"Mandiamoli a casa a pedate | Ho denunciato Berlusconi" - Live Sicilia

“Mandiamoli a casa a pedate | Ho denunciato Berlusconi”

Antonio Ingroia

Ingroia parla a Trapani. Di Bersani. "Non mi chiama - dice Ingroia - evidentemente perché ha paura di me". Poi, ce n'è anche per Berlusconi. E per tutta la classe dirigente.

TRAPANI- “Abbiamo denunciato Silvio Berlusconi per voto di scambio e truffa agli elettori. Sarà ora la Procura della Repubblica di Roma a valutare”. Il riferimento è alla lettera che il Pdl ha inviato agli italiani con la dicitura, ‘rimborso Imu’. Così qualcuno ci casca e vota per loro”. Il leader di ‘Rivoluzione Civile’ Antonio Ingroia ha lanciato la sua sfida, da Trapani (sala conferenze dell’Hotel Crystal), a quello che indica come “un sistema corrotto, irriformabile. Ecco perché ci vuole una rivoluzione. Ma per essere chiari, pacifica, ma non per questo non maleducata, se serve, perché la situazione è drammatica. Si stanno auto-distruggendo, ma così distruggono il Paese. Questa classe dirigente è responsabile non soltanto della crisi politica ed istituzionale dell’Italia ma anche di un decadimento etico e morale. L’anima di questo Paese è ammalata e non siamo pronti a curarla e salvarla”.

Ingroia non è alla ricerca soltanto degli elettori, ma cittadini rivoluzionari e pacifici: “Non fatevi ingannare dalla truffa del voto utile. Ancora oggi c’è il 30% degli italiani che sono indecisi. Se votassero tutti per noi diventeremmo il partito di maggioranza relativa”. Per l’ex Pm la classe dirigente da “mandare a casa a pedate” è figlia del berlusconismo ma anche del montismo: “Tutti quelli che hanno sostenuto questi governi sono responsabili. Anche il Pd”. La diversità di ‘Rivoluzione Civile’ è segnata da tre dati di fatto: “Non siamo responsabili del disastro che stiamo vivendo. Si preparano ad un governo che va da Fini a Vendola, passando per Bersani, Casini e Monti. Abbiamo le mani pulite perché non siamo compromessi con questo sistema ed abbiamo le mani libere perché non siamo condizionati da lobby finanziarie internazionali. Gli altri non possono dire la stessa cosa”.

Ingroia posiziona il suo movimento “nella tradizione che la sinistra ufficiale ha deciso di abbandonare. Siamo orgogliosi di avere Franco La Torre nelle nostre liste, siamo gli eredi di Pio La Torre”. A conferma ha rilanciato il disegno di legge contro i grandi evasori fiscali ed i corrotti: “Appena entreremo in Parlamento presenteremo la nostra proposta. E’ semplice. Chiederemo di estendere le norme della legge La Torre sui beni mafiosi anche a corrotti e grandi evasori. Un’Agenzia nazionale si occuperà di andarli a stanare ed a smascherarli. E siccome siamo garantisti avranno la possibilità, ma loro, di dimostrare che i patrimoni accumulati sono di natura lecita”. La lotta senza quartiere è all’economia dell’illegalità: “Dire che questo Paese è povero non è altro che dire una menzogna. L’evasisione fiscale è nell’ordine di 120 miliardi di euro all’anno. Il fatturato annuo delle tangenti è di 60 miliardi. Le mafie spa arrivano a 140-180 miliardi all’anno. Il debito italiano è di 2.000 miliardi di euro all’anno. L’economia illegale è un quinto del debito. Ecco dove bisogna incidere. Noi non vogliamo convivere con la mafia, come ha invece deciso questa classe dirigente. Noi vogliamo abbatterla”.

Ingroia attacca a testa bassa: “Sul disegno di legge per estendere le norme della legge La Torre attendo ancora una risposta da Bersani e Vendola. Forse Bersani ha paura di me. Ma anche il mio amico, o ex amico Beppe Grillo sta zitto quando si parla di evasione fiscale o quando proponiamo una patrimoniale sui super-ricchi. Forse pensa d’incappare in questa norma”. Per produrre nuova economia ‘Rivoluzione Civile’ punta “sul fiume di soldi che arriva dalla Banca Centrale Europea. Viene acquistato dal sistema bancario privato italiano all’1% ma messo a disposizione degli imprenditori con tassi che vanno dal 9 al 13%. Noi pensiamo di utilizzare una parte di questi soldi attraverso un istituto di credito pubblico che compra all’1% e dà i soldi in prestito al 2% agli imprenditori virtuosi che rispettano le regole ed i diritti dei lavoratori. Uno delle nostre prime iniziative sarà quella di reintrodurre l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Qui a Trapani non è possibile non ricordare quello che ho definito un martire, un eroe, Giuseppe Burgarella che negli ultimi istanti della sua vita è stato così lucido da fare l’elenco delle vittime del lavoro e di mettere quel foglio all’interno della Costituzione al suo primo articolo”.


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