"Offese ai dirigenti rosanero" | Indagata l'ex capo ufficio stampa - Live Sicilia

“Offese ai dirigenti rosanero” | Indagata l’ex capo ufficio stampa

Lo stadio Renzo Barbera

Laura Maria Anchisi, alle dipendenze di Maurizio Zamparini fino a dicembre 2010, è accusata di essersi introdotta abusivamente nel sistema informatico della società di viale del Fante.

PALERMO CALCIO
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PALERMO – L’ex responsabile dell’ufficio stampa del Palermo calcio rischia di finire sotto processo. Laura Maria Anchisi, alle dipendenze di Maurizio Zamparini fino a dicembre 2010, è accusata di essersi introdotta abusivamente nel sistema informatico della società di viale del Fante “per mandare mail offensive nei confronti di dirigenti e dipendenti” del Palermo.

A denunciare l’episodio sono stati i dirigenti rosanero nell’aprile 2011. La Anchisi, quattro mesi dopo la fine del rapporto di lavoro, sarebbe riuscita ad entrare nell’account info@palermocalcio.it, dal quale avrebbe spedito lettere ad una serie di indirizzi di posta elettronica. Su delega del sostituto procuratore Geri Ferrara gli investigatori hanno perquisito l’ufficio milanese della Anchisi a cui hanno sequestrato tre Pc e un hard disk. Dagli accertamenti della polizia postale sarebbe emerso che l’ex responsabile rosanero delle comunicazioni aveva cancellato i file incriminati. File che gli esperti informatici sono riusciti a recuperare dalla memoria dei computer così sono state trovate le tracce degli accessi al sistema informatico.

Nelle e mail si faceva riferimento ad alcune feste private alla presenza di dirigenti rosanero, venivano inseriti i dati di alcuni giocatori (ad esempio i numeri di telefono), espressi giudizi sull’operato di alcuni dirigenti e sul comportamento del patron Zamparini, soprannominato “il furioso” dopo alcune sue esternazioni pubbliche.

La Anchisi, che nel frattempo ha lasciato Palermo e ha curato l’immagine del calciatore Javier Pastore ceduto al Paris Saint Germain, sta per ricevere l’avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio. “Non posso replicare perché non so nulla dell’indagine – spiega al telefono -. Non sono stata chiamata a spiegare la mia versione dei fatti che è certamente diversa da quella che apprendo da lei. Quando ne parlerò con i magistrati sarò pronta a fornire chiarimenti a tutti coloro che me lo chiederanno. Al momento, però, non conosco gli atti”.


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