Crocetta: "Mi ha minacciato" | Ma il sindacalista è assolto - Live Sicilia

Crocetta: “Mi ha minacciato” | Ma il sindacalista è assolto

Il sindacalista denunciato Giorgio Tessitore

Giorgio Tessitore, sindacalista Cisl e componente della segreteria regionale del sindacato sarebbe l'uomo denunciato dal presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta: "Ho sempre fatto delle battaglie per i lavoratori fondate sulla giustizia".

Parla giorgio tessitore
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AggiornamentoIl sindacalista citato in questo articolo, Giorgio Tessitore, è stato assolto da ogni accusa a suo carico. Si è concluso con la “assoluzione perché il fatto non costituisce reato”, infatti, il processo contro Giorgio Tessitore della segreteria regionale Cisl, intentato nel 2013 dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dall’allora dirigente generale della Formazione, Annarosa Corsello. L’accusa era di “minaccia a pubblico ufficiale”, reato che prevede la reclusione fino a cinque anni. Ma anche il Pm, concludendo la requisitoria, aveva chiesto la “assoluzione con formula piena”. Il giudice monocratico Sabrina Argiolas ha accolto la tesi della Procura e le richieste del collegio di difesa, composto dagli avvocati Elena Messina, Giorgia Spinnato, Donato Messina e Antonella Lionte. Ha così letto nel primo pomeriggio di oggi, nell’aula 1 del Tribunale penale di Palermo, il dispositivo di assoluzione che chiude, annota Tessitore, “una vicenda che mette in evidenza i limiti del governo Crocetta, che ha costruito abbondantemente il proprio consenso su presunte minacce poi rivelatesi puntualmente, alla prova dei fatti, bolle di sapone”. “Il mio primo pensiero – afferma Tessitore – è al popolo siciliano che è disgraziato perché governato da una classe dirigente inidonea a dare una prospettiva di speranza, tanto che fonda la propria legittimazione, non su risultati utili all’economia e alle persone ma sull’uso distorto della legalità e della lotta alla mafia”. “Essere additato come pericoloSO delinquente solo per aver fatto il mio lavoro – aggiunge – è stata una sofferenza che lascerà un segno profondo nel mio animo”.

L’episodio da cui il processo è scaturito riguarda l’annuncio che il 21 marzo 2013 aveva fatto il governo regionale, di abbandono dell’Avviso 20 come piano di attività formativa che impegnava, allora, settemila persone. Nel corso di una telefonata tra Tessitore e la dirigente Corsello, quest’ultima, per “scarsa conoscenza dei meccanismi del piano”, ha sostenuto la difesa durante il processo, ritenne minacciose le affermazioni del sindacalista.

PALERMO – Dice di essere “amareggiato”. “distrutto per quanto sta succedendo in queste ore” e nega di aver fatto minacce e di aver detto “vi brucio tutti”. Giorgio Tessitore sindacalista Cisl di lungo corso componente la segreteria regionale del sindacato sarebbe l’uomo denunciato dal presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta perché, parlando al telefono col dirigente regionale Anna Rosa Corsello avrebbe minacciato lei, il governatore e l’assessore alla Formazione. “Ho sempre fatto delle battaglie per i lavoratori fondate sulla giustizia – dice Tessitore – Il mio impegno prima a Trapani e poi a Palermo nella segreteria regionale della Cisl è stata sempre a tutela dei lavoratori”.

Secondo quanto denunciato da Crocetta in procura Tessitore avrebbe detto: “Non vi rendete conto della linea che avete preso (riferendosi all’assessore Scilabra e al dirigente generale Anna Rosa Corsello sul tema della formazione, ndr) io stesso pagherò la benzina per darvi fuoco e al Presidente Crocetta non basteranno neppure cento uomini di scorta per salvarlo”.

“Era solo una metafora – spiega il sindacalista – Stavo parlando con la dottoressa Corsello ieri mattina alle 8. Lo faccio spesso è l’unico momento in cui la dirigente è libera mentre si sta trasferendo a Palermo – aggiunge Tessitore – Avevo letto i giornali e avevo appreso le scelte del governo. Scelte non concordate. Io ho detto a quel punto che in questo modo voi incendiate le piazze e io stavolta appoggerò le istanze dei lavoratori. Lunedì stesso chiederò di essere sentito in procura per chiarire questa incredibile vicenda che sta distruggendo anni e anni di lotta alla mafia e di lotte per i lavoratori”.

“Ho ricevuto la solidarietà da parte dei vertici del sindacato – conclude – perché conoscono la mia storia. Siamo tutti increduli e sconcertati per quanto sta avvenendo sulla pelle di migliaia di lavoratori”.


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