La festa della donna |Tre strade si tingono di "rosa" - Live Sicilia

La festa della donna |Tre strade si tingono di “rosa”

La città dell'elefante celebra l'otto marzo. Sono molteplici le iniziative dedicate alla donna, figura tuttora discriminata nonostante la ormai conquistata “parità dei sessi”. Tra queste l'intitolazione di tre diverse strade di Catania a Rita Atria, Francesca Morvillo e Indira Ghandi.

CATANIA – Si svolgeranno, a Catania molteplici iniziative dedicate alla donna, figura tuttora discriminata nonostante la ormai conquistata “parità dei sessi”: ieri miraggio, oggi evidente leit motif di spettacoli da saltimbanchi, visti i continui fatti di cronaca. Numerose le storie di donne occultate, dimenticate e cancellate dall’arte come dalla letteratura, vittime di violenze ed abusi nel corso dei secoli. L’agenda dell’8 marzo.

Tra le iniziative, si segnalano quelle promosse dall’assessore alle pari opportunità del comune di Catania, Carmencita Santagati in collaborazione con il centro antiviolenza Thamaia, il comitato pari opportunità dell’università di Catania, lo sportello Rrsa Inps (ex Inpdap), l’associazione antimafia Rita Adria, gli istituti scolastici catanesi e l’ A.n.d.e.

Domattina alle ore 11, presso il Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele, che per l’occasione ospiterà i manufatti artigianali confezionati dalle donne ospiti di “Casa Maria Marletta”, avrà luogo una <Riflessione sul ruolo della donna nella comunità europea e il graduale riconoscimento dei diritti di cittadinanza> proposta dalla professoressa della facoltà di scienze politiche dell’università di Catania, Rita Palidda e rivolta ai ragazzi degli istituti superiori ed universitari.

Il 2013 è l’anno europeo dei cittadini, da qui l’esigenza di dar voce soprattutto ai più giovani, invitati a riflettere sulla giornata internazionale della donna e sul ruolo di questa nel corso dei secoli.

Ad un anno dalla presentazione del progetto “Tre strade per tre donne”, promosso dal gruppo nazionale di Toponomastica femminile e introdotto nelle scuole dalla professoressa Pina Arena dell’istituto G.B. Vaccarini, sempre nella mattinata di domani si procederà all’intitolazione di tre diverse strade di Catania a Rita Atria, Francesca Morvillo e Indira Ghandi.

“Ho voluto, da donna di scuola, portare questa iniziativa all’interno delle classi – afferma a livesiciliacatania la professoressa Arena – affinché fossero i giovani ad individuare i nomi di tre donne”.

Il criterio della pari opportunità nella toponomastica è funzionale a dare memoria ai nomi femminili, perché, usando le parole della docente “noi donne ci siamo e non possiamo permettere che la cultura di potere maschile ci copra”.

In collaborazione con il comune di Catania, sono stati coinvolti otto istituti e 100 i nomi femminili indicati; tra questi, 3 quelli scelti sulla base di motivazioni molto forti, quali il valore e l’eredità lasciata alle nuove generazioni, che, unitamente alle biografie daranno vita ad un libro, un viaggio nell’immaginario giovanile da cui si evince “come i giovani – sottolinea la professoressa – cerchino modelli forti che abbiano vigore, coraggio e non semplici manichini”.

Per affrontare il tema delle pari opportunità occorre partire da un dato di fatto: l’invisibilità femminile anche nella toponomastica. Ed in questa direzione si legge un’altra iniziativa, ad oggi in itinere, che sarà destinata a tutte le scuole siciliane, nata in sinergia col comune di Palermo e consistente nel dedicare alle donne di cultura e delle arti 15 strade dei Cantieri culturali alla Zisa, ex officine Ducrot, esempio di archeologia industriale, oggi spazio espositivo e culturale.

Quale interesse ha riscontrato negli alunni la storia dell’intitolazione delle strade?

“Ammetto che sia stato molto forte perché ha permesso di scoprire la storia della cultura del nostro territorio, un vero e proprio percorso di cittadinanza. Trattare il tema delle pari opportunità è un argomento complesso perché i giovani pensano che esse siano state ormai acquisite e, tenuto anche conto del salto generazionale e della diversa percezione tra noi insegnanti e gli alunni sul tema dell’identità di genere, le difficoltà sono evidenti. Con toponomastica abbiamo la possibilità di partire da numeri forti: 3000 strade di cui 700 dedicate agli uomini e solo 70 alle donne, delle quali la massima parte a sante e regine, benedette, quindi, o dal potere laico o da quello religioso. E le donne normali? Quelle che lavorano, che contribuiscono allo sviluppo? Pensiamo a Peppa la cannoniera: a lei solo una strada periferica. Questa cosa colpisce molto i ragazzi”.

Nel Cortile Platamone, a partire dalle 15.30, Egle Doria, racconterà “La baronessa di Carini” tratto da “Racconti sparsi nel tempo” di Olga Foti; seguirà la proiezione di un video realizzato dal centro antiviolenza Thamaia.

Alle 17.30, la fiaccolata contro lo sfruttamento e la violenza sulle donne, promossa dall’associazione “Donne in Azione, con l’omaggio floreale all’altare di Sant’Agata posto in via Dusmet.

In occasione della XXIX edizione della “Giornata della donna siciliana in emigrazione”, presso i locali della sede storica dell’associazione Sicilia Mondo, il presidente Domenico Azzia affronterà il tema “La parità dei diritti a partire dai comportamenti della quotidianità per diventare cultura di civiltà”.

“Siamo, ahimè, molto lontani – afferma a livesiciliacatania il presidente Azzia – dalla parità di diritti di cui sentiamo parlare: basti pensare alla drammatica elencazione di donne, molto spesso emigrate, quotidianamente uccise, seviziate o violentate, nonostante le diverse normative esistenti che prevedono, sulla carta, delle forme di tutela”.


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