Dai salotti buoni al carcere| Ascesa e caduta di un rampollo - Live Sicilia

Dai salotti buoni al carcere| Ascesa e caduta di un rampollo

I carabinieri nell'appartamento di Gandolfo Corradino

La storia di Gandolfo Corradino, 32enne ricco possidente palermitano finito in cella. In un bunker, ricavato nel salotto del suo appartamento, le forze dell'ordine hanno ritrovato 161 piante di cannabis. Il suo arresto s'inserisce in una più ampia guerra allo spaccio che ha portato alla cattura di altre sei persone.

VIA MARIANO STABILE
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PALERMO – Ereditiere, viveva dei canoni di affitto che mensilmente andava a riscuotere nelle proprietà che ormai gestiva da solo. Appartamenti e stabili signorili sparsi in varie zone di Palermo, da via Libertà a via Mariano Stabile. Ma tutto ciò non bastava al rampollo di una ricca famiglia palermitana, che non ha rinunciato a mettere in piedi una vera e propria piantagione di Cannabis, formata da 161 arbusti che venivano coltivati con un impianto elettrico e abusivo creato ad hoc. Protagonista della vicenda è Gandolfo Corradino, 32 anni, finito in manette ieri per detenzione abusiva di armi, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ma i guai per lui, non sono finiti qui.

L’arresto di ieri è infatti avvenuto in seguito ad una delicata perquisizione effettuata dai carabinieri: per loro Corradino era una vecchia conoscenza con la passione delle armi e precedenti per droga e reati contro il patrimonio. Il 32enne aveva quindi reagito alla vista dei militari in modo molto nervoso, cercando di fuggire, ma inutilmente. I carabinieri hanno così passato al setaccio l’appartamento che si trova in un elegante palazzo di via Mariano Stabile, al civico 136 e trovato in una cassaforte una pistola risultata rubata, completa di quindici proiettili. Ma è stato il ritrovamento di alcune riviste sulla coltivazione della Cannabis che ha particolarmente insospettito i militari.

Quei depliants hanno infatti rappresentato la chiave per approfondire le indagini sulla reale attività di Corradino, che si dedicava da tempo ad una maxi piantagione casalinga, trovata in una depandance dello stesso palazzo in cui è stato arrestato. Le piante erano state disposte su più file ordinate e ben illuminate da un impianto alogeno di ultimissima generazione che veniva alimentato direttamente dalla luce pubblica. Corradino aveva utilizzato concimi chimici ed impianti di areazione sofisticati per mantenere le piante in salute e poter così produrre erba con un principio attivo, tra l’altro, molto elevato.

Una coltivazione “indoor” a tutti gli effetti che gli avrebbe permesso di portare avanti un business di migliaia di euro, visto che era destinata alla produzione di una grossa quantità di droga che sarebbe successivamente stata smerciata nella Palermo-bene. Tra i reati a carico del 32enne, quindi, anche quelli coltivazione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica.


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