PALERMO- Incidente mortale intorno a mezzanotte alla Favorita: a perdere la vita, Alessandro Salem, 46 anni, farmacista piuttosto noto in città, trovato completamente carbonizzato dai soccorsi arrivati sul posto: la sua macchina si sarebbe prima schiantata per poi essere avvolta dalle fiamme.
Secondo una prima ricostruzione della polizia municipale l’automobilista, che viaggiava a bordo di una Fiat Seicento, avrebbe perso il controllo del mezzo per cause da accertare, terminando la sua corsa contro il Cancello Giusino, nei pressi di una delle uscite del Parco: in seguito al tremendo impatto, sulla strada sono finiti alcuni blocchi di cemento del muro di cinta. Sul posto, oltre agli uomini dell’Infortunistica e i soccorsi del 118, anche la polizia ed i vigili del fuoco che hanno estratto il corpo dall’auto ridotta ad un groviglio di lamiere. L’intera area è stata chiusa al traffico.
Salem era il titolare della storica farmacia che si trova in piazza Beati Paoli, nel cuore del centro storico. Stanotte si sarebbe trovato a bordo dell’auto che gli aveva prestato il cognato, Angelo Sajeva, amministratore delegato di Mondadori Pubblicità S.p.A, residente a Milano. Il corpo del 46enne è stato trasportato nella camera mortuaria del cimitero dei Rotoli dove è stata effettuata l’ispezione cadaverica dal medico legale Liliya Gutsul. Ai Rotoli anche i parenti della vittima, che hanno effettuato il riconoscimento, reso sin subito dopo l’incidente molto difficoltoso per le conseguenze provocate dalle fiamme. Anche i documenti personali di Salem, infatti, sono andati distrutti.
Sul fronte delle indagini, ogni ipotesi è al momento al vaglio della polizia municipale. Un uomo avrebbe visto tutto, da quando Alessandro Salem ha perso il controllo della Fiat Seicento su cui viaggiava, fino al terribile schianto sul Cancello del Giusino. Potrebbe essere proprio la sua testimonianza a collaborare alle indagini condotte dagli uomini dell’Infortunistica della polizia municipale sull’incidente che stanotte è costato la vita al farmacista 46enne. L’auto ha preso fuoco non lasciando scampo alla vittima, ma se non fossero divampate le fiamme avrebbe probabilmente potuto salvarsi. “L’incendio ha rappresentato l’aspetto più grave di quanto successo – spiega il commissario Glaviano – perché non ha dato alcuna possibilità di salvezza all’automobilista. Le nostre indagini stanno procedendo serrate e a queste sta contribuendo il testimone.
Quello che fino ad adesso è certo è che si è trattato di un incidente autonomo: rispetto agli elementi di valutazione che abbiamo raccolto sulla carreggiata in cui è avvenuta la tragedia, possiamo dire che nessun altro mezzo sia stato coinvolto”. Nessuna auto avrebbe quindi provocato lo schianto di quella di Salem tagliandogli la strada o tentando un sorpasso. Sul posto sarebbe infatti stato rilevato un lungo segnale di frenata riconducibile soltanto alla Fiat Seicento. “Miriamo ad individuare quale elemento possa avere determinato la perdita del controllo del mezzo da parte di Salem. Non è detto, infatti, che l’automobilista procedesse ad alta velocità: a farlo uscire di strada potrebbe essere stato un elemento esterno, una distrazione provocata ad esempio dal cellulare, o un appannamento fisiologico. Indaghiamo a 360 gradi”.
I funerali si terranno domani giovedì 31 gennaio, alle 12.30, presso la cappella del cimitero di Sant’Orsola. La redazione di LiveSicilia si unisce al dolore della famiglia.
con una fiat 600?…troppo danno per le potenzialità di una 600….
I danni descritti nell’articolo sono minori a quelli effettivi, sarà arrivato sul pilone di destra a 120 k/h
chiudete alle auto L’AUTODROMO FAVORITA
Ma a quanto andava per aver provocato tutto questo????
io lo conoscevo al dottore.. poverino
ho assistito ad un incidente senza conseguente sull’altro senso di marca dieci giorni fa… quei cancelli sono un pericolo a prescindere dalla velocità… da togliere immediatamente….
Ogni sera rientro a casa e prendo quel tratto di strada e si arriva ad un punto in coincidenza con la svolta verso la palazzina cinese( direzione mondello) in cui l’impianto d’illuminazione e assente e si perde il senso di visuale.
Anche io ho rischiato di andare a sbattere, e considerate che non correvo,perché’ ogni sera ho mio figlio piccolo.
La redazione di Live Sicilia solleciti alla Polizia Municipale di provare di sera questo tratto di strada.
Grazie
ma invece di chiedere come mai e a quanto andava, abbiate rispetto per un uomo che e’ morto. certi messaggi sono vergognosi, qualcuno sarebbe capace pure di processare i morti. la pietas questa sconosciuta.
quei cancelli sono pericolosi a prescindere dalla velocita’.
ma in ogni caso chi sono certi utenti per processare e condannare una persona che non puo’ difendersi? vergogna!
pensate se qualche familiare verra’ su questo sito e leggera’ certi commenti indegni!
ALESSANDRO SALEM RIPOSI IN PACE. solidarieta’ ai familiari!
@antony977
Affermazione patetica, stupida, inutile ma sopratutto offensiva in questo momento. Non c’è niente che vada “chiuso”. Al contrario dobbiamo “aprire e aprire”, specialmente le menti….
Le strade non sono piste da corsa, togliamo le auto……
Pace all’Anima Sua.
Va doverosamente presa in considerazione, al di là delle imprudenze e degli eccessi di velocità, la responsabilità di coloro che hanno approvato la costruzione di un tale incomprensibile nuovo (!) impianto di illuminazione. Come è stato possibile considerare la installazione di una serie continua di pali luce con braccio corto, posizionati tra gli alberi? Era così difficile prevedere la crescita dei rami e delle foglie, in un parco? Risultato luci quasi sempre spente o insufficienti ed in parte assistite dal vecchio impianto, fuori norma. Come al solito negligenza ed imperizia. Mai nessuno che paghi, …povera terra!
CARI AMICI,INVECE DI CRITICARE,O GIUDICARE PREGATE PER QUESTA ANIMA,CHE POSSA TROVARE SUBITO PACE. NON C’E BISOGNO CHE FACCIATE GLI ESPERTI,A QUANTO ANDAVA,COME ANDAVA,SE OGNIUNO DI NOI SI PASSASSE LA MANO NELLA PROPRIA COSCENZA,VEDREBBE CHE NON E’ PROPRIO UN SANTO/TA.POTREBBE ESSERE STATO UN COLPO DI SONNO,A SCANZATO QUALCOSA,UNO SCOPPIO DI UNA GOMMA.VI CHIEDO SOLO DI RECITARE UA PREGHIERA PER LUI. CIAO A TUTTI
Ale rimarrai x sempre nel mio cuore. Ti adoro.Mi mancherai
L’utente della strada, tra i pericoli che corre costantemente alla guida di un qualsiasi veicolo, ne ha tre che non perdonano perché spietati: velocità, incroci e strade bagnate. Se quando ci si pone alla guida si pensasse più spesso a costoro, si è certi che incidenti ne accadrebbero meno. Oltre che rammaricarci per il triste evento meditiamo anche per le future condotte in guida allo scopo di evitare simili lutti. Il dolore rimane ai familiari ed a quanti volevano bene al dr. Alessandro Salem il quale nell’evento, fortunosamente, non ha coinvolto terzi. Pace all’anima sua. Dio lo accoglierà nel Suo seno.
non esistono pericoli per la vita se vai a 50 all’ora in favorita…ne’ i cancelli ne’ cani o gatti che ti attraversano all’improvviso
quello che dici lo condivido ma e’ la rabbia per queste vite rubate ESCLUSIVAMENTE dalla velocita’ che fa fare certi commenti. Non si puo’ ancora morire sulla strada della favorita!
Riposi in pace.
io qui di “processi” ne leggo solo sul suo commento…
la pietas è per me un fatto talmente personale che mai giudicherei da poche righe esserci o meno……..beato lei che invece sa chi la prova e chi no!
Piuttosto leggo, nei vari commenti, il mio compreso, solo l’esternazione di un approccio per un attimo più razionale al sol scopo cmq vano di dare una spiegazione plausibile all’evolversi della dinamica causante quella che è e resta una brutta tragedia!
….che il Buon Dio abbia in gloria il signor Alessandro e che abbia misericordia del dolore lancinante dei suoi parenti più prossimi…
….ho perso drammaticamente lo scorso aprile 2012 un carissimo amico fraterno con un fatale incidente con la moto…il tempo non allieva il dolore, i ricordi non si affievoliscono e la mancanza della sua irripetibile ed ineguagliabile amicizia ogni giorno di più cresce e si fa sentire…
….e per chi crede nel Buon Dio ed ha fede resta la possibilità di una preghiera per loro e la fiducia di una loro protezione per noi dall’aldilà …
….la carità invece delle critiche in un momento in cui una famiglia piange per dolore!!!
condoglianze molto sinceri alla famiglia sailem.
midispiace che ai dimenticato il destino……………….
Conoscevo il Dott. Alessandro si puo’ dire che ci vedevamo tutti i giorni, adesso al di là della dinamica o altro, voglio aggiungere che stimavo e rispetto la suddetta persona…un grande uomo…solare simpatico e con una grande voglia di fare…mi stringo al dolore della famiglia e porgo le più sentite condoglianze…RIP ALE.
Forse si e’ schiantato per evitare un animale, o una donna che passeggiava?
Ale era una persona speciale. Una di quelle che conosci e ti rimane addosso. Mai banale. Lui ti penetrava con i suoi occhioni neri, e ti leggeva l’anima. Non c’era mai niente di scontato in ciò che diceva o faceva, Ale era così. Intenso. Una fine tremenda per una persona così.
Vi trovavate li in quel momento?
Siete stati testimoni della tragedia?
Conoscevate i motivi che lo portavano a percorrere a quell’ora quel tratto di strada?
Conoscevate quell’auto che guidava?
Avete vissuto il dolore di quell’uomo che si sarà reso conto che stava morendo in quel modo?
Vivete il dolore dei familiari?
Sapete chi ha lasciato?
Particolare che vi sarà sfuggito a tutti quanti…Conoscevate Alessandro Salem?
Vi prego lasciatelo in pace!
Sinceramente non capisco i commenti polemici, non mi pare che nessuno abbia “giudicato” nessuno, o mancato di rispetto. E’ stato un incidente e purtroppo è morta una persona, penso che tutti ne siano addolorati. Ovviamente il dolore di chi non lo conosceva non può certo essere paragonato a quello dei suoi cari. Come diceva antonella, si cerca di dare una spiegazione ad un tragico evento, questo comunque non significa non rispettare il dolore di tutte le persone coinvolte nel lutto. Poi che sia opportuno o no commentare questi eventi così dolorosi, è un altro discorso. Ma a questo punto dovremmo chiederci piuttosto se sia giusto o no rendere pubbliche queste notizie lasciando spazio agli inevitabili commenti.
Sempre io, ma il Comune e la Magistratura restano inerti?
Caro Sergio, purtroppo il destino spesso lo determina l’uomo con la sua condotta, attiva od omissiva che possa essere. Cordialità.
Ad Alessandro Salem
“La libertà è come la Verità: si conquista e quando si è conquistata, per non perderla, si riconquista; e quando mutano gli eventi e si evolvono gli istituti, per adattarla, si riconquista. E’ un perenne gioco dinamico, come la vita, nel quale perdono quei popoli che non l’hanno mai apprezzata abbastanza per difenderla, e non ne hanno saputo usare per non perderla. Poiché usare della libertà vuol dire non consentire né la dittatura né la licenza; nell’un caso e nell’altro la libertà non esiste … perché il dinamismo della libertà consiste nella ricerca della Verità, nell’amore della Verità, nel senso di dovere che impone di seguirla e di affermarla.” (Don Luigi Sturzo)
Ma per esercitarla bisogna contemplare e comprendere la libertà come il più alto dono che Dio consegna all’uomo al momento del concepimento, scritto nell’intimità, talento da portare a frutto secondo il piano che Dio stesso ha custodito per ciascuno di noi, sin dall’inizio dei tempi, amati prima che noi fossimo.
Caro Alessandro, tu hai scelto di esercitare la tua personale libertà, affidando la vita alla tradizione della famiglia Salem, scegliendo di camminare su quegli stessi passi sui quali hanno camminato i tuoi avi da oltre un secolo: a partire da tuo padre, tuo nonno, il bisnonno e così via.
Ascoltando la voce dell’intimità che aiuta a comprendere che nessun uomo nasce padre e prima di vivere la condizione di padre ogni uomo vive quella di figlio ed un figlio sa quanto sia importante la presenza del padre nella propria vita, per orientarsi, per diventare uomo.
Farmacisti loro, farmacista pure tu. Per servire. Per andare incontro alla sofferenza degli uomini che hanno bisogno dell’aiuto di altri uomini, formati alla scuola del servizio della farmacia: nella fedeltà alla storia della tua famiglia.
Per il tuo sfrenato bisogno di sentirti intimamente figlio, straordinariamente figlio.
Ma il bene, per essere trasmesso, deve essere conosciuto e volontariamente perseguito e l’uomo si sente tanto più intimamente responsabile verso se stesso e verso gli altri, quanto più approfondisce in sé la coscienza della sua dipendenza metafisica e si sente compreso in una Volontà, che sostiene la famiglia umana e la storia.
E tu, Alessandro, hai usato della libertà nell’interesse comune, riconoscendola come il più grande dono che Dio ha dato agli uomini, per il bene collettivo di cui tutti debbono goderne, ponendo in secondo piano – come è giusto che sia – il tuo interesse personale: diventando tu stesso dono che si compie nel donarsi.
Da ieri, ognuno di noi ti rimane vicino nella preghiera, per vivere insieme a te – con la tua anima – con Cristo, della Sua resurrezione.
Ciao Alessandro,
I compagni della squadra di calcio dei farmacisti della provincia di Palermo.
Palermo 31 gennaio 2013
e’ il momento del dolore e del rispetto per una vita spezzata. altri commenti sono fuoriluogo e anche fastidiosi. soprattutto i commenti volti ad incolpare la vittima. la vittima non ha nessuna colpa.
SOLIDARIETA’ AI FAMILIARI, NON MOLLATE!