L'affluenza molto bassa |fa sperare i "piccoli" - Live Sicilia

L’affluenza molto bassa |fa sperare i “piccoli”

In Sicilia netto calo di votanti. E si abbassa, in valore assoluto, la soglia necessaria per raggiungere lo sbarramento previsto dal Porcellum

I primi dati
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PALERMO – Quando manca ormai davvero poco ai primi exit poll, nelle segreterie di partito si fanno gli ultimi calcoli al buio. Ragionando sulle poche certezze a disposizione. Tra queste c’è l’affluenza, che in Sicilia rispetto alle precedenti Politiche è sensibilmente in calo. Alle 22 di ieri aveva votato il 45 per cento degli aventi diritto nella Sicilia occidentale, poco meno del 47 in quella orientale. Percentuali molto basse, anche rispetto alle altre regioni italiane. E basse pure se raffrontate con i dati delle ultime Politiche, quando in Sicilia alla stessa ora l’affluenza si era attestata tra il 54 e il 55 per cento. Un crollo di otto-nove punti, quindi. Che lascia prevedere un calo sensibile rispetto al dato finale. Cinque anni fa l’affluenza in Sicilia fu del 75 per cento, quest’anno, se il trend si confermerà quello di ieri, potrebbe restare almeno dieci punti sotto, se non di più. Insomma, nessuno ha la sfera di cristallo, ma il dato definitivo dovrebbe rimanere tra il 60 e il 65.

Chi viene favorito da una bassa affluenza? Difficile dirlo con certezza. Oltre alle tradizionali riflessioni sull’elettorato di sinistra più disciplinato nell’andare a votare rispetto a quello di centrodestra, il calo dell’affluenza porta con sé una immediata conseguenza nella partita per superare le soglie di sbarramento. Meno gente vota in Sicilia, meno voti servono per raggiungere al Senato la soglia del 3 per cento necessaria alle liste inserite in coalizione per staccare il biglietto per Palazzo Madama e dell’8 per quelle che corrono in solitaria. Una partita molto delicata e incerta, questa, giocata dalle liste “minori” del centrosinistra e del centrodestra (devono fare il 3), e anche (con l’obiettivo dell’8) per altre liste che corrono da sole, come quella di Monti o quella di Ingroia. Per fare due conti, con un’affluenza poco sopra il 60 per cento, per raggiungere il 3 per cento al Senato servirebbero circa 65 mila voti, mentre ne occorrerebbero circa 175 mila per centrare l’otto per cento.


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