"Formazione e parentopoli, | tutte le inesattezze" - Live Sicilia

“Formazione e parentopoli, | tutte le inesattezze”

Riceviamo e pubblichiamo.

La richiesta di rettifica
di
3 min di lettura

Scrivo nell’interesse degli On.li Francantonio Genovese e Franco Rinaldi e delle Dott.sse Giovanna e Chiara Schirò, in merito all’articolo di stampa dal titolo “LA FORMAZIONE UN AFFARE DI FAMIGLIA. ECCO TUTTI I NOME DELLA PARENTOLI SICILIANA”, a firma di Riccardo Lo Verso e Accursio Sabella, pubblicato sul quotidiano online “Live Sicilia”, in data 25.01.2013, per far rilevare la non veridicità e, comunque, la inesattezza di alcuni passaggi dello scritto, per la parte di interesse dei miei assistiti.

Più nello specifico: a) Il testo dell’articolo riporta che “La Training Service è costituita principalmen-te dalla Geimm, di cui è socio sempre Rinaldi”. Trattasi di circostanza non vera, poichè la Geimm non è socia della Training Service. b) Si legge ancora “Poi c’è la NT SOFT di un nipote di Rinaldi e Genovese”. A riguardo giova precisare che il suddetto Ente non è, certo, di proprietà di un nipote degli on.li Genovese e Rinaldi. Lo stesso, in passato, è stato socio della NT SOFT Sas e, per un periodo, anche amministratore. Se i giornalisti avessero, invece, più e meglio verificato la propria fonte, avrebbero anche appreso che la NT SOFT, a tutt’oggi, non svolge alcuna attività. c) Altro dato non aggiornato riguarda l’Esofop, in merito al quale si legge “E l’Esofop, guidata da Giovanna Schirò, cognata sempre del deputato PD, così come Chiara Schirò che fa parte del cda ed è moglie di Genovese”. Ancora una volta, una attenta verifica documentale, avrebbe consentito di informare più correttamente i lettori circa il fatto che l’Esofop è stato sciolto. Per completezza, si precisa che sia l’Esofop che la NT SOFT Sas, non hanno mai ricevuto fondi, né dalla vecchia Legge 24, né dall’attuale Avviso 20. d) Si legge ancora nell’articolo che “Quest’ultimo, poi, (Genovese, ndr) è uno dei big sponsor dell’Aram”. Sul punto, abbandonato il piano delle semplici inesattezze, frutto evidente del non adeguato controllo delle proprie fonti di informazione, i giornalisti sono scivolati nel campo delle mere illazioni. È sicuro, infatti, che l’On.le Genovese è assolutamente estraneo a detto Ente. e) Infine, nell’ultimo capoverso dell’articolo, si riporta la dichiarazione resa da un dipendente della Lumen che, a specifica richiesta dell’Assessorato Regionale in merito alla esistenza di eventuali rapporti di parentela con parlamentari regionali, rispondendo affermativamente, correttamente, non ha indicato il nome del parlamentare. Anzitutto, preoccupa non poco la circostanza che i giornalisti abbiano potuto avere accesso, peraltro con eccezionale e sospetto tempismo, agli atti del procedimento avviato dall’Assessorato alla Formazione. Evidente è la violazione della normativa sulla privacy, nonostante la specifica assicurazione contenuta nel modello inviato agli interessati, circa l’utilizzo della dichiarazione “esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa” e non certo per la pubblicazione sugli organi di stampa. Per il resto, non si riescono a cogliere le ragioni della meraviglia manifestata, a riguardo, dai due giornalisti, che aggiungono: “…chi fosse questo deputato, resta un mistero. Una notizia da non rendere pubblica. Del resto, la formazione, in Sicilia è pur sempre un affare di famiglia”. Consultando gli atti, cui hanno dimostrato di avere più che libero accesso, non sarebbe loro potuto, nè dovuto, sfuggire che, neanche con la nota esplicativa della dichiarazione richiesta ai dipendenti degli enti di formazione, si chiedeva loro di dichiarare il nome del parlamentare-parente. Ciò, ovviamente, per il rispetto dovuto al trattamento dei dati personali e sensibili di ciascun cittadino, non a caso adeguatamente tutelati da apposita e rigorosa normativa, giusto per sottrarli ad ingiustificate aggressioni esterne. E che destinataria di tali regole sia anche la Pubblica Amministrazione, non è revocabile in dubbio.

Avvocato Nino Favazzo

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