Papania resta al fianco del Pd - Live Sicilia

Papania resta al fianco del Pd

Nino Papania

Ad Alcamo, città natale del senatore, convention con Dario Franceschini e i big siciliani del partito.

Nessun disimpegno nonostante l'esclusione dalle liste
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ALCAMO (TRAPANI) – Nino Papania vota e farà votare Pd. Lo ha detto alla presenza di Dario Franceschini ed ai candidati di Camera e Senato riuniti al Hotel Centrale di Alcamo. Papania ha dunque sciolto la riserva. Aveva rimandato ad un confronto con i suoi amici ogni decisione dopo l’esclusione dalla lista del Senato. Seduto in prima fila, dopo avere ascoltato gli interventi dei dirigenti locali del partito, ha preso la parola e garantito il suo sostegno al Pd. Il progetto “Italia Bene Comune” rimane un suo punto di riferimento.

Anche per Papania ci si trova di fronte ad una scelta di campo. Da una parte il Pd, dall’altro il Pdl, il resto delle coalizioni non ha i numeri, né il consenso per affrontare la sfida del governo del Paese. Chi temeva lo strappo dell’ex senatore è ora rassicurato. Il Pd trapanese non perde pezzi, ma avrà il compito di aprire una nuova fase di cambiamento. Per il coordinatore dell’esecutivo Gianluca Abbinanti, assessore del Comune di Alcamo, “il partito deve aprirsi alla società nelle sue diverse articolazioni mettendo da parte i personalismi”. Il sindaco Sebastiano Bonventre ha rimarcato che “la sua città è cresciuta in questi anni perché ha avuto un collegamento diretto con la politica romana”. Una sponda indiretta all’ex senatore che ha rappresentato, per anni, il terminale politico delle istanze cittadine nei confronti delle dinamiche nazionali.

All’Hotel Centrale c’era lo stato maggiore del partito con il segretario regionale Giuseppe Lupo, Sergio D’Antoni e tutta la classe dirigente trapanese. Tra i partecipanti anche il presidente dell’Anci Sicilia Giacomo Scala ed il capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Franceschini, che ha riproposto il tema del voto utile. Franceschini ha criticato la discesa in campo di Monti e la scelta, considerata velleitaria, di Antonio Ingroia.


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