Soddisfazione per la Boldrini | Grosso: “Persona di classe” - Live Sicilia

Soddisfazione per la Boldrini | Grosso: “Persona di classe”

Il neo presidente della Camera, Laura Boldrini, è stata eletta nelle liste di Sel per la Sicilia orientale. Il coordinatore provinciale di Sel, Claudio Grosso, esprime “grande soddisfazione”. Resta aperta però la questione sulla candidatura di Paolo Castorina alle primarie del centrosinistra per decidere il candidato sindaco di Catania. “La sua - riferisce Grosso a LiveSiciliaCatania, è una iniziativa imprevista”. #LiveEleCt

Claudio Grosso

Claudio Grosso

CATANIA. Intervista a tutto campo con Claudio Grosso, coordinatore provinciale di Sel. Sull’elezione di Laura Boldrini a presidente della Camera ha espresso la massima soddisfazione. Tiene banco però la questione delle amministrative di maggio: “Sel crede in una candidatura unica e in un programma unico”. “Il 25 Marzo – ha annunciato- organizzeremo una tavola rotonda con i partiti della coalizione per scrivere assieme il programma per Catania. L’invito – ha aggiunto Grosso- è aperto pure a Maurizio Caserta”. Sull’auto-candidatura di Paolo Castorina alla primarie di coalizione ha rassicurato: “Non c’è alcuna rottura, ma deve essere il partito a decidere. Ne discuta prima all’interno”.

Laura Boldrini, parlamentare di Sel eletta proprio nel collegio della Sicilia orientale, è il nuovo presidente della Camera dei deputati, soddisfatti?

Sì, assolutamente. É una persona dal chiaro profilo internazionale. Una figura di altissima qualità. L’impegno profuso in difesa dei rifugiati politici merita grande considerazione. Inoltre, me lo lasci dire, la Boldrini è una persona di grandissimo stile e classe.

Questa elezione compensa il dato non brillante di Catania?

Sì, dobbiamo dire che siamo rimasti delusi. Le nostre attese puntavano su di un risultato migliore. Sia come partito che come coalizione. Tuttavia abbiamo raggiunto la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato. Questo attenua il dato negativo raccolto. Abbiamo subito una sconfitta politica. Mentre l’affermazione del M5S, dobbiamo riconoscerlo, ha scardinato il ruolo dei vecchi partiti politici. Ha sancito la frattura tra società civile e potere. Ora dobbiamo tornare a discutere con questa società.

E sui dati della coalizione?

Il centrosinistra ha raccolto un risultato non eccellente. Guardano alle prossime elezioni, credo che il centrosinistra deve avere un candidato sindaco unitario.

Il nome di Bianco vi soddisfa?

Bianco è un esponente del Partito democratico. Deve essere quindi il Pd a riferire se può essere lui il candidato unico del centrosinistra oppure no. A noi, in questa fase, interessa l’unità della coalizione. Qualora ci dovessero essere più nomi in campo, noi saremmo aperti alla soluzione delle primarie, ma che siano di coalizione. Aperte pure al Megafono e alle altre forze di centrosinistra.

Perché allora il partito ha voluto frenare sulla candidatura di Paolo Castorina?

C’è che è stata una iniziativa imprevista. Se Paolo Castorina ha questa volontà, dove prima formalizzarla al partito. Saranno poi gli organi preposti a decidere il da farsi.

É lecito parlare di frizioni interne?

No, non c’è alcuna rottura. Vogliamo soltanto che le decisioni siano prese all’interno del partito.

Quali saranno dunque le prossime iniziative di Sel in previsione del voto?

Abbiamo lanciato per il 25 marzo una tavola rotonda tra le forze del centrosinistra affinché si possano avanzare delle proposte concrete per il bene della città di Catania. Oltre al candidato unitario, ci vuole un programma condiviso. Mi sembra naturale.

Il M5S ha presentato la candidatura di Lidia Adorno. Temete che possa erodere consenso al centrosinistra?

Temere? Questa parola però non mi piace affatto, perché fa presupporre una certa conflittualità tra noi e loro. All’interno del M5S c’è molta sinistra, bisogna riconoscerlo. A me piacerebbe che, una volta definito il quadro politico nazionale, si possa pensare di sperimentare a Catania una certa convergenza tra le nostre realtà. Alcune loro parole d’ordine, non dimentichiamolo, appartengono al nostro vocabolario.

Teme un ricompattarsi delle forze del centrodestra a Catania?

In un modo o nell’altro loro rappresentano l’avversario da battere.

Un giudizio sull’amministrazione Stancanelli?

Credo che sia stata l’amministrazione più inefficiente che Catania abbia potuto sperimentare in questi anni. E poi c’è la questione dei rifiuti che, secondo me, è metaforica. Credo che se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni, la prima cosa da fare dare a Catania è una piano di rifiuti efficiente e in grado anche di generare ricchezza.

Viste le quote di sbarramento che ci saranno alle amministrative, è possibile una convergenza con i partiti che hanno fatto capo al cartello di Rivoluzione Civile?

Non lo so. Mi pare che al momento Rivoluzione civile stia vivendo una fase di grande conflittualità interna. Penso che si separeranno. É questo il problema della sinistra, la sua area è sempre più dispersa.

L’Udc è nella coalizione di centrosinistra che lei immagina?

No, Fuori.

E un dialogo con Maurizio Caserta è auspicabile?

Il 25 marzo sarà invitato pure lui. Così potremmo verificare se c’è una convergenza tra la sua idea di città e la nostra.


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