Caso Rossitto, ritardo nella notifica| e udienza (ancora) rinviata - Live Sicilia

Caso Rossitto, ritardo nella notifica| e udienza (ancora) rinviata

Era prevista per oggi l'audizione di Dominique, la studentessa che denunciò alle Iene le presunte avance del professor Rossitto. Invece il giudice Fichera è stato costretto a fissare una nuova data del processo per un nuovo vizio nella notifica all'ex docente dell'ateneo catanese.

CATANIA – Doveva essere il giorno di Dominique, la studentessa universitaria accusatrice di Elio Rossitto, l’ex professore dell’Università di Catania, ormai in pensione, coinvolto nel vortice sui presunti favori sessuali richiesti in cambio di buoni voti. L’udienza si è invece trasformata nell’ennesimo nulla di fatto. A far saltare tutto un difetto nella procedura di notifica. Dopo i problemi relativi al domicilio dell’imputato, che fecero slittare l’udienza di inizio febbraio, questa volta il mancato rispetto del termine per la trasmissione dell’atto ha costretto il giudice Michele Fichera, della quarta sezione del Tribunale di Catania, ad un nuovo rinvio per la fine del mese di aprile.

Ad essere rimandata a data da destinarsi questa volta però è anche l’audizione di Dominique, inizialmente prevista per oggi. L’avvocato Angelo Pennisi, difensore di Rossitto, ha ottenuto l’accoglimento della sua richiesta di discussione delle “questioni preliminari” per la prossima udienza. Incredulità e rassegnazione, fuori dall’aula da parte dell’avvocato Michela Occhipinti, difensore di Domique: “Nonostante i termini della prescrizione siano molti lunghi – spiega il legale – questo è un processo, come ho già detto alla ragazza, che potrebbe durare davvero molto”.

L’ex professore di economia politica della facoltà di Scienze Politiche e ideatore dell’Mpa di Raffaele Lombardo, già in sede di udienza preliminare aveva fatto richiesta di patteggiamento, istanza che venne respinta dal gup Loredana Pezzino. Rinviato a giudizio lo scorso novembre su decisione del giudice Marina Rizza, Elio Rossito affrontò nel 2009 un periodo di detenzione domiciliare durato 17 giorni.

L’accusa coordinata dai procuratori aggiunti Michelangelo Patanè, Marisa Scavo e dal sostituto Lina Trovato, contesta all’ex professore i reati di tentata concussione e tentata violenza sessuale. Ad essere imputato con l’accusa di falso è anche Francesco Pergola, dipendente amministrativo dell’Università di Catania.

 


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