CATANIA – I tour operator vendono il pacchetto Catania con difficoltà. La città è sporca, i turisti in aeroporto vengono accolti dagli zingari che chiedono l’elemosina, il personale che opera nel settore non è preparato a dovere, gli uffici informazioni sono inadeguati ad accogliere un turista. Questo è quanto emerso ieri sera nel corso del tavolo tematico su Turismo e Cultura- una scelta di vocazioni, organizzato da Fondazione Aperta insieme al candidato sindaco Maurizio Caserta. Tante le proposte da parte di cittadini comuni e addetti ai lavori che hanno partecipato all’incontro che si è tenuto all’Hotel Sheraton. “Non si possono fare scelte amministrative se non si conosce la città- ha detto Maurizio Caserta- la questione della vocazione della città è fondamentale, perché coinvolge tanti aspetti della nostra vita. Siamo vicini al mare, al vulcano, abbiamo uno splendido giardino di arance. Tutto questo patrimonio dobbiamo metterlo a frutto. Sarebbe stolto pensare di fare altro, noi non possiamo negare la nostra identità culturale, ambientale e turistica anzi proprio quella dobbiamo sfruttare per rilanciare il territorio”.
Quello di ieri è stato un primo momento partecipativo per conoscere da vicino il settore attraverso le esperienze e le denunce di chi lo conosce bene. Questo consentirà nelle prossime settimane di fare una scelta sintetica e ragionata delle possibili soluzioni alle criticità, motivandone la validità e la fattibilità.Tra i relatori intervenuti ieri insieme a Maurizio Caserta, Mario Bevacqua, presidente UFTAA, la Federazione mondiale delle Associazioni delle Agenzie di viaggio, Michela Ursino archeologa, dirigente della Soprintendenza ai Beni culturali di Catania e Brunella Bertolino esperta di Turismo. Dagli interventi degli esperti del settore è venuto fuori che a Catania ci sono degli ottimi alberghi e ristoranti, e diversi marchi di qualità da utilizzare con una programmazione mirata: i monumenti storici legati alla figura di Vincenzo Bellini, il patrimonio archeologico e artistico, il Barocco, l’Etna e il mare. Occorre armonizzare strutture ricettive e museali, attraverso un’unica cabina di regia, tenendo allo stesso tempo pulita e sicura la città. Altro aspetto importante che è stato da più parti sottolineato, è la formazione degli operatori del settore. Spesso capita – ha detto Brunella Bertolino- che il turista si imbatta in camerieri che non conoscono le lingue o peggio ancora in addetti all’ufficio informazione distratti. Insomma, la città deve essere preparata a dovere per essere venduta ai turisti”.