"Crocetta pensa al Megafono | E dimentica di governare l'Isola" - Live Sicilia

“Crocetta pensa al Megafono | E dimentica di governare l’Isola”

L'europarlamentare Salvatore Iacolino

L'europarlamentare: "La Sicilia vorrebbe che il Presidente della Regione - in queste settimane impegnato esclusivamente a dare voce (e voti) al suo movimento - si occupasse invece dei problemi veri".

SALVATORE IACOLINO
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PALERMO – “Fortunatamente la campagna elettorale volge al termine con il suo carico di aspettative e di tensioni. La Sicilia ha bisogno di una sanità che finisca di essere commissariata e che abbia rappresentanti legali scelti per meriti e con procedure trasparenti che ascoltino il bisogno di salute dei territori.  La Sicilia ha bisogno di una offerta formativa capace di incrociarsi con il mercato del lavoro e con la domanda di lavoro di tanti giovani e meno giovani, penalizzati da una scarsa propensione agli investimenti”. Lo ha detto l’europarlamentare Salvatore Iacolino, candidato al Senato nella lista di Grande Sud.

“La Sicilia – ha aggiunto – ha bisogno di dare risposte forti a questioni come il riciclaggio che sottraggono all’istruzione e alla salute un miliardo e seicento milioni di dollari all’anno e soltanto in Sicilia 1,5 miliardi di euro. La Sicilia ha bisogno, altresì, di un Presidente della Regione che rinegozi prontamente 1,6 miliardi di fondi strutturali con la Commissione Europea per rivitalizzare il centro storico delle città, l’identità culturale siciliana, potenziare i trasporti, favorire lo sviluppo sostenibile delle risorse naturali e l’offerta turistica integrata.

Non bastano alcuni provvedimenti, alcuni giusti e condivisibili, di rimozione di funzionari o dirigenti pubblici né alcuni trasferimenti mascherati attraverso “deportazioni di massa” di impiegati e funzionari regionali, per sanzionare inefficienze o anomalie della burocrazia regionale che pure va ripensata e riformata nella sua interezza.

La Sicilia vorrebbe che il Presidente della Regione – in queste settimane impegnato esclusivamente a dare voce (e voti) al suo movimento – si occupasse invece dei problemi veri della Sicilia definendo con Roma e Bruxelles la riprogrammazione dei fondi strutturali 2007/2013, occupandosi di pesca con provvedimenti legittimi e dando spazio all’agricoltura di qualità in un contesto regolato da provvedimenti dell’Unione Europea.  L’Europa – ha concluso – deve essere più solidale nei confronti di un Sud che deve essere, non solo apparire, responsabile ed efficiente. A cominciare dal suo Governo regionale”.


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