"Caro Alfano, vota Finocchiaro | E' più berlusconiana di te" - Live Sicilia

“Caro Alfano, vota Finocchiaro | E’ più berlusconiana di te”

Il presidente del Comitato 'Pio La Torre per il rinnovamento della politica' scrive al segretario del Pdl, Angelino Alfano: "La presidenza del Senato? Non potete perdere quest'occasione".

La lettera di Giuseppe Arnone
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Pubblichiamo la lettera di Peppe Arnone, presidente del Comitato ‘Pio La Torre per il rinnovamento della politica’, al segretario del Pdl Angelino Alfano.

“Caro Alfano, non potete perdere un’occasione simile: quella di eleggere alla seconda carica dello Stato la persona più berlusconiana che siede al Senato: Anna Finocchiaro. E’ un’occasione unica per dimostrare, anche dopo l’esplosione della rabbia popolare che ha portato al trionfo di Grillo, che destra e sinistra nella scarsa decenza sono (quasi..) uguali. Non è meraviglioso eleggere alla seconda carica dello Stato la potentissima coniuge di un distinto signore – di un medico – trasformatosi all’improvviso in un imprenditore e immediatamente premiato con un appalto illegale da quasi due milioni di euro? Verificare per credere: il marito della senatrice Finocchiaro è sotto processo a Catania, già rinviato a giudizio (vedi La Repubblica ed. Palermo del 24/10/2012), per aver ottenuto un appalto di informatizzazione sanitaria di due milioni di euro in assenza di gara. Il primo appalto.. Così, quasi per la sua bella faccia? Eppure secondo i magistrati avrebbe esercitato pressioni sui funzionari dell’azienda sanitaria. Avrebbe minacciato di prenderli a pugni? O avrebbe fatto pesare l’importantissimo rapporto coniugale? Domanda: i funzionari avrebbero ceduto alle pressioni del signor Fidelbo – in Finocchiaro – anche se fosse stato il coniuge non del capo gruppo al Senato del Pd ma della titolare di una lavanderia di via Etnea? All’epoca lo scandalo mise in luce ambigui comportamenti di Ministeri romani e assessorati palermitani. Questa già pare una storia scritta apposta per far felice Beppe Grillo e far indignare la gente per bene.

Amici di Silvio, votate la Finocchiaro e potrete dimostrare che la questione morale e quella giudiziaria non appartengono soltanto ai massimi vertici del PDL. Berlusconi è notoriamente generosissimo con i suoi amici personali, ma la Finocchiaro non è da meno. Sempre a spese dello Stato si intende. Silvio ricompensa i suoi amici mandandoli in Parlamento o, vedi il caso di Nicole Minetti, nei Consigli regionali. Poi ci sono le amicizie internazionali che vengono premiate con il Parlamento Europeo. Un cuore d’oro quello di Silvio… per i suoi amici. Anche la Finocchiaro, nel suo piccolo, pensa che le cariche pubbliche servano a.. favorire gli amici personali.

Ascoltare questa storia che appare una bufala inverosimile ed invece è la verità. In Sicilia si sono candidati alla Camera due rampolli dai nomi molto pesanti. Uno è rimasto fuori: è il figlio di Pio La Torre, Franco, da sempre impegnato in coerenza con i valori del padre nel movimento antimafia. Il PD non ha ritenuto di candidarlo, è stato bocciato. Con grandi polemiche di stampa. Il suo posto forse è stato preso dal figlio di un grande avversario del padre, ovvero dal figlio dell’ex ministro socialista Salvatore Lauricella, uomo cemntrale nel sistema di potere siciliano combattuto da La Torre. Il figlio di Pio ha sbagliato tutto, non aveva le amicizie giuste, non faceva parte delle persone fortissimamente stimate e considerate da Anna Finocchiaro. Il Pd, obbedendo ai desideri di Anna Finocchiaro, ha collocato in un posto sicuro il professor Giuseppe Lauricella, quarto nel collegio della Sicilia orientale. Un posto super blindato, al riparo da ogni fastidio. I meriti del professor Giuseppe Lauricella? I pregressi impegni nella società civile? L’attività a tutela di interessi collettivi diffusi? Non pervenuti. Giuseppe Lauricella, anzi oggi l’onorevole Giuseppe Lauricella, è ragazzo d’oro di cinquant’anni, intelligente, spigliato, simpatico, che però con il Partito Democratico ha solo da spartire la preziosissima amicizia con Anna Finocchiaro.

Lo scorso anno Giuseppe Lauricella è stato eletto, con il voto dei parlamentari, sempre grazie ad Anna ovviamente, nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, ovvero il Consiglio Superiore della Magistratura Amministrativa. Posto, questo, preziosissimo: chi ne fa parte, scandalosamente, ha diritto a percepire per tutta la vita – se pubblico dipendente – lo stipendio di qualche decina di migliaia di euro al mese che compete a cotanti consiglieri. E’ una carica che dovrebbe essere attribuita ad avvocati amministrativi di corposa esperienza (e non ad amici di Anna Finocchiaro..). Nel 2008, quando Anna Finocchiaro fece quel popò di malafigura quale candidato alla Presidenza della Regione, doppiata dall’avversario Raffaele Lombardo, l’on. Giuseppe Lauricella è stato uno dei tanti trombati delle liste di Anna Finocchiaro. Si candidò nella terra del padre, dell’ex ministro, Agrigento, e non fu esattamente un grande successo. Adesso invece, con il Porcellum e grazie ad Anna, la storia è cambiata. Così va la vita in Sicilia. Il figlio dell’ex ministro socialista va in Parlamento, il figlio di Pio La Torre, impegnato nell’antimafia, invece resta a casa.

Ovviamente Giuseppe Lauricella non ha partecipato alle primarie. E’ stato calato dall’alto, un paracadutato. Unico siciliano paracadutato in Sicilia. E già vi era stata la rivoluzione veemente dei dirigenti del Pd siciliano che avevano posto il veto ai paracadutati con radicamento in Sicilia: con in testa il segretario regionale Lupo si era urlato ed ululato che tutti i siciliani dovevano passare attraverso le primarie. Era stata proposta la sacrosanta candidatura dell’ex assessore alla salute Massimo Russo, il magistrato che da assessore aveva in parte decuffarizzato la sanità siciliana. Le rassegne stampa di gennaio riportano i proclami dei dirigenti siciliani del PD: anche Russo deve fare le primarie. Tutti i siciliani devono fare le primarie, urlavano ed ululavano, Lupo e i suoi amici. E minacciavano di stracciare le liste. Ma vi era anche l’eccezione che conferma la regola: se si era siciliani, ma anche amici di Anna Finocchiaro, il posto blindato era assicurato anche senza primarie. Il peggio del Partito siciliano che a Palermo conta parecchio è sempre attento ai desiderata di Anna, perché Anna è sempre attentissima a tutelare le oscenità della politica siciliana.

Tra i potenti siciliani che da sempre stanno nel cuore di Anna vi è Mirello Crisafulli. Per l’ex magistrato Anna Finocchiaro era normale, forse anche una medaglia di merito il colloquio tra l’on. Crisafulli e il capo mafia Bevilacqua, il colloquio dove Crisafulli fornisce al capo mafia le note indicazioni “se quell’impresa vuole quell’appalto deve battere un colpo e deve batterlo forte” o ancora “quell’appalto ha la mia benedizione… quell’accordo ha il mio assenso.” Si è indignata anche lei, Anna, lo scorso gennaio 2013 quando giornali come Globalist o il Fatto Quotidiano hanno dato voce alla indignazione contro gli impresentabili, ma si è indignata contro Bersani, il “giustizialista” che ha cacciato Crisafulli dalle liste elettorali. E Anna, coraggiosamente, ha pubblicamente espresso la sua solidarietà all’on. Mirello. Basta questo per capire perché contro il paracadutato agrigentino Lauricella non vi sono stati né urla né ululati, ma solo silenziosi benvenuti. Si, caro Alfano, Anna Finocchiaro è la candidata che fa per voi. E’ vero, è stata in magistratura, ma un quarto di secolo fa’ e passa. Ed in magistratura non ha fatto nulla di nulla che meriti di essere ricordato. Anzi si è sempre schierata dalla parte dei magistrati che piacciono a Voi.

Si, Anna sta in ottimi rapporti, in grande sintonia, con i magistrati catanesi che stanno nel cuore di Voi berlusconiani. Si vuole qualche esempio? Prendiamo il caso più clamoroso ed eclatante, quello del dottor Giuseppe Gennaro, il super PM specializzato nelle indagini contro il Presidente della Regione Lombardo quando questi mise all’opposizione i berlusconiani. Gennaro in quei mesi era persino intenzionato ad arrestarlo, Lombardo. Ed adesso un suo intimissimo amico, pure magistrato catanese, è indagato per quelle fughe di notizie, schiacciato da una montagna di accertati contatti telefonici con i giornalisti che pubblicavano ad hoc gli atti segreti dell’inchiesta a carico di Lombardo, possibile arresto incluso. Come ricorderai, caro Alfano, lo scorso anno vi siete fatti in quattro e in otto per nominare il dottor Giuseppe Gennaro Procuratore capo di Catania. E avete perso: fu nominato Giovanni Salvi. Quale migliore garanzia adesso per voi di questo comune sentire giudiziario della conclamata amicizia di donna Anna con cotanto magistrato? E dei vostri donna Anna, non è donna di sinistra, e non da oggi. Due sentenze della Repubblica italiana raccontano questa bellissima (o indecente?) storia: il dottor Gennaro, già autorevole magistrato catanese, sta trattando l’acquisto di una splendida villa sul mare a San Giovanni La Punta, all’ombra dell’Etna. I venditori fanno capo al pericolosissimo clan mafioso dei Laudani. Un poliziotto antimafia, di quelli impiccioni, ritiene devastante per la credibilità delle istituzioni che un magistrato catanese acquisti ville dalla lottizzazione di un potente gruppo criminale.

Dalle sentenze emesse a seguito di querele di Gennaro contro i giornalisti di Micromega e de Il Giornale si legge che il super poliziotto durante il processo ha raccontato quanto segue con il vincolo del giuramento: il poliziotto si è recato dall’on. Anna Finocchiaro affinché parlasse con il magistrato Gennaro e impedisse il poco dignitoso acquisto. L’on. Finocchiaro condivise le preoccupazioni e garantì il suo impegno: avrebbe parlato con Gennaro. E forse l’esito di quel parlare ha prodotto un risultato diverso da quello sperato dal poliziotto antimafia, forse addirittura opposto. Le sentenze raccontano che Gennaro acquistò ed andò ad abitare in quella meravigliosa villa, corredata persino da un bel po’ di volumi abusivi.. e uno stretto familiare di Anna Finocchiaro divenne titolare della villa adiacente. Però prudenzialmente Gennaro nell’atto notarile fece un piccolo imbroglietto: occultò il nome del vero venditore. Anna comunque contro queste e altre indecenze dei magistrati più chiacchierati di Catania non ha mai detto una parola. Si, per anni era eletta in Sicilia, e rappresentava Catania, ma aveva poco tempo per occuparsi di mafia e illegalità. Caro Angelino, Anna è proprio una seconda carica dello Stato che presenta i migliori requisiti per essere votata da Voi berlusconiani. Certo, donna Anna qualche difetto ce l’ha: è litigata con il consenso popolare, non si è potuta neanche candidare alle primarie a Catania perché era certo l’insuccesso. Quindi è andata in lista quale personalità trainante in Puglia. E anche lì è stato un disastro, ha travolto pure Vendola. E per finire in bellezza, come trascurare il pensiero espresso sulla Finocchiaro recentemente da uno dei più brillanti intellettuali di questo Paese, Alessandro Baricco che su Repubblica del 27 febbraio ha pronunziato queste lapidarie frasi: “Uno come Bersani invece può mandare ancora la Finocchiaro in televisione a dire frasi che anche nella loro struttura sintattica non esistono più. La gente non parla più così, e loro non se ne sono accorti. Hanno pensato che potevano resistere ancora un giro. Umanamente è molto comprensibile, perché nessuno molla mai niente. Ma la politica è un’ altra faccenda” Caro Angelino Alfano, recati da Berlusconi e spiegagli che in questo caso quella d’essere più verde, anzi più azzurra, è l’erba del vicino. La Finocchiaro rappresenta Silvio molto ma molto meglio di Renato Schifani”.

Peppe Arnone


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