Grande Migliore, riapre Trapani | Ecco tutti i dettagli dell'accordo - Live Sicilia

Grande Migliore, riapre Trapani | Ecco tutti i dettagli dell’accordo

Dopo un incontro tra sindacati e Gieco, la società che fa capo alla famiglia Bellavia, è stato raggiunto l'accordo per Trapani che permetterà di riaprire il negozio tra il 12 e il 13 aprile e il ritorno al lavoro di 57 dipendenti. Tante le rinunce per riuscire a garantire i livelli occupazionali.

PALERMO – Proseguono a ritmo serrato le trattative per la riapertura di Grande Migliore, il marchio storico in amministrazione straordinaria dopo aver registrato perdite per circa 40 milioni di euro, fondato nel 1928 dai fratelli Giovanni e Alessandro Migliore. Dopo la riapertura di via Generale Di Maria, a Palermo, per mano della famiglia Bellavia, il gruppo palermitano di arredi Casa Crea, in ballo ci sono adesso i punti vendita di Trapani e quello di viale Regione siciliana, a Palermo. Lo scorso sabato, dopo un incontro tra sindacati e Gieco, la società che fa capo alla famiglia Bellavia, è stato raggiunto l’accordo per Trapani che permetterà di riaprire il negozio tra il 12 e il 13 aprile e il ritorno al lavoro di 57 dipendenti. “Stasera, alle nove – dice Roberto Ferrara, uno dei rappresentanti Cisl – illustreremo ai lavoratori l’accordo, che vorremmo estendere anche ai dipendenti di Palermo”.

Un accordo che richiederà grandi rinunce, ma che garantirà il lavoro. In particolare, secondo quanto si legge nel verbale, i dipendenti dovranno rinunziare agli scatti d’anzianità finora maturati, ai permessi retribuiti per almeno 24 mesi, al pagamento delle ore in più di lavoro che invece verranno canalizzate in una “Banca delle ore” e potranno poi essere utilizzate come permessi individuali e senza pagamento di alcuna maggiorazione. E ancora, al pagamento della tredicesima e della quattordicesima mensilità in un’unica soluzione. In entrambi i casi l’importo verrà suddiviso in dodici rate mensili, inserite nel cedolino paga.

Con i Bellavia arriverebbe a Palermo in sub appalto anche il gruppo Pistone, che coprirebbe i prodotti dell’elettronica. Ed anche su questo l’accordo prevede una clausola: “I lavoratori – si legge – saranno trasferiti alla società subaffittuaria con la quale instaureranno un rapporto di lavoro alle medesime condizioni stabilite nel presente verbale di accordo. Nel caso in cui il contratto dovesse essere rescisso, gli stessi lavoratori tornerebbero in carico alla Gieco srl, che pertanto si impegna a garantire i livelli occupazionali”. “Avremo la doppia garanzia”, continua Ferrara. Che poi spiega: “Verremo assunti tutti in fitto del ramo d’azienda, quindi 6 mesi con Gieco e, dopo 6 mesi, in mancanza di rinnovo potremo tornare in cassa integrazione con Grande Migliore”.

Un piano dettagliato che fa il paio con il progetto presentato nei giorni scorsi da alcuni lavoratori in accordo con Comune e Lega Coop per far rilevare l’azienda a una cooperativa formata dagli stessi dipendenti. Un progetto, però, ancora alle battute iniziali.

“Partendo dal presupposto – commenta Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl – che tutto ciò che punta alla salvaguardia dei livelli occupazionali è ben accetto, se oggi c’è un imprenditore che si assume il rischio d’impresa e dà garanzie per i lavoratori noi non possiamo che esserne contenti. Bellavia ha mantenuto finora tutti gli impegni presi. E tra l’altro mi piace sottolineare come in questo caso si sia fatto un corretto utilizzo degli ammortizzatori sociali, non intesi come sostegno al reddito passivo, ma come strumento per immettere nuovamente i lavoratori nel circuito lavorativo”.

“Mi congratulo con gli imprenditori Bellavia per l’impegno che stanno mettendo nel voler salvare Migliore, uno dei marchi storici della nostra città”, dice Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo. “L’impegno di prendere il ramo d’azienda di Grande Migliore dall’amministratore giudiziario – aggiunge – assumendo sin dall’inizio 57 persone, numero che aumenterà via via che sia allargheranno spazi e reparti, è la dimostrazione della serietà con cui è stato affrontato il progetto e con cui si può risolvere tutti insieme i problemi delle aziende in crisi e dei lavoratori”.


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