Derby palermitano per il Senato, sfida Grasso-Schifani - Live Sicilia

Derby palermitano per il Senato, sfida Grasso-Schifani

La presidenza di Palazzo Madama verrà decisa al ballottaggio: in corsa l'ex Procuratore nazionale antimafia e il presidente uscente. Aghi della bilancia i montiani e il Movimento Cinque Stelle. In corso la votazione.

ROMA – Fumata nera al Senato per la terza votazione. Il Presidente verrà eletto al ballottaggio, che è in corso. Ed è derby tutto siciliano, o addirittura palermitano, tra l’ex Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nativo di Licata ma palermitano d’adozione, e il presidente uscente, Renato Schifani. Il nome del magistrato era stato fatto questa mattina dal segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, insieme con quello di Laura Boldrini per la Camera. “Per noi responsabilità è cambiamento”, aveva motivato Bersani ricevendo gli applausi dei deputati di Pd, Sel e Centro democratico

Dopo l’elezione della Boldrini allo scranno più alto di Montecitorio, adesso gli occhi sono puntati su Palazzo Madama. Ma mentre l’elezione dell’ex portavoce dell’Alto commissariato della Nazioni unite per i rifigiati era quasi scontata, la partita per il Senato è ancora un grosso punto interrogativo. Il testa a testa tra Grasso e Schifani è confermato dai risultati della terza votazione, conclusasi con un nulla di fatto: 120 voti per l’ex magistrato, 111 per il presidente uscente di palazzo Madama. Luis Orellana (M5S) ha avuto 52 preferenze. Le schede bianche sono state 22. Due voti sono andati a Ignazio Marino, due ad Anna Finocchiaro, uno a Casini e Quagliariello.

Il Pdl, dunque, inizia a credere nella possibilità di piazzare il colpo. Il partito di Berlusconi in poche ore è passato da un sostanziale disimpegno a un ruolo di protagonista dei giochi. L’eventuale elezione di Schifani disegnerebbe nuovi scenari per la maggioranza che dovrebbe sostenere il nuovo esecutivo e per quanto riguarda l’elezione del presidente della Repubblica. Per riuscire nel loro intento, però, i Berluscones dovranno andare a caccia dei voti di Scelta civica, sperando che il Movimento Cinque Stelle mantenga le proprie posizioni di terzietà anche al ballottaggio. Il regolamento d’aula, infatti, prevede che venga proclamato eletto il candidato che coaguli intorno a sè la maggioranza, anche se relativa, dei voti. In caso di parità, verrebbe eletto il più anziano. Se si dovesse verificare quest’ultimo caso, sarebbe Grasso ad avere la meglio, perchè più anziano di cinque anni rispetto a Schifani. Decisiva, dunque, la posizione dei grillini, con una senatrice che sussurra: “Qualcosa potrebbe cambiare…”. I giochi, dunque, sono apertissimi e tutti gli occhi sono puntati sulla chiama delle 16.30.


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