"Crocetta si occupi | della crisi del settore edile" - Live Sicilia

“Crocetta si occupi | della crisi del settore edile”

Il sindacato siciliana e palermitana ha proclamato oggi lo stato di crisi del settore e ha annunciato una giornata di mobilitazione per il giorno 22. Sarà una marcia per il lavoro, che approderà sotto palazzo d’Orleans.

L'appello di Fillea-cgil
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PALERMO – “Sta finendo così: che gli edili sono i primi a essere esclusi dall’edilizia. Nei cantieri per il lavoro del passato governo Lombardo non è entrato nessun edile. I sindaci dei comuni hanno reclutato disoccupati che facevano altri mestieri, prestati all’edilizia, ignorando le graduatorie dei senza lavoro della cassa edile. Vorremmo capire come Crocetta intende spendere questi soldi. Noi chiediamo che nei nuovi cantieri che partiranno per le opere utili nei comuni il privilegio di essere lavoratore edile diventi elemento sostanziale per l’accesso al lavoro”.

L’appello-denuncia l’ha fatto oggi il segretario regionale della Fillea-Cgil Franco Tarantino alla presentazione, al Don Orione di via Pacinotti, dei nascenti “comitati per il lavoro edile” , il nuovo movimento che riunisce in paesi e città tutti i lavoratori disoccupati edili. La Fillea chiede a Regione, all’Ars, ai sindaci e a tutte le istituzioni di proclamare lo stato di crisi del settore e di mettere al centro dell’agenda politica il lavoro edile. Sull’onda del clamore suscitato dal gesto di Beppe Burgarella, l’operaio edile di Trapani, dirigente della Cgil, che si è tolto la vita, la Fillea Cgil siciliana e palermitana ha proclamato oggi lo stato di crisi del settore e ha annunciato una giornata di mobilitazione per il giorno 22. Sarà una marcia per il lavoro, che approderà sotto palazzo d’Orleans. “Vogliamo ottenere risposte urgenti per dare subito forza e coraggio a quanti sono rassegnati e sfruttati”, dice il segretario della Fillea di Palermo Mario Ridulfo. “Al governatore Crocetta – aggiunge Tarantino – chiederemo che possano essere attivati anche piccoli interventi che producano occupazione anche per 6 mesi per permettere ai lavoratori di usufruire degli ammortizzatori sociali o di un reddito minimo garantito per i periodi di non lavoro”.


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