Aligrup, lavoratori in presidio |”Non siamo merce di scambio” - Live Sicilia

Aligrup, lavoratori in presidio |”Non siamo merce di scambio”

Stanno protestando per ottenere un acconto sui pagamenti arretrati ma, soprattutto, per conoscere igli eventuali nuovi risvolti dell’infinita vertenza che li vede coinvolti. Stamattina, una delegazione di circa 200 lavoratori Aligrup sta manifestando di fronte gli uffici della società in attesa di incontrare il liquidatore, Agatino Rizzo.

La vertenza infinita
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CATANIA – “Non siamo merce di scambio”. È il grido dei circa 200 lavoratori Aligrup da stamattina in presidio di fronte gli uffici della società di San Giovanni La Punta per chiedere notizie al liquidatore, Agatino Rizzo, riguardo le spettanza arretrate, l’avvio della cassa integrazione e, soprattutto, relativamente alle notizie che vorrebbero la Coop ancora interessata ad acquisire alcuni punti vendita. La protesta, indetta dal comitato spontaneo dipendenti Aligrup, coordinato da Michele Russo, è attualmente in corso e potrebbe durare giorni, dal momento che le notizie in merito alla vertenza sono ancora fumose. La conferma arriva dallo stesso Russo: “Stiamo protestando per tutti – spiega a LivesiciliaCatania il coordinatore del comitato spontaneo – innanzitutto per sapere se le nostre richieste riguardo i pagamenti saranno esaudite e poi per chiedere che venga aperto un tavolo di crisi a livello nazionale che sblocchi la cassa integrazione e programmi un piano serio per reinserire i lavoratori”.

I dipendenti, infatti, non percepiscono stipendio, nonostante continuino a lavorare nei punti vendita aperti e negli uffici. Per questo hanno chiesto di poter avere un acconto sugli arretrati utilizzando proprio gli incassi di questi negozi. Non solo. A preoccupare è anche il fatto che la cassa integrazione, che sarebbe dovuta scattare a dicembre sia ancora bloccata a Roma e che la vertenza, che coinvolge ancora centinaia di lavoratori, non sia discussa a livello nazionale.

“Nessuno ci considera fuori dalla Sicilia – aggiunge Russo – né è stato avviato il tavolo di crisi a livello nazionale, mentre tutte le promesse che abbiamo ricevuto si sono rivelate meri annunci elettorali. Denunciamo inoltre – continua – il disinteresse delle organizzazioni sindacali nazionali, che hanno lasciato gestire la grave situazione alle locali sezioni provinciali, come se fosse un piccolissimo problema e non un dramma nazionale”. Per questo hanno intenzione di continuare la lotta e di non retrocedere di un passo almeno fino a quando non arriveranno risposte concrete.

Anche in relazione al nuovo interessamento di Coop, che avrebbe rinnovato la richiesta di acquisire alcuni punti vendita. “Il liquidatore ci ha detto che c’è stato un incontro con Coop per l’acquisizione di 6 o 7 punti vendita – conclude Russo – ma la relativa proposta non è mai stata depositata”.

 


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