Amia, commissari vs Orlando:| "No a lezioni di legalità" - Live Sicilia

Amia, commissari vs Orlando:| “No a lezioni di legalità”

Amia, il prefetto convoca un incontro per discutere della crisi

I commissari rispondono a muso duro agli attacchi del sindaco: "Il Comune ci deve 45 milioni, gli 11 erano tutti dovuti". E il prefetto convoca un incontro per martedì.

martedì incontro in prefettura
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PALERMO – Orlando attacca, i commissari rispondono. Non si ferma il duello, a colpi di comunicati stampa, fra i vertici dell’Amia e il sindaco di Palermo, mentre l’azienda minaccia il blocco degli stipendi e la discarica di Bellolampo esce a fatica dalla crisi percolato. Martedì il primo cittadino ha inviato una nota alla Procura della Repubblica, chiedendo di indagare proprio su eventuali responsabilità, anche penali, dei tre commissari nominati dal ministero per lo Sviluppo economico, andando su tutte le furie per la minaccia di non pagare gli stipendi a causa della mancata erogazione dei fondi da parte di piazza Pretoria.

“Non possiamo permettere – aveva tuonato Orlando – che mentre questa amministrazione si è impegnata a pagare con regolarità e velocità ogni somma dovuta all’Amia (11 milioni secondo il Comune, ndr) i soldi destinati ai lavoratori vengano utilizzati per pagare altri debiti, la cui responsabilità è solo e soltanto degli attuali amministratori e dei loro predecessori. Non c’è un solo aspetto della gestione commissariale di questa azienda, dalla raccolta dei rifiuti, alla gestione delle manutenzioni stradali alla gestione della discarica di Bellolampo, che non sia in crisi, tanto da richiedere interventi sostitutivi da parte di altri Enti ed istituzioni, per evitare il disastro. Il Comune ha fatto tutto quanto doveva e adesso aspetta, chiede che questi commissari vadano via per far posto ad una gestione efficiente e senza sprechi”.

Attacchi a cui i commissari hanno risposto oggi con una nota alla stampa: “I commissari straordinari di Amia non prendono lezioni di legalità da nessuno – scrivono Sebastiano Sorbello, Paolo Lupi e Francesco Foti – si ricorda che sono stati i commissari a presentare al Tribunale di Palermo istanza per azione di responsabilità, sia nei confronti di tutti gli amministratori precedenti di Amia, sia nei confronti dell’amministrazione comunale che non aveva adeguatamente esercitato i suoi compiti di vigilanza e controllo sulla società, per oltre 100 milioni di euro”.

Ma i commissari rivendicano anche i crediti vantati dall’Amia nei confronti del Comune, pari a 45 milioni: “Quanto alla conclamata, tempestiva erogazione della somma di 11 milioni – prosegue la nota – va precisato che si tratta di ordinari compensi contrattuali, da tempo, non più sufficienti, per note ragioni, a fronteggiare le varie e sempre più pesanti esigenze finanziarie”. Una risposta dai toni duri, che tocca anche la nota dolente dell’adeguamento del contratto di servizio: “Questi commissari hanno ricevuto il riconoscimento formale della necessità dell’adeguamento del contratto di servizio dalla precedente giunta che approvò apposita delibera – concludono i vertici dell’azienda – dal commissario straordinario Luisa Latella, che nel bilancio 2013 previde un aumento di 8 milioni, nonché da ultimo dal liquidatore Baldassarre Quartararo che ha legato la nascita della nuova società a un significativo aumento dei compensi”.

Nel frattempo è stata rinviato l’incontro tra i sindacati e l’Amia: il prefetto Umberto Postiglione ha infatti inviato ieri in serata una nota all’azienda per chiedere di sospendere qualsiasi confronto in attesa di quello che si terrà, in Prefettura, martedì prossimo. “Il clima in azienda è pesante – dice Maurizio Bongiovanni del sindacato Alba – i lavoratori temono di finire come i 1800 operai della Gesip. Amia ha difficoltà di liquidità e senza una soluzione immediata nei prossimi anche gli stipendi potrebbero non essere pagati con regolarità”.

 


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