Servizi non richiesti per le nozze | Il Comune ricorre alla Procura - Live Sicilia

Servizi non richiesti per le nozze | Il Comune ricorre alla Procura

Scoppia il caso a villa Trabia, dove un "fotografo" avrebbe offerto servizi extra e a pagamento per i matrimoni sebbene non richiesti. E le lamentele degli sposini sono arrivate all'amministrazione comunale, che ha scritto alla Procura e trasferito alcuni commessi.

VILLA TRABIA
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PALERMO – “I matrimoni sono gratuiti e nessuno è autorizzato a organizzare attività extra”. Lo strano cartello campeggia da qualche giorno su una delle porte della storica villa Trabia, in pieno centro a Palermo. Una villa che oltre a essere sede di alcuni uffici comunali, come quelli del Turismo e parte di quelli del Verde, ospita una biblioteca comunale e anche la celebrazione dei matrimoni civili.

E sono stati tantissimi i palermitani ad aver scelto villa Trabia come luogo ideale per il fatidico “sì”: oltre seicento nel solo 2012, secondo i dati di Palazzo delle Aquile. Peccato, però, che da qualche tempo a questa parte fossero sempre di più gli sposini, o i futuri sposi, che si lamentavano delle richieste di una persona che si presentava come un fotografo ma che, nei fatti, organizzava le funzioni.

Un wedding planner tutto in salsa locale, che “consigliava” a chi ne avesse bisogno le sedie più belle, i fiori migliori o anche i musicisti dietro pagamento. Consigli spesso però non richiesti e soprattutto mal sopportati dalle coppie che lamentavano anche i modi abbastanza rudi del fotografo. E le lamentele sono giunte all’orecchio dell’amministrazione Orlando che ha così deciso di correre ai ripari, spostando dal primo marzo le funzioni alla fonderia Oretea e, appena sarà pronta, a San Mattia proprio per stroncare lo strano giro di affari che era nato a villa Trabia.

Ma piazza Pretoria non si è limitata a questo. In alcuni casi infatti gli sposi organizzavano, mediante il fotografo, anche veri e propri banchetti con tavoli e sedie nell’enorme giardino, a volte con tanto di autorizzazione. Una “stranezza” su cui adesso l’amministrazione vuole vederci chiaro, tanto che gli uffici avrebbero mandato anche una nota alla Procura della Repubblica per descrivere la situazione e chiedere che si faccia luce sulla vicenda, anche per capire come mai i settori di competenza non abbiano preso i dovuti provvedimenti. E, proprio in attesa che si chiarisca il tutto, Palazzo delle Aquile ha provveduto a trasferire, in via precauzionale, anche alcuni commessi: sembra impossibile, infatti, che un esterno agli uffici potesse avere tanta libertà di manovra senza che nessuno se ne accorgesse.

“E’ una storia vecchia – dice uno storico frequentatore della villa, che preferisce però mantenere l’anonimato – prima questa sorta di servizio lo svolgeva il vecchio custode, che non era comunale e abitava lì dentro in una piccola casetta, e lo ha fatto fino a che è morto. Ma era una persona molto discreta ed educata, nessuno si è mai lamentato perché non ha mai imposto niente. Lo stesso non si può dire di quello che c’è ora e che a volte faceva anche credere di essere un impiegato comunale”.


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