PALERMO – Una lunghissima, e probabilmente caldissima campagna elettorale. L’annuncio del Presidente Crocetta ha spiazzato tutti. E ha, di fatto, certificato già una cosa: la discussione sul bilancio avverrà con le elezioni alle porte. Non si tratta delle Politiche, ma delle Amministrative. Il governatore ha infatti annunciato le date di questa tornata elettorale: 21 e 22 aprile. Con un mese di anticipo rispetto alla naturale scadenza di alcune di queste amministrazioni. Ed è già polemica.
Già, perché, innanzitutto, la decisione di Crocetta ha sorpreso tutti. Ma proprio tutti. Persino esponenti della maggioranza che raccontano: “Avevamo un accordo di massima: si doveva votare a fine maggio”. E non solo. Col presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, s’è decisa la calendarizzazione della discussione sui ddl di riforma delle province per il 6 marzo. Un appuntamento quasi inutile, ormai. Quelle riforme, alla prossime elezioni, non serviranno.
Riforme che nascevano dalle necessità di spending review imposte dal governo nazionale. La Sicilia, che ha competenza esclusiva sugli enti locali, avrebbe dovuto adeguarsi a quella norma (con la conseguente abolizione di alcune province come Enna e Trapani), o intervenire con un proprio disegno di legge. E in effetti i ddl esistevano. Ed erano diversi. Alcuni avevano accolto le proposte dell’Urps, l’Unione delle province, che spingeva per la creazione di tre aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina), e per il mantenimento delle restanti sei province, che, acquisendo i Comuni rimasti fuori dall’area metropolitana, avrebbero superato i limiti di estensione e popolazione fissati dal decreto Monti. Altre proposte, invece, puntavano sul mantenimento di tutte le province, ma passando attraverso una pesante cura dimagrante riguardante il numero di assessori e consiglieri, stipendi, spese di gestione. È il caso, ad esempio, del ddl proposto dalla Lista di Musumeci e di quelli avanzati dai deputati Forzese e Turano.
Tutto inutile. Perché i risparmi non ci saranno nell’immediato. O per lo meno, non saranno quelli proposti nei disegni di legge. “I tagli – ha detto oggi in conferenza stampa Crocetta – li faremo comunque. Elimineremo doppioni e assessorati inutili. Toglieremo alle Province alcune competenze, come quelle sulla manutenzione delle scuole”.
Rassicurazioni che, al momento, non rassicurano nessuno. Sono in tanti, anzi, a vedere nella mossa di Crocetta una manovra puramente “politica”. “Crocetta – ha detto ad esempio Nello Musumeci – anticipa di due mesi le elezioni amministrative perché teme che le sue liste arrivino debilitate al voto. Noi andremo avanti col nostro disegno di legge di riforma sulle province – ha aggiunto Musumeci – che consente di dare maggiori compiti a questi enti, con costi decisamente minori rispetto agli attuali e servizi più a misura del cittadino”. “L’improvvisa, e non concordata con nessuno, anticipazione della data prevista per le elezioni amministrative – ha detto il segretario regionale del Partito dei Siciliani Rino Piscitello – rappresenta la prosecuzione naturale della strategia delle promesse a strascico alla quale si sta dedicando con passione il Presidente della Regione, evidentemente trascinato dall’illusione di risultati positivi per le sue liste. Se il voto fosse slittato a giugno i numerosi e recentissimi clientes avrebbero preteso il mantenimento degli impegni, cosa impossibile atteso che ogni strapuntino é stato pluripromesso. Il voto ad aprile – ha proseguito – consente invece di chiedere a tutti di portare pazienza a causa della prosecuzione del clima elettorale. Il fatto che si mette a rischio la riforma delle province per Crocetta non ha alcuna importanza a fronte dei suoi interessi elettorali. Nulla da dire. Siamo in presenza di un professionista della vecchia politica che non teme confronti”.
Al momento, quattro province su nove sono commissariate: si tratta di Ragusa, Caltanissetta, Trapani e Catania. In scadenza in primavera, invece, giunte e consigli delle restanti cinque province. Ma anche in quel caso, si andrà al voto anticipato. Il 21 aprile. Quarantacinque giorni prima, scatterà l’indizione dei comizi. Da quel momento non si potrà più apportare alcuna modifica alla legge sull’elezione in quegli enti. Quarantacinque giorni prima delle elezioni significa, calendario alla mano, 6 marzo. Proprio il giorno in cui l’Assemblea aveva previsto la discussione sulla riforma delle Province. Riforma inutile. Il presidente ha deciso così.
Rosario hai toppato su questa scelta che gia’ da domani ti si ritorcera’ contro.
Dai meno ascolto al Lumia che ti affossera’ cosi’ come ha fatto con Lombardo.
CROCETTA ALTRO CHE TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA ,LE PROVINCE NON DOVEVANO ESSERE ABOLITE PER RISPARMIARE E IMPIEGARE QUESTE SOMME PER LE POLITICHE SOCIALI,PER LE PERSONE BISOGNOSE PER CREARE POSTI DI LAVORO PER I GIOVANI ECC…..AMICI DI CROCETTA E DEL CENTROSINISTRA SIETE STATI SERVITI.GRILLINI COSA FARETE DI FRONTE A QUESTA VERGOGNOSA DECISIONE?MEGLIO ANDARE TUTTI A CASA NON ILLUDETE IL POPOLO SICILIANO ,NON VI RIEMPITE LA BOCCA DI LEGALITA’,CAMBIAMENTO,RIFORME SIETE PEGGIO DEGLI ALTRI PARTITI POLITICI,
A N D A T E A C A S A !
Nooooo non si possono maniere carrozzoni come le Province ma questa che rivoluzione è?
grandissimooooooooooooo presidente bravissimo….non tornare indietro da questa decisione……….sei grande finalmente il primo ad andare a casa il sig avanti a palermo………………….. geniale viva crocettaaaaaaaaaaaaaa
Sempre a rimandare questo taglio delle province. Bravo Crocetta… sei solo un quaquaraqua!!
Male Crocetta!! Molto male… Per qualche giorno mi stavi quasi facendo ricredere…. invece niente…..
Crocetta come Lombardo!!!!!Ha tradito i suoi elettori e sostenitori e poi si é fatto il partito personale!!!COMPLIMENTI
Come volevasi dimostrare e ancora siamo a niente siciliani con il tempo vi accorgerete il personaggio che avete accasato grazie a Micciche e al sig Alfano con la grande intelligenza di Lombardo che pur di garentirsi quei quattro che si porta dietro c’ha ammollato questo scienziato vorrei poter parlare con i sig Firrarello & comp. e dire siete contenti?a chi ha orecchi capisca prima o poi i siciliani si sveglieranno e vi ringrazieranno come meritate per questo regalo che c’avete servito bravo Crocetta cominci a venir fuori in tutta la tua perversa smania politica sono convinto che lo stratega abbattitore di tutte le mafie questa volta ha toppato così come ti ha creato ti distruggerà.sai cosa accadrà che sul onda del marasma voluto da questa classe politica in termini di consensi il M5s si impadronirà di tutte le provincie a disposizioni in quanto quelli al contrario delle tue propagandistiche frasi ad effetto che lanci per poi ritornare quelli fanno i fatti fatti inconfutabili
e come avrai già ben capito questi son duri e puri e allora son cazzi caro governatore buon lavoro……
Iniziò di crocetta sembrava buona, mi fa l’impressione che voglia intraprendere la strada sbagliata, in pragramma elettorale diceva di abolire tutte le provincie ecc.
Peccato, abolire le Provincie e’ giusto.
Mi dispiace che Croceta abbia aggiro così.
che vadano via subitoooooo! grazie crocetta.Tieni duro e mantieni la parola data!I ladri a casa! gente onesta
Alle province andrebbero attribuite più competenze, come quelli degli ato e delle Asi e delle agenzie di sviluppo. Gli uffici del lavoro e la formazione professionale come avviene nel resto d’Italia potrebbero essere trasferiti alle province. Toglierle significa abbandonare a se stesse le piccole realtà comunali.
Bravissimo Crocetta!!! Questa è la rivoluzione che intendevi fare? Con questa decisione stai ripagando l’accordo che ti tiene a palazzo d’orleans. Bravo, continua così e la Socilia affonderà completamente, a questo punto meglio Firrarello & co. Almeno li conosciamo.
mi dispiace che non si aboliscono ma sono contento perchè a palermo finalmente “cettolaqualunque” andrà a casa…..chissà cosa farà dopo, dove andrà a fare i catering e le mangiate?
Sì, é una grossa delusione. sia perché non si aboliscono subito, ma, soprattutto, perché si lascia intendere che le si vuole salvare in qualche modo, ‘riducendone le competenze’. Ma che senso ha, dico io? Già sono inutili così, figurarsi con competenze ridotte.. Intanto da quest’anno mi tocca pagare il 3% in più sull’assicurazione auto per un balzello appena introdotto dalla provincia di Trapani da un ex presidente che ora sta all’ARS: non faccio nomi, solo cognomi: Turano.
Non sono d’accordo sulla abolizione delle province; bisogna assegnare ad esse i compiti che adesso svolgono gli ATO, che si sono dimostrati essere fallimentari ed inefficienti macchine mangiasoldi, peraltro amministrati da persone nominate dalla politica e non elette. Abolire le province significa diminuire ulteriormente il livello di “democrazia” esistente in Italia, senza un vero beneficio in termini di diminuzione delle spese. Inoltre contribuirebbe a rendere ancora più periferiche ed abbandonate le popolazioni ed i comuni più lontani. Bisogna salvaguardare il decentramento per salvaguardare le periferie e i cittadini.
grande Crocetta!!!!! questo è fare politica, era da mesi che i vari capi condominio delle province si facevano i conti senza l’oste, certi di restare seduti un altro anno…… bhe adesso tutti a casa e devo dire FINALMENTE!!!!!!!
grande….saro
Saro o Saro ma che fai,prima dici di abolire le provincie e invece li salvi.Saruzzo ero con te,ma questa volta ai toppato,non ti voterò piu’.
Ormai sono tutti contro le province…compresi gli abitanti dei cosiddetti capoluoghi..
X GIOSAFAT. LOMBARDO IL PARTITO CE L’AVEVA CON ESSO E’ DIVENTATO PRESIDENTE. FORSE COMINCEREMO AD APPREZZARLO CONOSCENDO MEGLIO CROCETTA….
crocetta è un narciso, i narcisi si credono idoli di se stessi!
Caro Presidente Crocetta , le elezioni si potranno fare anche fra 100 anni , basta che liberate la provincia di Palermo dal presidente Giovanni Avanti , persona arrogante e ………….inoltre ha sciupato tutto quanto di buono era stato fatto negli anni precedenti dai suoi predecessori…Avanti sei una vergogna.