L’appello dei sindacati| "Riprendere il confronto” - Live Sicilia

L’appello dei sindacati| “Riprendere il confronto”

A poche ore dal Consiglio comunale di stasera che dovrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, votare il piano di risanamento predisposto dall’amministrazione comunale, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil chiedono interventi migliorativi per evitare il collasso della città.

Piano di risanamento
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CATANIA – Troppi tagli ai servizi sociali e pochi alla politica, mortificazione dell’organico e mancanza di futuro gli elementi maggiormente contestati dai sindacati che stamattina hanno incontrato i capigruppo consiliari e illustrato le proprie proposte. A poche ore dall’avvio della discussione in Consiglio comunale sul piano di risanamento – che deve essere approvato entro il 4 febbraio, pena il dissesto economico – Cgil, Cisl e Uil lanciano le proprie proposte per evitare che la città soffra eccessivamente nei prossimi anni.

A preoccupare i sindacati, in particolare, il taglio dei servizi sociali, a partire da servizi essenziali come gli asili-nido, il blocco delle assunzioni e del turn-over nell’organico comunale, la riduzione dell’orario e del salario dei precari. “Misure che dirotteranno le famiglie su servizi privati – affermano le federazioni di categoria del pubblico impiego Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, e dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil – penalizzeranno ancora la loro capacità di spesa, incideranno recessivamente su consumi e bilanci familiari e aggraveranno ulteriormente le condizioni economiche dei monoreddito, dei pensionati al minimo, dei disoccupati. Per non parlare delle conseguenze sul funzionamento dell’amministrazione pubblica comunale”.

Questo il motivo per cui chiedono che si riapra il confronto con l’amministrazione comunale per evitare nei prossimi 10 anni, il “massacro sociale” dei catanesi. “Il piano decreta di fatto la chiusura della legge 328 – aggiungono i rappresentanti sindacali – la concertazione e la sussidiarietà orizzontale; e con la chiusura degli asili nido Catania non sarà più una città civile”.

Queste le proposte avanzate stamattina che potrebbero diventare emendamenti alla delibera in discussione al Consiglio comunale.

1) Sviluppare misure volte a ridurre il peso dei tributi locali che graveranno sui cittadini pensionati e disagiati;

2) Ridurre notevolmente “la spesa dei costi della politica” anche attraverso l’ulteriore riduzione delle circoscrizioni comunali;

3) Individuare condivisi interventi sociali e di sviluppo dell’economia dei costi della spesa sui servizi sociali e sui servizi diretti alla cittadinanza;

4) Incentivare il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale dei tributi locali, rafforzando il percorso intrapreso anche attraverso la collaborazione di altri attori deputati alla lotta all’evasione fiscale, avviando concrete azioni di recupero delle risorse (vedi sanatorie edilizie e oneri di urbanizzazione);

5) Attivare mirate politiche di sostegno alle famiglie a rischio di emarginazione sociale;

6) Attivare un continuo e costante confronto con le organizzazioni sindacali per costruire un piano strategico di riorganizzazione, ridistribuzione e di qualificazione/riqualificazione del personale e dei servizi comunali;

7) Attivare immediatamente un tavolo di confronto sulla dismissione delle quote di partecipazione nelle società partecipate.

8) Attivare immediatamente un piano mirato di stabilizzazione del personale precario

9) Attivare strumenti gestionali che assicurino coerenza tra le varie fasi (individuazione delle priorità, pianificazione economica gestionale e valutazione dei risultati) ponendo ciò in un’ottica di miglioramento continuo dei servizi

 


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