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LiveSicilia.it / Archivio / La Boccassini contro Ingroia: “Non si paragoni a Falcone”

La Boccassini contro Ingroia:
“Non si paragoni a Falcone”

Giovanni Falcone

Antonio Ingroia paragona la sua situazione di vicinanza con la politica a quella di Giovanni Falcone. Immediata la replica indignata della Boccassini: "Non si permetta, la sua è una figura piccola".

La polemica su una frase
di Redazione
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PALERMO- “E’ anche vero che è già successo ad altri e più autorevoli magistrati come Falcone: quando iniziò un’attività di collaborazione con la politica venne criticato soprattutto dai colleghi”: questa frase di Antonio Ingroia non è piaciuta ad Ilda Boccassini, che al Tg di La7 risponde così: “Come ha potuto Antonio Ingroia paragonare la sua figura a quella di Falcone? La sua è una piccola figura rispetto a quella del magistrato”. Secondo Enrico Mentana, la Boccassini ha risposto così per il paragone, giudicato offensivo, con Falcone.

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Tags: boccassini · falcone · ingroia

Pubblicato il 29 Gennaio 2013, 20:34
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Commenti
  1. Rob. 8 anni fa

    Il PD ritiene un’insidia la candidatura di Ingroia e pertanto mette in moto le rosse armate, gioiosamente in guerra contro gli avversari!

    Rispondi
  2. DdT 8 anni fa

    Non sono un particolare simpatizzante della dott.ssa Boccassini, ma concordo con Lei sulla figura di Ingroia. Non oso pensare alla statura umana con cui egli si vorrebbe confrontare.

    Rispondi
  3. delirio di potere 8 anni fa

    Dove sono i padri di una volta? Quelli che quando ancora adolescenti ci atteggiavamo ad uomini fatti ci riprendevano con quattro parole: n’hai a manciari pani duru!

    Rispondi
  4. Maccheddici 8 anni fa

    E qualcuno ha il coraggio di contraddire la boccassini?

    Rispondi
  5. Scloditz double 8 anni fa

    D accordo con la boccassini!!

    Rispondi
  6. keoma 8 anni fa

    STATE PARAGONANDO FALCONE COME SE FOSSE UN DIO, ORA CHE E’ MORTO; VORREI VEDERE SE FOSSE ANCORA VIVO A CHI SAREBBE PARAGONATO.NON SONO D’ACCORDO CON LA BOCCASSINI,ED IL MIO E’ SOLO UN PENSIERO.

    Rispondi
  7. giuseppe 8 anni fa

    Sì Si lui è Falcone e io Mike Bongiorno…ALLEGRIAAA

    Rispondi
  8. Massimo 8 anni fa

    Ilda Boccassini ha voluto ricordare la figura del prefetto La Barbera, avendo lavorato con lui tre anni in Sicilia: “Era un grande investigatore, non ha mai piegato la schiena, come ci dice di fare il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Era un grande investigatore, ma soprattutto era un uomo, una persona importante nella mia vita. Per gente come Arnaldo La Barbera e Giovanni Falcone non ci possono essere eredi”. NO COMMENT.

    Rispondi
  9. danilo 8 anni fa

    Per la prima volta concordo con la Boccassini.

    Rispondi
  10. Tommaso Bagheria 8 anni fa

    Indipendentemente dal giudizio della Boccassini ,credo che sarebbe opportuno per il rispetto che meritano i morti , di non tirarli sempre in ballo specie durante campagne elettorali. Ognuno di noi ha una storia personale.Chissà cosa penserebbe oggi Giovanni Falcone,cado anche io volutamente nello stesso errore,di un suo estimatore alla guida di una coalizione dove è presente quel Leoluca Orlando che lo accusò davanti a milioni di telespettatori di insabbiare i processi contro i politici (Lima)collusi con la mafia.

    Rispondi
  11. Sandro Riotta 8 anni fa

    L’intervento integrale di Ingroia, tratto da il Fatto Quotidiano:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/29/ilda-boccassini-contro-antonio-ingroia-lui-come-falcone-come-si-permette/483618/

    «Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende. L’unica spiegazione che posso dare è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E’ successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E’ un copione che si ripete.»

    Soggetto della dichiarazione di Ingroia non è egli stesso, ma “le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati” [in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario]. E poi, perché rivolte contro di lui e non contro Grasso?
    Ingroia non ha affatto paragonato se stesso a Giovanni Falcone, semplicemente ha rilevato l’analogia tra le critiche in atto rivolte a lui e quelle a suo tempo scagliate con altrettanta veemenza contro altri magistrati, tra cui Falcone allorquando accettò un nuovo incarico in una sede politica.
    Basta rileggere i giornali di quel tempo per rendersi conto che non ha detto un’eresia.
    Il paragone, quindi, è tra le “critiche” e non già tra le “persone criticate”.
    Tuttalpiù si può osservare che, se è vera la distanza siderale tra le due figure di magistrati e date per legittime tutte le critiche rivolte contro Ingroia, di conseguenza, in maniera inversamente proporzionale ben più gravi ed ingiustificate allora furono quelle rivolte contro Falcone. Benché fondate sul piano del ragionamento, furono smentite dalla Storia.

    Anche questa polemica si inserisce coerentemente nel marasma in cui versa la nostra democrazia e conferma il suo reale stato di profondo malessere. Democrazia: nome impropriamente attribuito alla forma di Stato dell’Italia odierna, finché vigerà il “porcellum”. La rappresentanza del popolo non può essere delegata alle segreterie dei partiti, ciò confligge col “divieto del mandato imperativo” sancito dalla Costituzione (art. 67) anche in merito ai rapporti tra gli eletti ed i partiti. L’attuale crisi della politica è conseguente e connessa alla crisi della “rappresentanza”, storpiata da una legislazione elettorale incoerente con il dettato costituzionale ed accentuata dall’incapacità e/o impossibilità di realizzare un effettivo controllo democratico sulle attività svolte e sulle risorse collettive impiegate, controllo in assenza del quale si sono moltiplicati i casi di abuso e corruzione. Da ciò il disorientamento generale, la percezione di inadeguatezza dei partiti, ma soprattutto della vecchia classe dirigente. Varie le forme di reazione a questo stato di cose: l’indecisione e/o l’astensione (che in atto riguardano circa il 50% degli Italiani), la frantumazione di alcuni partiti, la costituzione di nuove formazioni politiche (alcune delle quali “antisistema”), l’entrata nell’agone politico da parte di esponenti della così detta “società civile”, tra cui anche giornalisti e magistrati. Emorragie di singoli organi vitali dello Stato o travasi di risorse umane da un settore all’altro? Persone che escono dal ruolo per il quale avevano studiato e al quale avevano conformato il loro operato e il loro pensiero; persone che si ripropongono in una nuova veste, mettendosi in gioco, per tentare di cambiare, di ricominciare; persone il cui spostamento di campo provoca disorientamento e sconcerto agli ambienti da cui escono e anche agli ambienti in cui confluiscono. Serpeggia il diffuso, e non dichiarato, timore di vedere sovvertito l’“ordine delle cose”.

    Non sono nuovi gli argomenti tirati in ballo in un’occasione analoga (non uguale), come l’indipendenza e l’autonomia della magistratura e la responsabilità dei giudici, argomenti richiamati e rivolti come rimproveri contro un giudice che aveva accettato di spostare in una sede politica la prosecuzione del suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. A rischio di passare per blasfemo, cito la battuta che Alfredo Galasso rivolse a Giovanni Falcone, a conclusione di un battibecco, durante la famosa trasmissione condotta congiuntamente da Costanzo e Santoro nel lontano 26 settembre 1991: «Giovanni, non mi piace che stai nel palazzo di governo! non mi piace!» Falcone allargò le braccia e rise.
    Ma lui nel palazzo ci restò e raggiunse obiettivi insperati. E anche per questo fu ucciso.
    Palermo, 30 gennaio 2013
    Sandro Riotta

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  12. indignato 8 anni fa

    Un comico Ingroia…ahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahahahahahhahaha

    Rispondi
  13. continuo a vomitare (ex vomitai) 8 anni fa

    aldilà del macabro accostamento, trattandosi comunque di un uomo passato a miglior vita, non capisco cosa ci sia di strano. Lui ha detto che si sente vicino alla politica come ci si sentiva Falcone. La Boccassini avrebbe dovuto rispondere semmai: -Ingroia non dire c…..te- invece di metterla sull’onore. Ma si sa la natura politica -radicale- della Boccassini le fa fare -come sempre- malafiura!

    Rispondi
  14. Salvatore 8 anni fa

    Il freddo di Milano restringe le arterie il cui problema crea scarsa concentrazione della zona del cervello che fa pronunciare anche imbecillità .
    Ingroia e’ un Grande della storia di una Italia che vuole diventare normale come desideravano Falcone , Borsellino e Padre Puglisi.

    Rispondi
  15. giovanni 8 anni fa

    CONCORDO CON LA DOTT.SSA BOCCASSINI

    Rispondi
  16. Il gatto & la volpe 8 anni fa

    A parte la caratura dei personaggi sulla quale sorvolo, il paragone di Ingroia non regge perchè le critiche più feroci a Falcone per la sua collaborazione con il ministro della giustizia pro tempore Martelli, vennero da quel Leoluca Orlando che oggi invece sostiene apertamente la sua discesa in campo. In secondo luogo Falcone non scelse mai la politica al posto della magistratura: il suo trasferimento a Roma aveva il solo obiettivo di dar vita alla Procura nazionale antimafia e non certo di occupare un seggio in Parlamento.
    Per chiudere considero una pesante caduta di stile tirare in ballo ogni due per tre Falcone e Borsellino a sostegno di una candidatura che, a mio sommesso giudizio, non avrebbero condiviso nè nella forma nè nei contenuti.

    Rispondi
  17. Giuseppe il rosso 8 anni fa

    SOLIDARIETA’ A INGROIA! la dottoressa boccassini si informi su quanto fatto da Ingroia a Palermo e poi parli. Ingroia ha vissuto sotto scorta, ha rischiato la vita per indagare sulla borghesia mafiosa e sui potenti di sicilia.
    e si ricordi la dottoressa Boccassini che fare i magistrati a Palermo e’ molto piu’ pericoloso che fare i magistrati a Milano, ad Aosta o a Padova. anzi sono d’accordo con chi vorrebbe che fossero pagati di piu’ i magistrati in trincea che i magistrati che operano sul lago maggiore o in val d’aosta!
    si ricordi poi la dottoressa Boccassini che a Palermo i migliori magistrati sono stati uccisi dopo essere stati isolati e calunniati.
    RISPETTO PER INGROIA E PER LA PROCURA DI PALERMO!
    ps: ma il prefetto che ha esaltato la Boccassini non e’ quello coinvolto nel G8 di Genova e nel caso Scarantino? o e’ un omonimo?

    Rispondi
  18. eugenio russo 8 anni fa

    Bravo chi risponde al nickname deliro di potere ! Ma cosa ha fatto Ingroia per paragonarsi a Falcone? Vogliamo scherzare? Cresca prima nella sua professione. Mangiando pane duro come duro è il lavoro seriamente condotto. Appunto.

    Rispondi
  19. ivan 8 anni fa

    la boccassini ha ragione!!!!!!!! ma ingroia è solo la punta di un iceberg se solo la comunità europea sapesse che il busness dell’antimafia è di lunga superiore a quello della pseudomafia…. ho un’impresa edile è sono stato costretto ad iscrivermi ad un’associazione antiraket ( non è affatto gratuito) pur di lavorare altrimenti avevo un’immagine diversa ai fini del patto etico…. questa antimafia non è altro che una mafia legalizzata!

    Rispondi
  20. @il gatto & la volpe 8 anni fa

    cosa me ne frega di quello che avrebbero pensato falcone e borsellino???erano uomini con le loro idee..oggi il problema è cosa mangeranno domani i miei figli????? di 2 uomini (da ricordare come tutti i morti in battaglia–eroi_) se ne fatta una religione, non erano e non sono divinità, sono solo uomini che vanno lasciati in pace…ma i primi a non farlo sono i loro parenti che tanto comodo fa essere in questa posizione di privilegiati e non rinunciano b nemmeno alle scorte che costano un’occhio ed oggi non servono ad un bel niente!!!!!!

    Rispondi
  21. eugenio russo 8 anni fa

    Ma grande de che? Uno che “scende” in politica basandosi sull’assioma: io sono magistrato, sono un giusto che fustiga i cattivi per cui conosco la ricetta per salvare l’Italia. Ma dove, come, quando? Boh! Non lo dice. Lo sa? Buono per il Guatemala…

    Rispondi
  22. ale 8 anni fa

    Hai ragione, mi piace e condivido.

    Rispondi
  23. magari!!! 8 anni fa

    La smetta il signor Ingroia di portare come suo vessillo Falcone e Borsellino e continui a cercare voti presso gli ingenui , con la sua PSEUDO ANTIMAFIA !!!!!!!

    Rispondi

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