Verso la sostituzione di Caiozzo |Arriva lo sfratto per la sede - Live Sicilia

Verso la sostituzione di Caiozzo |Arriva lo sfratto per la sede

Salta l'assemblea dei soci che avrebbe dovuto procedere alla sostituzione del liquidatore Caiozzo, mentre l'azienda deve fare i conti con l'avviso di sfratto.

PALERMO – Giuseppe Caiozzo resta al suo posto, almeno fino a lunedì. L’assemblea dei soci della Gesip, convocata ieri per la sostituzione del liquidatore per motivi di salute, non si è infatti tenuta per l’assenza del socio unico, il comune di Palermo, ed è stata quindi riaggiornata.

Ma l’azienda deve fare i conti anche con lo sfratto del fondo pensionistico ex Sicilcassa, proprietario dell’immobile di via Maggiore Toselli: la Gesip, infatti, da parecchi mesi ormai non paga l’affitto da 13mila euro al mese per un edificio che conta cinque piani e quasi 2.500 metri quadrati. “L’avviso di sfratto c’è da prima del mio insediamento – specifica Caiozzo – stiamo cercando soluzioni alternative. Certo, per il momento non avremo bisogno di una struttura così ampia”. Al momento, infatti, la società ha sospeso tutti i lavoratori tranne un piccolo gruppo di amministrativi, che presta servizio per le questioni correnti: in pratica, solo poche stanze di via Toselli vengono utilizzate da settembre ad ora, mentre tutto il resto del palazzo resta vuoto. Il debito della Gesip, nei confronti del fondo ex Sicilcassa, ammonterebbe a poco più di 80mila euro.

“Abbiamo già disdettato il contratto di locazione di due centri territoriali – continua il liquidatore – e fatto un inventario di tutto il materiale in possesso dell’azienda, che tornerà utili in caso di ripresa del servizio. La mia sostituzione? La sto vivendo come una sconfitta personale, vista l’impossibilità di continuare, ma non posso farne a meno”.

“Il dott. Caiozzo – dice Charlie Biondolillo, rsa Filcams Cgil alla Gesip – fa proposte che non graveranno sulla sua pelle. Dice “ho fatto un inventario di tutto il materiale in possesso dell’azienda, che tornerà utile in caso di ripresa del servizio della stessa.” Credo che la decisione in merito spetti al nuovo liquidatore che dovrà affrontare seriamente la ripresa dei servizi col piano del sindaco. Fino ad oggi l’attuale liquidatore, in qualità di rappresentante legale, non è stato mai presente ai tavoli tecnici. Il famoso piano non specifica chi avrà l’obbligo di fornire le attrezzature e chi gestirà il personale Gesip nonostante l’una dipenda dall’altra. In quanto Rsa mi chiedo: con una gestione comunale il comune pagherà le attrezzature inventariate all’azienda? Potrà utilizzare l’abbigliamento col logo Gesip? La mia esperienza all’Ufficio Gare e Acquisti mi porta a sottolineare nello specifico che ci vorranno almeno 1600 paia di scarpe antinfortunistiche che fanno parte dei Dpi (Dispositivo Protezione Indiduale). E inoltre: guanti, tute in plp, tute in tyvek, decespugliatori, stracci, detersivi, carrelli, visiere, mascherine, zappette, rastrelli, mezzi e circa 4500 litri al mese di carburante Btz per il famoso forno crematorio. Tutte queste operazioni richiedono settimane di ricerche di mercato, preparazione di gare pubbliche e ovviamente fior di quattrini per i relativi acquisti. Quesiti da porre per evitare che il personale rimanga senza far nulla in attesa che arrivino le attrezzature e destare ulteriori giudizi negativi all’occhio della gente. La Gesip forse non era efficiente al 100% ma posso garantire che non sarà il comune a darci lezioni dopo 11 anni di esperienza nei settori che oggi sono al degrado”.

Twitter: @robertoimmesi


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