L'appello dell'Ance Palermo:| "In Sicilia esistono le risorse" - Live Sicilia

L’appello dell’Ance Palermo:| “In Sicilia esistono le risorse”

Nel settore della politica infrastrutturale il 2013 non è un anno che lascia buone speranze. L'incontro organizzato da Ance Palermo stamane con tutte le amministrazioni pubbliche  dal titolo  “Sono davvero finiti i soldi?”, ha messo in evidenza che le disponibilità finanziarie per le opere pubbliche in Sicilia siano tutt’altro che esigue.

l'INCONTRO DEI COSTRUTTORI EDILI
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PALERMO – Per il settore delle costruzioni il 2012 è stato un anno orribile e anche il 2013 non lascia ben sperare. Gli imprenditori edili, però, sono sempre più convinti che lo sviluppo sociale ed economico della regione debba passare attraverso il rilancio della politica infrastrutturale, con un rapido utilizzo dei fondi disponibili e la tempestiva realizzazione delle opere previste.

Per fare chiarezza, ma anche, per dare un po’ di fiducia all’edilizia, Ance Palermo ha organizzato, questa mattina, un incontro con tutte le amministrazioni pubbliche che hanno programmi di spesa da realizzare nel territorio della provincia di Palermo, dal titolo un po’ provocatorio “Sono davvero finiti i soldi?”, nella convinzione che le disponibilità finanziarie per i programmi di opere pubbliche in Sicilia siano tutt’altro che esigue e che il rispetto dei vincoli del patto di stabilità appaia, a volte, un alibi.

E’ stato presentato un dossier con i programmi di investimento delle varie Amministrazioni e sui quali i relatori hanno spiegato problemi e difficoltà, nella convinzione che, mettendo insieme tutti i programmi ed individuando problematiche comuni, si possano trovare soluzioni comuni.

Durante il dibattito è emerso che la gran parte delle risorse destinate alla Sicilia deriva dai fondi strutturali europei e dal fondo per le aree sottoutilizzate: il cosiddetto FAS, che ora si chiama “Fondo per lo sviluppo e la coesione” e che circa il 40% delle risorse disponibili nella programmazione 2007-2013 è destinato ad investimenti in costruzioni ed infrastrutture.

“Oggi abbiamo dimostrato che i soldi per realizzare delle opere ci sono ma, in molti casi, restano chiusi nei cassetti – spiega il presidente Giuseppe Di Giovanna -. Dunque se crisi c’è, è certamente ascrivibile ad una cattiva gestione di questi fondi più che ad una loro assenza. E per questa cattiva gestione, senza dubbio, la responsabilità è da ricercare all’interno della classe politica. Ance Palermo, d’intesa con l’Associazione Nazionale, vuole dare il proprio contributo alla risoluzione di questi problemi in modo che quante più opere possibili possano andare in gara per risollevare le sorti dell’edilizia e, con esse, quelle dell’economia di tutta la città. La legalità, a nostro avviso, passa anche e soprattutto attraverso una corretta gestione degli apparati burocratici e dei programmi di spesa”.

“Abbiamo voluto dare a questo incontro un taglio esclusivamente tecnico e, per questo, abbiamo voluto evitare la presenza di politici, più o meno impegnati nella campagna elettorale – ha spiegato il vice presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello -. Abbiamo voluto, inoltre, circoscrivere al territorio della Provincia di Palermo l’ambito d’interesse, anche se siamo consapevoli che il mercato di riferimento delle imprese associate ad Ance Palermo, ed in generale delle imprese siciliane, ha una dimensione regionale”.

Nel corso del dibattito è stata analizzata la deliberazione 60/2012 del CIPE, che riguarda gli interventi nei settori ambientali della depurazione delle acque che prevede investimenti, in Sicilia, per oltre un miliardo di euro e rispetto alla quale, pochi giorni fa, è stato sottoscritto l’Accordo di programma quadro, che fa partire immediatamente alcune opere.

Quindi è stata la volta della deliberazione CIPE n. 78/2011, che riguarda interventi per innovazione, ricerca e competitività, e che stanzia circa 135 milioni di euro per le Università siciliane, quasi 50 dei quali sono destinati all’Università di Palermo e che permetteranno di attivare iniziative di ricerca ed altre attività economiche e dare impulso alla valorizzazione del patrimonio edilizio dell’Università stessa. Una serie di gare dovrebbero andare in pubblicazione entro il 2013.

Un altro capitolo di spesa molto importante è l’Accordo di Programma per il rilancio produttivo e lo sviluppo nell’area industriale di Termini Imerese, che stanzia circa 150 milioni di euro di fondi del bilancio regionale e che ha, come soggetti attuatori, diverse Amministrazioni, come il Comune di Termini Imerese, la Provincia di Palermo, l’Irsap, l’Anas, l’Autorità Portuale, la Società Interporti Siciliani e Rfi.

Un’attenzione particolare è stata data ai programmi di Rete Ferroviaria Italiana, la quale, oltre agli interventi dell’APQ di Termini, ha in corso di realizzazione nella provincia di Palermo alcune importanti opere, come il Passante Ferroviario e il raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono, ciascuno dei quali dell’importo di circa un miliardo di euro.

Un’analisi particolare è stata fatta anche in relazione ai finanziamenti FESR-PON “Ambienti per l’apprendimento”. A differenza dei precedenti, essi riguardano piccoli lavori diffusi su tutto il territorio siciliano che potranno dare una boccata d’ossigeno a tante piccole imprese: sono oltre 500, infatti, gli interventi sulle scuole per importi che variano da €.350.000,00 lorde, per le istituzioni scolastiche di primo ciclo, a €.750.000,00 lorde per quelle di secondo ciclo.

Per quanto riguarda il Comune di Palermo, si è parlato di 300 milioni di euro di opere tutte finanziate. Per metà si tratta di fondi Fas (circa 150 milioni di euro) che saranno utilizzati dal commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Poi ci saranno 15 milioni di euro destinati all’illuminazione pubblica; interventi in una decine di scuole per importi che vanno dal milione e mezzo di euro ai 7 milioni, a seconda delle dimensioni dell’istituto; interventi sul patrimonio comunale, primo fra tutti il Palazzo di Città, per circa 12 milioni di euro; saranno recuperati i padiglioni dei Cantieri culturali alla Zisa e il palazzetto dello sport. E’ prevista una riprogrammazione dei fondi Gescal, circa 40 milioni di euro, da utilizzare per interventi in alcuni quartieri della città. Infine ci sono 15 milioni di euro finanziati dal Pon che riguardano 44 progetti in varie scuole con interventi di 350 mila euro ciascuno.

“Ciò che ci auguriamo adesso – ha concluso il presidente di Ance Palermo Di Giovanna – è che le varie amministrazioni, che ci hanno confermato oggi che i fondi ci sono, recuperino il tempo perso avviando bandi e cantieri che favoriscano il recupero della nostra economia attraverso le piccole imprese”.


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