’è il rischio che tu te ne accorga solo quando ti serve un ambulanza e non arriva.

    Dovrebbe essere un’ovvietà, eppure sembra essere stata completamente rimossa dal discorso pubblico da gran parte della sinistra politica e sindacale (figuriamoci la destra). Così milioni di lavoratori credono veramente che sia indispensabile fare i sacrifici e di dover rinunciare per questo ad alcuni “privilegi”, tra cui la pensione.
    Costringere i lavoratori a usare fondi pensione privati. In America, dove non esiste uno stato sociale vero e proprio, tali fondi gestiscono ricchezze immense che giocano in borsa al fine di fare profitti mediante la speculazione.

    Sono i famosi investitori istituzionali: enormi fondi speculativi a cui sono associate solitamente banche commerciali e banche d’investimento. Tali fondi hanno avuto un ruolo determinante nella creazione della crisi che adesso stiamo scontando. In Italia, tali fondi esistono, ma non sono ancora “a pieno regime”, perché i lavoratori non si fidano ancora di essi, o più semplicemente perché non sono costretti a ricorrere ad essi. Grazie a Monti, questo squilibrio pian piano si appianerà.
    Qual’è la soluzione?
    Scendere assieme in piazza, nonne e nipoti. Hanno cercato in tutti i modi di metterci gli uni contro gli altri, padri contro figli, nonne contro nipoti, dicendoci che voi rubavate a noi il futuro, che voi eravate dei privilegiati e noi dei poveri sfruttati.
    La verità è che noi siamo tutti sfruttati, e loro dei privilegiati.

    La Fornero si commuove, e nel frattempo noi buttiamo sangue sul posto di lavoro.
    Noi ci sacrifichiamo; e nel frattempo Monti, Draghi, il FMI, l’UE & company sacrificano noi.
    Siamo stanchi di pagare per le crisi che il capitalismo genera per continuare ad esistere.
    Dobbiamo fare una sola cosa, lottare come fanno i lavoratori dei sindacati greci: fino a che le cose non cambiano, in Italia e in Europa. Tutto il resto sono chiacchiere.
    Ogni sacrificio è un furto.

    Rispondi
  3. GNunzio 8 anni fa

    Preside e dilla una volta un po di verità ….
    Facciamolo sapere che la MPS e il covo del PD che pure il tuo 1° Sponsor della tua campagna elettorale ….
    Preside nn ti facevo cosi bugiardo

    Rispondi
  4. giulio 8 anni fa

    Equilibrare la riforma Fornero partendo dal basso, tagliare i costi della politica veramente,monitorare il territorio impegnandosi a migliorare le situazioni di criticita’ sia ambientale che lavorativa, rilanciare la piccola media e grande impresa siciliana, rilanciare l’immagine della sicilia turistica e del capoluogo di regione bella … ma sporca.. molte speranze che ripongo nelle prossime elezioni sul nuovo che avanza.

    Rispondi
  5. Susanna Agostini 8 anni fa

    Caro Crocetta, condivido!
    Monti dimostra legami con l’economia internazionale che non dipendono esclusivamente dalle capacità tecniche. Il CENTROSINISTRA al governo é temuto, il contrasto viene da dx e da “sn”, un lavorio ai fianchi x diminuirne la consistenza lo dimostra. Dopo le elezioni, vinte da Bersani, sono certa che saranno utili anche piccole formazioni a sostegnocchi di coerenza e identità. Ti aspettiamo a Firenze. Un abbraccio. Susanna Agostini

    Rispondi
  6. Stefano Arcoleo 8 anni fa

    Ingroia… estremista su “Chi”?

    Rispondi
  7. laRivoluzioneContinua! 8 anni fa

    Presidente Crocetta, non fermi questa ondata positiva di cambiamento! Abbiamo sempre sognato la sua attività di governo e adesso non ci sembra vero tutto quello che sta facendo. Ci dispiace per Ingroia, ma sta sbagliando, favorisce mr. B.

    Rispondi
  8. Solone 8 anni fa

    Caro Presidente Crocetta,
    piuttosto che dire lei a Monti cosa deve fare per l’IMU, sono io a dire a lei cosa potrebbe e dovrebbe fare:
    Legga lo statuto della nostra Regione Siciliana, lo studi, prenda atto che l’IMU è anticostituzionale nella nostra regione, sollevi la questione nelle sedi competenti, e proceda al suo annullamento.

    Pensa in cuor suo che Bersani glielo lascerà fare? Non credo!

    Se lo farà si immagina il ritorno elettorale per la sua lista? Se, invece, non ha intenzione di esporsi, ci parli di cosa vorrà fare lei, non ciò che dovrebbero fare o non fare gli altri!
    Grazie.

    Rispondi

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