Elezioni 2013, Lombardo resta fuori dal Senato |"Gli ex Mpa? Hanno dimostrato di valere zero" - Live Sicilia

Elezioni 2013, Lombardo resta fuori dal Senato |”Gli ex Mpa? Hanno dimostrato di valere zero”

L'ex presidente della Regione, candidato a Palazzo Madama con il Mpa-Pds, commenta il risultato del voto che lo ha lasciato senza il seggio sperato, ammettendo qualche errore ma garantendo la sopravvivenza degli autonomisti in politica. "Abbiamo due senatori e due parlamentari di estrema fiducia che, a differenza di certi deficienti che ci hanno tradito, continueranno a fare gli interessi dei siciliani"

CATANIA – All’ultimo piano di via Pola, quartier generale storico degli autonomisti siciliani, nella grande sala conferenze mancano ancora le sedie quando sta per iniziare la conferenza stampa per commentare i risultati, disastrosi, del voto in Sicilia. Oltre ai giornalisti, ci sono gli amici di sempre dell’ex presidente della Regione, tutti tranne il fratello Angelo che diserta l’incontro e preferisce attendere fuori.

Il Mpa resta fuori dal Senato, Raffaele Lombardo non è diventato senatore, assestandosi ad quanto mai poco atteso 2%, ma ci tiene a non passare alla storia come uno Schettino in salsa sicula. Per questo ha scelto di candidarsi capolista: “Lo stesso Berlusconi, quando ho rifiutato un posto sicuro in un collegio blindato, è rimasto sorpreso, era importante che io affrontassi in prima persona questa grande battaglia che ci ha visti fare i conti con l’immagine negativa dell’ex governo regionale”. Strano è che fino a ieri, il collegio sicuro, fosse proprio quello siciliano.

Solo che a differenza della Costa Concordia, il Mpa non affonda, anzi: “Abbiamo due senatori e due parlamentari di estrema fiducia, che a differenza di certi deficienti che ci hanno tradito, continueranno a fare gli interessi dei siciliani”.

Accanto a lui, sopra il palco, c’è il figlio Toti, ma soprattutto Antonio Scavone, senatore grazie all’accordo con il Pdl. Ci sono poi: Pippo Compagnone, ex sindaco di Grammichele, Angelo Attaguile, Dino Fiorenza e Rino Piscitello.

Punto primo: “L’alleanza con il Pdl non ci ha cannibalizzato”. “Non avevamo alternative -spiega Lombardo- anche perché la sinistra non conosce alleati, vuole soltanto portatori di acqua e sangue. Certo, siamo stati penalizzati dalla legge elettorale, ma non possiamo dire di essere stati cannibalizzati dal Pdl, anche se a differenza loro non abbiamo spedito lettere a casa degli elettori, tanto che probabilmente anche qualche mio parente -scherza- ha votato per loro”.

Ripartire dal territorio. Raffaele Lombardo punta sulle comunali: “Darò una mano, nel territorio abbiamo un gruppo di dirigenti radicati e forti. Abbiamo sbagliato tante cose, ma tantissima gente ha grandi potenzialità e da subito inizieremo a preparare liste civiche”.

Un messaggio a Pistorio e D’Agostino. “Chi si è avvantaggiato dalla presenza dei nostri ex? Hanno dimostrato di valere zero, inizialmente ero dispiaciuto dal punto di vista affettivo, ma poi ho iniziato a sentire un grande senso di liberazione”.

Scavone, neo senatore è pronto alla battaglia: “Dall’opposizione possiamo sfidare anche il governo regionale, infondo, ha vinto un voto di reazione. Crocetta ha raccolto tutta la spazzatura parlamentare possibile. A Grillo diciamo che qui non si può scherzare: Non si gioca con le problematiche sociali della gente”.

Toti Lombardo esalta il ruolo del padre: “Non si è fatto condizionare nella scelta dei nomi”. È ancora: “La sinistra è stata scellerata e miope, riuscendo a perdere pure stavolta. Quest’elezione rappresenta il valore dell’ onestà che ha sempre incarnato Lombardo”.

 

 

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