Toti Lombardo difende il padre: |"Resterà nella storia" - Live Sicilia

Toti Lombardo difende il padre: |”Resterà nella storia”

Il giovane deputato autonomista difende le scelte dell'ex governatore siciliano. "Nessuna sconfitta, solo un insuccesso da cui ripartire" è la lettura del risultato elettorale. Poi la risposta agli attacchi dell'ex Mpa D'Agostino:"Sarà relegato tra i traditori"

CATANIA – Nessuna ferita, solo un graffio. Toti Lombardo incassa “l’insuccesso” delle politiche, ma è pronto a ripartire. Un due percento risicato è un risultato che brucerebbe chiunque, ma il giovane deputato regionale, seppur consapevole che il Movimento per l’Autonomia non ha centrato l’obiettivo, è convinto che “non si può parlare sconfitta”. “Sapevamo che era una battaglia difficile – spiega – ma quello che in questi giorni post voto stiamo registrando è l’adesione di molte persone che si sono rese conto di quanto coraggiosa, coerente e responsabile sia stata la scelta di mio padre di candidarsi alle elezioni”.

Toti Lombardo

Raffaele Lombardo ci ha voluto mettere la faccia in questa campagna elettorale. “Berlusconi aveva offerto a mio padre un posto nella lista del Pdl, ma lui ha deciso di intraprendere la strada più insidiosa e cioè quella di guidare una lotta, che non poteva delegare ad altri”. Questa è l’opinione del Toti collega di partito e del politico, ma Toti figlio? “Oggi sono ancora più orgoglioso di lui perché ancora una volta mi ha dato una grande lezione di coraggio e di coerenza”.

Nicola D’Agostino, però, ha spiccato la sentenza: “Schiacciato da questa campagna elettorale e senza più niente nelle mani”. Toti Lombardo misura la risposta, e nelle parole si riconosce, chiaramente, la difesa primitiva del legame di sangue. “Non so a cosa si riferisce il signor D’Agostino in particolare, ma una cosa è certa mio padre resterà nella storia per la coerenza e il coraggio dimostrato nelle sue battaglie, mentre lui tra qualche anno sarà relegato nelle pagine più ignote e squallide della storia con l’epiteto di traditore“.

Nessuna incisione in un lapide per il Partito dei Siciliani. “Il Movimento è più vivo che mai – dichiara il deputato regionale – siamo in una fase di rinnovo, anzi di rinascita. Bisogna tornare alle origini, al sogno di autonomia che aveva fatto innamorare migliaia di siciliani”. Il nome che porta, il ruolo che adesso ricopre, gli hanno consegnato una sorta di eredità: adesso il futuro del Mpa è nelle sue mani. “Sono consapevole – ammette – di avere delle responsabilità”. L’invito, però, è a lavorare tutti insieme.

All’orizzonte ci sono sfide difficili: comunali e provinciali. Nella sua idea di rilancio, però, prima della conquista dei palazzi ci sono altri obiettivi. “Questa è una fase in cui non possiamo più ragionare con il metro delle poltrone, in questo partito non vogliamo più portatori di voti, ma vogliamo persone che hanno progetti e proposte, e che alle parole associno i fatti”. La ricetta di Lombardo Junior è un partito trasparente fatto di “uomini coerenti con ciò che dicono e ciò che sono”.

Pulizia è l’altra parola d’ordine dell’onorevole Toti. “Volevo ringraziare Crocetta e Lumia che hanno avviato un piano scientifico per uno scambio elettorale con alcuni dirigenti del nostro partito, e devo dire che con alcuni di questi ci sono riusciti e così facendo ci hanno liberato di marciume, di zavorre e di sanguisughe che non ci servivano”. Lombardo fa un riferimento preciso al mercato delle vacche, per cui è stato coinvolta anche la magistratura. “Crocetta all’improvviso si è scoperto autonomista – rincara la dose il deputato regionale – Lui e Lumia vogliono accaparrarsi gli uomini e gli elettori del Mpa”.

Ma come valuta Crocetta come governatore? “Non è un presidente della Regione – risponde il giovane Lombardo – fino ad oggi non ha portato un solo provvedimento utile in aula. Quello che è riuscito a fare è promettere 10 milioni di euro ai lavoratori della Gesip a pochi giorni dal voto, che è un atto vergognoso, anche perché – aggiunge – non è riuscito a mantenerlo”.

Mai con la sinistra. Raffaele Lombardo, dal suo palazzo nel centro storico catanese, aveva lanciato un monito ai giovani. E allora, per Catania, il Movimento per l’Autonomia appoggerà Stancanelli per un secondo mandato? “Non abbiamo ancora deciso – ribadisce il deputato regionale – però sicuramente in questo momento non ci può essere un’alleanza con questa sinistra e con questo suo modo di fare politica”. Intanto prima di un candidato sindaco il Partito dei Siciliani ha in serbo sorprese sulle future adesioni. “Nessun nome eccellente o famoso, ma uomini che – spiega Toti Lombardo – non hanno votato il Movimento per l’Autonomia nell’ultima tornata elettorale, ma che già lunedì sera si sono resi conti del coraggio e della coerenza di mio padre e che hanno deciso di sposare questo progetto. Lo ripeto – ribadisce – il progetto per l’autonomia è più vivo che mai”.

Potremo ritornare a quel 21% del 2005? “Mi pare che Berlusconi – risponde – in poche settimane ha fatto raddoppiare i consensi per il Popolo della Libertà, e nessuno se lo aspettava”. La fame di successo è nel dna dei Lombardo, e dopo una cura dimagrante che ha fatto scendere l’ago della bilancia al 2% l’appetito ha raggiunto livelli altissimi.

 


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