Un hacker nella banda degli iphone| E il telefono torna "nuovo di zecca" - Live Sicilia

Un hacker nella banda degli iphone| E il telefono torna “nuovo di zecca”

Uno dei componenti della gang che la polizia sta cercando sarebbe in grado di cambiare il codice Imei dei cellualari rubati per rivenderli nel mercato nero. L'esperto: "E' una procedura illegale che rende irrintracciabile l'apparecchio: se il codice viene modificato avviene lo sblocco del telefono, che torna funzionante, ma con un'identità diversa".

PALERMO – Imei: è la sigla-sinonimo di sicurezza, di rintracciabilità del proprio telefono cellulare, ma a Palermo “la banda degli iphone” sembrerebbe essere riuscita a scavalcare questo problema. La sigla indica il codice di identificazione di un terminale mobile che sfrutti la tecnologia cellulare, ma uno dei componenti della gang che la polizia sta cercando, sarebbe in grado di cambiarlo, rendendo gli apparecchi rubati irrintracciabili. E così, gli iphone frutto dei numerosi colpi messi a segno in città ai danni soprattutto di studenti e pendolari che frequentano la zona della stazione centrale, potrebbero essere stati immessi nel mercato nero e rivenduti.

Un business che potrebbe ammontare a migliaia di euro, visto il numero di denunce da parte di coloro che sono stati derubati dello smartphone di ultima generazione: più di venti in due settimane. Qualche giorno fa, l’ennesimo tentativo dei malviventi, stavolta di origine tunisina. La denuncia è scattata per un 22enne ed un 18enne, coetanei dei componenti della banda che nelle ultime settimane ha agito anche nel centro città. Stavolta i due nordafricani hanno messo in atto una nuova tecnica: uno di loro ha contattato il venditore di un iphone tramite un sito internet di annunci, gli ha dato un appuntamento dicendogli di chiamarsi “Dario” e, d’accordo con il complice, tra l’altro suo fratello, ha provato a fare cadere nella trappola la vittima.

Acquirente e venditore si sono infatti incontrati in piazza Nascè per effettuare la compravendita, ma al momento dello scambio un uomo si è avvicinato al fantomatico Dario, afferrando la scatola con il telefono di cui era poco prima entrato in possesso pur non avendo ancora pagato. Il ladro e il “cliente” si sono così dati alla fuga per le strade del Borgo Vecchio, ma sono stati bloccati dalla polizia che li ha denunciati per furto con destrezza in concorso. Il telefono è così tornato nelle mani del legittimo proprietario, ma nella maggior parte dei casi, degli ambiti cellulari della Apple si perdono le tracce.

“L’Imei è un codice di 15 cifre utilissimo in caso di perdita o furto del telefono – spiega un giovane esperto di Informatica e programmatore palermitano -. L’utente può infatti contattare in qualunque momento il proprio operatore telefonico, comunicare il codice e far ‘bloccare’ l’apparecchio in modo che nessun altro possa utilizzarlo. L’Imei viene infatti inserito in una sorta di black list: tale procedura non permette il collegamento ad alcuna rete. Purtroppo però, illegalmente c’è chi ha escogitato il metodo per cambiare le 15 cifre e rendere quindi l’apparecchio nuovamente utilizzabile nonostante il furto e il blocco. E’ un iter illecito – precisa – che si basa sull’installazione di un software tramite il computer”.

“Il telefono viene quindi collegato al pc tramite un cavo usb e, attraverso una determinata selezione delle funzioni di “ripristino” dell’iphone prende il via, tramite il software, una procedura automatica che localizza l’archivio coi dati originati dal software e crea un nuovo Imei. Bisogna stare molto attenti quando non si acquista in un negozio – consiglia – o se si decide di comprare un telefono di seconda mano è fondamentale farsi consegnare los contrino che ne provi l’acquisto”.


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